La guardava continuamente.
Insomma, ci sono oggetti che li fissi così per capirne l' utilizzo, un po' come una confezione dall' apertura strana.
Cioè, è una specie di rebus, e tu cerchi di capire da che lato scartarla.
Solo una situazione del genere può procurarti un' espressione così sulla faccia.
E lui, era proprio con quell' espressione che la fissava.
Quello sguardo strano, un po' confuso, un po' sorpreso.
E molto, molto sognante.
Cercava di capire da che lato farla uscire, come tirarla fuori di lì.
La signora Berta gli lanciava qualche occhiata incuriosita, tra un giro di luncinetto e un altro.
-Beh? Credo che rimarrà lì ancora a lungo-
Vincent fece uno scatto, come se lei lo avesse fatto precipitare all' improvviso da una nuvola.
-Perché dici così? Non esce mai?-
L' oggetto dell' attenzione non si muoveva, ma continuava a sorridere lievemente dentro la tela.
La sua cornice si era rotta solo il giorno prima, ma alla ragazza del dipinto non sembrava importare.
Aveva un collo lungo ed elegante e quegli occhi, la cui profondità aveva stregato Vincent da quando era stato creato.
E così si erano squadrati a lungo, al di là di quello spazio invalicabile, che lui era in qualche indicibile modo, riuscito a superare.
E adesso, gli mancava solo una porta, un piccolo spiraglio per raggiungerla.
Berta avrebbe detto che Vincent si fosse innamorato.
-Mi hai chiesto se sta sempre lì dentro?- pensò lei -Beh, sì, di solito sì, i pittori creano soggetti che rimangono fermi e immobili dentro una cornice, dentro alla tela-
-Ma se io sono uscito, forse può farlo anche lei, intendo, non si annoierà a stare tutto il tempo là, senza nessuno?-
-Credo sia di sua abitudine, dal momento che è là da dieci anni-
-Dieci anni?- L' espressione del ragazzo era visibilmente sconcertata.
-Ma ci dev' essere un modo. Se le parlassi, mi potrebbe sentire?-
La signora Berta lo guardava con una dolcissima espressione materna -Forse sì, forse potrebbe. Vale la pena tentare-
Lo sapeva, lo doveva immaginare: prima o poi, anche quel suo nuovo Vincent, sarebbe cresciuto, avrebbe desiderato qualcosa di più.
Ma in questo caso, che cosa succede quando il frutto di un pensiero divenuto realtà, crea a sua volta una fantasia?
Era qualcosa che la natura non aveva mai concesso prima.
Forse, era il miracolo di una creazione ben più grande.
Era la rottura di un confine che avrebbe portato a grandi cambiamenti.
E così in quei suoi occhi di ragazzo appena nato, c' era già la dolce espressione dell' amore.
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Over the frame
FantastikInverno. Mancano pochi giorni a Natale. La padrona di casa, Berta Moore, è una pittrice. Dopo sei anni dalla tragica scomparsa del figlio, decide di dipingerne il volto. Il ritratto viene incorniciato e posto nella parete di fronte alla quale è appe...