La verità

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CAPITOLO 25

SETTE  MESI PRIMA

Stavo scendendo da casa di Josè per andare all'ospedale a trovare Emi che aveva avuto un incidente qualche giorno fa e mi ero già preparato le valigie perché stesso stasera David Lopez, grande amico di mio fratello e mio, mi avrebbe accompagnato all'aeroporto. Chiamai un taxi e mentre lo aspettavo successe una cosa inaspettata.
"Hei Juanmi, chi aspetti?"
"Il taxi, vado in ospedale da Emi e Josè"
"Annulla il taxi, ti ci porto io.. Devo andarci anche io"
"Ah ok allora.. Ho anche queste valigie"
"Non è un problema, caricale nel bagagliaio"
Feci così, annullai la corsa del taxi, caricai le valigie nel bagagliaio e salii in auto.
"Devo passare prima un attimo da casa mia, è un problema?" Mi chiese Claudia appena fui salito in auto.
"No figurati, non ho un appuntamento preciso con Josè"
"Ok allora tanto ci vorrà pochissimo"
Dopo quasi dieci minuti ci fermammo sotto un palazzo rosso in un vicoletto.
"Che fai, sali o mi aspetti qui?" Mi chiese.
"Come vuoi.."
"Ti conviene e salire fa freddo, dai è solo per qualche minuto"
"Ok, va bene" la seguii per le scale.
"Ecco, questa è casa mia.. Sentiti libero, nel frattempo prendo una cosa dalla camera"
"Ok grazie" mi sentivo un po' a disagio anche se Claudia mi continuava a ripetere di sentirmi a casa mia.
"Stasera vai via?" Mi disse distogliendomi dai miei pensieri.
"Eh sì, il dovere chiama, devo ricominciare gli allenamenti"
"Capisco.. E poi quando torni?"
"Non lo so, forse all'altra pausa del campionato, verso marzo"
"Mmm mmm" annuì.
Mi sembrava strana, era come se volesse dirmi qualcosa ma non ne aveva il coraggio. O forse quello ero io. Avevo sempre avuto un debole per lei e volevo dirglielo ma poi, guarda il caso, si era fidanzata con Vittorio, il fratello di Emi. Poteva andarmi peggio di così?
"Ehi mi senti?" Mi ero distratto.
"No scusa stavo pensando, dimmi.."
"Scendiamo?"
"Ah, sì.. Andiamo"
Ci avviammo verso la porta, lei avanti e io che la seguivo.
"Aspetta" dissi, tirandola per un braccio.
"Che c'è.."
Non le diedi il tempo di terminare la frase che appoggiai le mie labbra alle sue. Lei non reagì allora decisi di spingermi oltre cercando di farmi spazio con la lingua all'interno delle sue labbra. Ma proprio quando cominciò a sciogliersi si staccò da me e mi rifilò uno schiaffone in faccia.
"Ma che ti prende, Juanmi, sei impazzito?"
Non sapevo che inventarmi così decisi di non inventarmi nulla e dirle la verità.
"Dovevo provarci Claudia, tu mi piaci"
Lei mi guardò terrorizzata poi chiuse la porta.
"Non dovrà saperlo nessuno, Juanmi. Nemmeno Josè. Giuramelo"
Pensavo che si stesse riferendo al bacio di poco prima e acconsentii.
"Certo"
Invece mi sbagliavo, appena smisi di parlare si lanciò sulle mie labbra e iniziò a baciarmi. Ci lasciammo trasportare dalla passione e dopo qualche minuto eravamo già a letto, seminudi.
"Sarà il nostro segreto" mi continuava a sussurrare nelle orecchie. "Nessuno deve saperlo"
"È sbagliatissimo, siamo dei traditori" mi diceva.
Ne eravamo consapevoli, non era una bella cosa quella che stavamo facendo ma non riuscimmo a farne a meno. Era come se ci stessimo cercando da secoli e finalmente ci eravamo trovati. I sensi di colpa ci attanagliavano ma non riuscivamo a fermarci, era impossibile.
"Se lo sa mio fratello mi ammazza" le dicevo.
"E io non avrò più una migliore amica" mi rispose lei.
Arrivammo all'estasi, le lacrime ci rigavano il viso.
Fu sbagliato, sbagliatissimo.
E comunque non ho mai reputato una cosa così sbagliata, tanto giusta.

************************

OGGI

"Che diamine sta succedendo?" Disse Vittorio guardando Juanmi poi me e Josè.
"Io non ne so nulla" dissi e a me si accodò Josè.
Poi guardò Claudia che aveva gli occhi pieni di lacrime ma anche un mezzo sorriso, era indecifrabile.
"Claudia che cazzo sta succedendo?" Le chiese Vittorio.
Lei non parlava ma si alzò e tra il chiacchiericcio degli invitati si tolse la fede nuziale lanciandola per terra.
"Che significa?" Le chiese lui serrando i pugni.
Lei stava per parlare ma poi Juanmi si intromise, si mise davanti a lei, proprio difronte a Vittorio.
"Vittorio, lascia che ti spieghi io.. Capisco che può sembrarti impossibile ma io e Claudia siamo stati insieme e credo che il bambino sia mio"
"Che cosa? Che cazzo dici Juanmi?" Era Josè che era sconvolto.
"Josè ti spiego dopo, ora devo parlare con Vittorio" gli rispose.
"Tuo figlio? Tu e Claudia insieme? Quando?" Mio fratello era scioccato.
"Si siamo stati insieme il 19 novembre e i conti tornano. Non prendertela con lei, è successo e non siamo riusciti a fermarci. Lei non voleva farti del male e nemmeno io, per questo sono qui"
"Dovrei ringraziarti allora..Infatti non me la prendo con lei.." Disse Vittorio e in un secondo gli rifilò un pugno in piena faccia.
"Vittorio stai calmo!" Cercai di farlo rinvenire.
"Sono calmissimo.. Sposatevi voi allora visto che vi volete ancora" disse rivolgendosi a Juanmi che si teneva la mascella, poi mio fratello si tolse la cravatta e andò via dalla chiesa.
"Che cosa cazzo ti sei messo in testa di fare?" Disse Josè al fratello.
"Di fare l'uomo.. Come potevo permettere che un'altra persona crescesse mio figlio? E che la donna che amo sposasse un altro uomo?"
"Ma potevi evitare questa sceneggiata"
"Dovevo farlo o sarei stato un codardo.. Io la amo Josè"
Io e Josè lo guardavamo mentre parlava e ci sembrò sincero. Mai avevo visto Juanmi così e ora si spiegavano tutti i comportamenti strani che aveva avuto nei mesi scorsi. In tutto ciò ci eravamo completamente dimenticati di Claudia che non era più in chiesa.
"Dov'è Claudia?" Ci chiese Juanmi.
"Non lo so non ho fatto caso a dove è andata" gli risposi guardandomi attorno.
"È uscita dal retro" ci disse il prete "visto che non c'è nessun matrimonio da celebrare vi invito a tornare a casa" disse agli invitati.
"Ci dovete scusare" disse il padre di Claudia.
Noi nel frattempo eravamo andati verso l'auto per cercare Claudia.
"Io so dov'è.. Fate guidare me" e mi misi al volante.
C'era un solo posto in cui Claudia quando era triste andava: lo zoo, da buona veterinaria.
Guidai a tutta velocità tra le auto prendendomi anche qualche rimprovero da parte dei ragazzi. Arrivammo fuori allo zoo e parcheggiai alla meglio.
"Questo zoo è immenso, come la troviamo?" Disse Josè.
"Dimenticate che è la mia migliore amica e che la conosco come le mie tasche"
"E allora, dov'è?" Mi chiese Juanmi.
"Lei adora le giraffe"
"Giraffe?" Mi chiesero entrambi sbigottiti.
"Esatto, le danno un senso di calma.. Venite con me"
Dopo qualche minuto di cammino la vedemmo, accovacciata fuori il recinto delle giraffe.
"Eccola" disse Juanmi "vado io"
"Meglio se ci vado io Juanmi, o potrebbe sentirsi in colpa nei miei confronti e non essere sincera con te"
"Hai ragione, vai tu" lasciai i due gemelli a qualche metro di distanza e andai da lei.
Mi sedetti a terra vicino a lei e iniziai a parlarle.
"Hei principessa, come stai?"
"Come una incinta che scappa e guardami.. Non sono una principessa" aveva l'abito bianco tutto intriso di fango e il trucco sfatto.
"Non c'è bisogno di scappare, ora hai noi e sei sempre una principessa"
"Solo tu potevi trovarmi qui.. Ma avevo paura che fossi arrabbiata con me per il casino che ho combinato con tuo fratello"
"Non sono arrabbiata solo che potevi dirmelo, tranquillamente. Era molto meglio e avreste evitato tutto questo.." Le dissi con tono severo.
"Ma non ce l'ho fatta Emi, credimi.. Avevo troppa paura di deludere tutti" mi disse e scoppiò in un pianto isterico.
"Va bene, lo capisco non ti preoccupare.. Io e te saremo sempre amiche e poi, in un modo o nell'altro siamo sempre cognate" le risposi per evitare altri drammi inutili abbastanza probabili grazie anche agli ormoni della sua gravidanza.
"È vero che cosa strana saremo cognate lo stesso.. Quindi siamo ancora amiche?" Mi chiese con gli occhi ancora umidi.
"Certo e lo saremo sempre" ci abbracciammo forte per qualche secondo.
"Ora c'è qualcun altro che vorrebbe parlarti" le dissi indicando Juanmi con lo sguardo.
"Sì certo è il minimo dopo quello che ha fatto per me, per noi.. Credo di amarlo Emi"
"Diglielo allora.."
Andai da lui e gli dissi di andarle a parlare. Io e Josè li guardavamo in disparte.
"Chi se lo sarebbe aspettato?" Mi disse improvvisamente.
"Nessuno credo ma tuo fratello ha fatto bene, si è comportato da persona responsabile e innamorata"
"Si lo credo anche io" e proprio in quel momento i due piccioncini di fronte a noi iniziarono a baciarsi. Juanmi poi, si abbassò con la testa sul suo pancione ormai al 6 mese e lo baciò.
Erano davvero carini insieme anche se erano del tutto diversi e non mi sarei mai aspettata che potessero amarsi.
"Ragazzi, andiamo a casa a darci una sistemata e poi pizza, che ne pensate?"
"Mi sembra perfetto, va bene"
"Ok, allora alle 13 passo da voi" ci disse Juanmi.
"Perfetto"
Andammo in pizzeria e sembravamo due coppie normalissime come tutte le altre, nessuno poteva sapere quello che era successo solo poche ore prima.
Tutto sommato fu una bella giornata, certo, non andò come avevamo programmato ma si sa, c'est la vie.

Tutto con te, niente con qualsiasi altro/ "Todo contigo, nada con nadie"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora