Entriamo nella gelateria e lui mi chiede:
I: "Allora a che cosa era questo famoso Frappè?"Io: "Stracciatella"
I: "Esiste un Frappè alla stracciatella?!"
Io: "Se non ho cambiato mondo da ieri a oggi, si. Esiste il Frappè alla stracciatella"
I: "Ok..."
Ordina e ci sediamo in uno dei tavolini fuori. Io inizio a gustare il mio Frappè alla stracciatella e lui il suo gelato con bacio e fragola.
Cominciamo a parlare di pallavolo e quando lui scopre che gioco a pallavolo sembra illuminarsi.
I: "Giochi a pallavolo!"
Io: "Beh si. Per essere precisi non gioco soltanto a pallavolo. Io bevo, mangio, respiro e vivo tutta la mia vita con la pallavolo"
I: "Abbiamo trovato un argomento nel quale non ci scanniamo o rovesciamo Frappè addosso"
Io: "Ah ah ah! Già!"
Finiamo di mangiare e mi accompagna alla macchina.
I: "Ti va di fare un giro?"
Io: "Ok. Dove si va?"
I: "Non so possiamo andare al parchetto qui vicino"
Io: "Quale? Beatrice non mi ha parlato di parchetti"
I: "Ti ci porterò io"
Saliamo in macchina e lui mette in moto. Dopo poco arriviamo ad un parchetto, piccolo ma molto carino.
Scendiamo e ci sediamo su una panchina. Appena ci sediamo lui cambia volto subito.
I suoi occhi sono lucidi.
Le labbra strette.Io: "Stai bene? Sembri..."
I: "Si si sto benissimo"
So che sta mentendo. Ha risposto troppo in fretta. Ho paura di premere il tasto sbagliato ma voglio aiutarlo in qualche modo.
Ok ok. So che non ci conosciamo da molto ma state zitti e lasciatemi fare.
Io: "Perché hai quell'aria triste?"
I: "Io... ah. Non so come dirlo. È...difficile. Molto"
Io: "Non lo direi a nessuno"
I: "Non è questo il punto"
Io: "Non sei obbligato"
I: "Questo era il mio parchetto preferito. Lo è stato fino a quando... Ho un fratello. È tre anni piú grande di me. Eravamo molto legati. Se uno era nei guai l'atro fingeva di esserci pure lui anche se non era così. Giocavamo qua sempre. Tuttel le volte. Felici o tristi eravamo sempre qua. Mi faceva apprezzare persino i compiti facendoli qua. Poi tre anni fa mi ha portato qua senza spiegazione, senza sorriso sul volto come lo aveva sempre. Lui vuole diventare medico. Mi ha fatto sedere su questa panchina. Mi voleva dire che partiva per la Russia perché li hanno scuole migliori. Ho detto di tutto. Tutta quello che ti puoi immaginare. Gli ho detto che non poteva. Sarebbe stato troppo per me. Gli ho detto che di scuole migliori qui in Italia ce ne sono ma mi ha detto che l'avevano accettato in una delle migliori scuole in Russia.Ero esploso. Mi ha calmato e mi ha detto che non lo faceva apposta. Adesso sono meno arrabbiato ma mi sta male che mi abbia detto addio così. Mi ha promesso che sarebbe venuto durante le vacanze ma ancora non é venuto. Ci sentiamo per telefono ma poco. Ero arrabbiatissimo con lui. Adesso non lo sono come prima ma mi dispiace. Eravamo molto più di semplici fratelli"
Non so cosa dire. Tutte le volte che mi dicono qualcosa di triste non so mai come consolare le persone. Ma ci provo.
Io: "Beh il lavoro del medico non é una cosa facile. Doveva essere molto appassionato. Non lo ha fatto apposta"
Lui si mette a ridere. Aspetta ma... non stava per scoppiare a piangere due minuti fa???
I: "So che stai provando a consolarmi. Non posso incolparti. Sono stato io a voler venire qui"
Io: "Ehm come hai notato ho fallito. Non so consolare le persone. Soltanto alcune...credo"
I: "Tranquilla! Non hai fatto nulla. Ma grazie"
Completa la frase con un sorriso...mozzafiato. Cavolo sto ragazzo mi farà impazzire. NONONONONO! Lo conosco da... UN GIORNO! Si evvai adesso lo conosco da un giorno!!! E basta cambiare argomento é pur sempre poco.
Io: "Allora... che facciamo adesso?"
I: "PRENDIMI!"
Dice e corre via come un bambino.
Io: "Ehi!"
Decido di corrergli dietro anche io.
Cominciamo a correre come bambini piccoli come un tempo. Tra risate e sorrisi spensierati. Ci dimentichiamo di tutto di tutti. Dei problemi orribili che hanno invaso la nostra vita e che non potranno andarsene più perché ormai chi hanno intrappolato troppo bene per poter scappare. Corriamo e ci acchiappiamo anche se la nostra amicizia, se la si può chiamare così, é nata poco fa. Ci rincorriamo e ridiamo proprio come quando eravamo piccoli.
Poi arriva il momento di fermarsi. Purtroppo.
I: "Eh però sei veloce"
Dice col fiatone.
Io: "So di essere la migliore non devi ricordarmelo"
I: "Tu la migliore? Fammi ridere"
Io: "Beh almeno non rovescio i frappé addosso agli altri!"
I: "Ah ah ah spiritosa. Me lo ricorderai fino alla fine dei miei giorni?"
Io: "Mh forse ma ci devo pensare. Per ora é al 55 per cento un si"
I: "Scommetto che non lo dirai mai"
Io: "Ma se non mi conosci nemmeno"
I: "Ti conosco più di quello che pensi..."
Io: "Sai che é un tantino terrificante. Ma poco! ahahaha!"
I: "Ahah dai ti devo riaccompagnare a casa forse"
Io: "Ah si grazie"
Durante il tragitto parliamo di alcune squadre di pallavalo in cui poteri andare. Onestamente non ricordo nessuno di quelli che mi ha detto perché stavo pensando che domani é il primo giorno di scuola...
Siamo onesti... Ok stavo pensando a quanto lui sia bello e a quanto sia melodiosa la sua voce...
Vabbé...
Arriviamo a casa mia e lo saluto.
I: "A domani allora"
Io: "Si a domani"
Sorrido ed entro in casa. Mia mamma prepara cena e io vado a dormire subito dopo. Sono distrutta.
Non sto neanche a dirvi che cosa, anzi chi, stavo sognando.
Potete benissimo indovinare.
Odiatemi perchè ho aggiornato solo ora ma é stato un casino per me negli ultimi periodi fra test di inizio anno. Ho anche cambiato telefono e quindi ho dovuto riinstallare Wattpad e rientrare con il mio account.
Grazie mille per tutte le visualizzazzioni che continuano ad aumentare anche se aggiorno poco. Cercherò di aggiornare più sesso.
Grazie ancora
Love you❤️
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Zar Del Mio Cuore
FanfictionQuesta è la storia di Camilla una ragazzi di 18 anni che affronta il suo ultimo anno di liceo. Si è appena trasferita con la madre a Perugia scappando dal padre e con lei ha portato la passione per lo sport che ha praticato per tutta la vita: la pal...