Progettare insieme

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CAPITOLO 17

"Buongiorno dottoressa" mi salutò con un bacio sulla fronte.
"Buondì campione" gli sorrisi.
"La colazione è pronta, vieni?"
"Certo, arrivo. Dammi un attimo"
"Ok ti aspetto di là" e si avviò.
Io andai in bagno, mi rinfrescai e poi tornai in camera aprendo il balcone. Che panorama! Questa giornata si prospettava fantastica!
"Eccomi"
"Finalmente, pensavo fossi scappata dalla finestra. Ho fatto così schifo stanotte?"
"Ma che dici Josè, sei stato fantastico come sempre. Stavo solo ammirando il panorama"
"Ah ecco.. Comunque ti volevo ringraziare per la notte che abbiamo passato insieme, non provavo qualcosa del genere da tempo. Sono felice, e tutto per merito tuo"
Mi avvicinai a lui e mi sedetti sulle sue gambe, e appoggiai la mia fronte alla sua.
"Anche io sono felice, dopo stanotte ancora di più. Mi basta guardarti negli occhi per scordarmi di tutto il resto" e ci baciammo.
Con Josè era come se stessimo insieme da una vita, tutte le cose che avevo fatto o detto con lui nelle altre mie relazioni non erano successe o erano successe dopo molto più tempo. Con lui era tutto diverso, speciale.
Controllai il cellulare che non vedevo da almeno mezza giornata e infatti trovai molte chiamate perse e sms soprattutto di Claudia, oltre a qualche sms di Giovanni che snobbai. Dovevo chiamare subito la mia amica, chissà che voleva dirmi.
"Scusami faccio una telefonata"
"Ah ok.. Ti aspetto"
Chiamai Claudia.
"Claudia, scusa sono da Josè e ho perso la cognizione del tempo"
"Immagino.."
"Dimmi, come è andata con Vitto?"
"Tuo fratello ha dato di matto, non mi crede. Dice che sono megalomane e che mi sto inventando tutto per incastrarlo"
"Che cazzo dici?"
"Si.. Non lo sento da ieri. Non è pronto Emi.. E nemmeno io"
"Non dirlo neanche per scherzo, non esiste"
"L'hai detto a Josè?"
"No non gli ho detto nulla, come mi hai chiesto. Ma perché è tanto importante se lo sa o no?"
"Perché.. Ecco, perchè per il momento non voglio che lo sappiano altre persone. L'ho chiesto anche a Vittorio"
"Non ho detto niente a nessuno"
"Ok grazie. Ora scusa ma devo tornare a lavoro. Buona giornata e salutami Josè"
"Ok a dopo" e tornai da Josè.
"Tutto apposto? Ti sentivo urlare"
"Si, diciamo di sì.. Ti senti con Vittorio?" Gli chiesi subito senza perdere tempo.
"Ogni tanto"
"Ieri?"
"No ieri no, stamattina abbiamo parlato un po' su whatsapp" iniziò a parlarmi con tono sospettoso.
"Di cosa? Lui ti sembrava quello di sempre?" Gli chiesi.
"Hei Sherlock, calma. Mi è sembrato normale. Ma perché?"
"Così, non sapevo che vi sentivate tanto spesso"
"Si, ci siamo simpatici a vicenda.. È un problema?"
"No assolutamente, solo che siete molto diversi, non me lo aspettavo"
"Vedi che ti sorprendo sempre?" mi disse abbracciandomi alle spalle.
"Per questo sei il mio querido"
Si spostò difronte a me e mi baciò la fronte.
"Con Claudia tutto apposto?" mi chiese.
"Ehm, sì, tutto ok"
"Perchè da come urlavate credevo fosse successo qualcosa"
"No tutto apposto, cose nostre" odiavo dover fare l'antipatica con Josè, ma dovevo mantenere la promessa che avevo fatto alla mia migliore amica.
"Certo, hai ragione" mi disse mentre rispondeva ad un sms.
"Vittorio?" Gli chiesi.
"No è Juanmi, vuole venire qui per la soste delle nazionali"
"Non riesce proprio a stare lontano da te, è vero ciò che si dice sui gemelli"
"Assolutamente si, siamo inseparabili, fin da bambini"
"Fallo venire dai, magari ce ne andiamo da qualche parte insieme"
"Certo, lo volevo portare a Capri.. Che ne dici?"
"Per me è perfetto!"
"Magari ci portiamo anche Claudia e Vittorio, Juanmi vorrebbe tanto conoscerlo"
"Ah, sì credo non ci siano problemi.. Mangiamo ora che ho famissima?" Cambiai argomento.
"Ok ma prima mandiamo un selfie a Juanmi che me lo sta chiedendo da tre giorni"
"Ok!"
Facemmo colazione, poi andammo a fare la doccia insieme e ci divertimmo da matti. Io me ne tornai a casa perché dovevo prepararmi per andare a lavoro. Arrivata a casa mi misi la tuta della società preparai la borsa, la cartellina e andai a lavoro.
La giornata fu tranquilla, nessun grande avvenimento.
TOC TOC
"Avanti"
"Querida, che ne dici se dopo vengo da te?" Mi chiese Josè.
"Certo, ti aspetto da me"
"Ok allora a dopo"
Poco dopo mi avviai verso casa e arrivai in breve tempo. Josè mi raggiunse dopo una decina di minuti.
"Tesoro, entra"
"Ciao amo" mi diede un leggero bacio.
"Sono distrutto, oggi il mister ci ha fatto lavorare il doppio del solito"
"Che ne dici di un bagno caldo? Insieme.."
"Wow, dico che è una magnifica idea. Lo prepariamo?" Era entusiasta.
Lo preparammo e dopo poco eravamo già dentro immersi nella schiuma.
"Si sta benissimo qui.." Mi sussurrò.
"Già, benissimo"
"Ma starei ancora meglio dentro di te" con un movimento repentino si trovò sopra di me e iniziò a baciarmi.
"Hei Josè, non dobbiamo farlo per forza se sei stanco" gli dissi.
"Sono stanco di correre, non di fare l'amore con te" mi disse guardandomi negli occhi.
Facemmo l'amore, poi tornammo a rilassarci nell'acqua.
"Il prossimo weekend ti va di venire con me a casa, a Motril?" Mi chiese mentre mi segnava dei cerchietti sulle spalle con le dita.
"Certo che mi va, lo sai che non vedo l'ora di conoscere tutti e il tuo paese. Se per te va bene, per me va bene" gli sorrisi.
"Allora è deciso, dopo lo dico anche a mia madre"
"Ottimo, non vedo l'ora di conoscerla, ma dovrai fare da interprete"
"Ovviamente, non c'è altra scelta visto il tuo pessimo spagnolo" e ridemmo insieme.
Mi agitai un po' al pensiero di conoscere la sua famiglia ma ero contenta, già li conoscevo perché Josè mi aveva mostrato le loro foto ma conoscerli da vicino sarebbe stato diverso.
"Stiamo lì un weekend ci sarà anche mio fratello così potrà tornare qui a Napoli con noi e stare qualche altro giorno in nostra compagnia"
"Mmm mmm" annuii.
"Anche lui porterà una ragazza a casa?"
"Ma chi, Juanmi? Macché non è da lui, anche se ultimamente è strano"
"Allora sono sicura che ha una ragazza, magari non vuole ancora dirvelo"
"Può essere sarebbe anche l'ora"
"Dai tempo al tempo e anche lui troverà la persona giusta, ne sono sicura"
Non parlammo più per una decina di minuti. Mi sembrava di essere in paradiso, con le onde del mare che mi accarezzavano la pelle e il mio uomo affianco.
"Che ne dici di una partita a FIFA?"
"Sì ma prendo io il Napoli!"
"Ma dai non è giusto! Prenderò il Real allora"
Giocammo alla Playstation, vinsi io tutte le partite ma era chiarissimo che mi lasciava vincere lui, non era possibile che Keylor Navas, il portiere del Real, facesse tutte quelle uscite a vuoto. Io però facevo finta di niente, per fargli credere che non me ne fossi accorta.
"Sei una schiappa, ha ragione Gonzalo"
"Ma se lo batto sempre, sei tu che sei troppo forte"
"Ma dai, sei un bugiardo"
"Giuro che non ti ho fatto vincere di proposito"
"Bugiardo e traditore.. Ma ti ringrazio e.."
".. E?"
"E ci vuole un bel regalino per te" gli dissi mentre mi mettevo a cavalcioni su di lui.
Lui mi guardò come se stessi facendo una pazzia, poi capì le mie intenzioni e mi posizionò su di lui mantenendomi con le mani sui fianchi.
"Dios mío.. Tu mi farai impazzire Emi.. Non puoi fare così e aspettarti che io stia a guardare"
"Invece è proprio così, mi amor. Devi guardare, stavolta comando io" e iniziai a baciarlo.
"Non so per quanto resisto"
"Resisterai, fallo per me" gli sussurrai all'orecchio.
"Così non mi aiuti"
"Chi ti dice che voglio farlo?"
A questo punto mi prese e mi portò fuori dalla camera. Andammo sul divano in soggiorno.
"Qui non l'abbiamo mai fatto" mi disse con un ghigno sul volto.
"No, mai. Hai ragione, ma c'è sempre una prima volta"
E rifacemmo l'amore e anche questa volta fu fantastico.
Ogni volta con lui era fantastico.

Tutto con te, niente con qualsiasi altro/ "Todo contigo, nada con nadie"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora