Si fissavano da una parete all' altra della stanza, divisi soltanto dall' aria pesante che si respirava in salotto.
Erano un po' come due sconosciuti che si vedono per la prima volta.
Nessun contatto fisico, nessun suono.
La voce era una dimensione ad entrambi sconosciuta.
Era una magia di sguardi, l' incanto dei minuti, dei giorni.
Quanti ne erano passati?
Indefinibile il tempo che scorreva.
A volte si aveva come l' impressione di perdervisi.
C' era una realtà parallela dall' altra parte, ma c' era un confine invalicabile che a ciascuna dimensione non era dato di conoscere.
Così Berta si trovava su una sponda che le sue fantasie mai avrebbero potuto attraversare.
E così, là dove le fantasie si libravano, non c' era spiraglio di realtà che le potesse scalfire.
Ciascun mondo viveva per sé.
Eppure c' era uno spazio, oltre quello invalicabile, che portava verso un' altra dimensione.
Ed era la parete di fronte.
C' erano due occhi scuri che ammaliavano, e poi c' erano parole non dette, soltanto percezioni.
E' difficile da spiegare ciò che stesse accadendo, ma a volte la realtà è suddivisa in frequenze, in mondi, in bolle di sapone.
E' un po' come un paesaggio a Macchiaioli, intravedi la realtà, ma non sai davvero quello che si cela dietro, un po' come gli Impressionisti... un po' come i cechi, che possono percepire la realtà dentro di loro.
Ma ne conoscono una, una soltanto e credono di poter sentire anche l' altra.
Così, fra una dimensione e l' altra, stava avvenendo qualcosa.
Una sorta di trasformazione, un cambiamento epocale, qualcosa che sarebbe impossibile definire.
Era la notte di Natale.
E niente sarebbe mai più stato come prima.
(Spazio autrice:
Cos' accadrà? ;)
Vi aspetto in molti con i vostri commenti!! )
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Over the frame
FantasyInverno. Mancano pochi giorni a Natale. La padrona di casa, Berta Moore, è una pittrice. Dopo sei anni dalla tragica scomparsa del figlio, decide di dipingerne il volto. Il ritratto viene incorniciato e posto nella parete di fronte alla quale è appe...