CAPITOLO VII

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Cammino spedita per il corridoio della scuola, come se avessi qualcosa di molto urgente da fare. E in effetti è così.
Cerco qualcuno, chiunque: Scott, Styles, Allison.
Io voglio saperne di più, anche se tutta questa situazione, queste novità, questi avvenimenti... beh, mi spaventano.
Vedo Scott e Allison parlottare tra di loro in un angolino, ma decido di cercare Styles, perché Scott non mi ispira fiducia o comunque sembra poco... sensibile. E io ho bisogno di un po’ più di aiuto per accettare... tutto questo.
Finalmente lo trovo, seduto sulla scalinata in giardino, a spiegare un esercizio di matematica ad un ragazzo del secondo anno.
Appena mi vede mi viene incontro.
- Ciao Sidney.
- Ciao Styles – lo saluto. Per un attimo mi trovo senza parole. E lui non mi aiuta, restando in silenzio.
- Ti cercavo – dico.
- Non pensavo sarebbe successo oggi. Mi sembrava che avessi bisogno di... più tempo.
- E invece no – ribatto – io... vorrei sapere qualcosa di più. Su... cosa siete, cosa fate e... se centrate qualcosa con le numerose morti e le strane cose che accadono a Beacon Hills e...
- Frena frena frena – mi stoppa con un cenno della mano.
Lo guardo interrogativa. I suoi occhi sono scuri e profondi e mi ammaliano proprio come hanno fatto ieri.
- Che c’è?
- Sono troppe cose, mannaggia – sbotta, ma sta sorridendo – che ne dici di prendere un caffè dopo scuola?
- Risponderai alle mie domande? – chiedo.
Styles si limita a sorridere. Ha un sorriso dolce.
Sorrido a mia volta stringendogli la mano in modo teatrale.
- Allora è fatta.

Mi sento un po’ più sollevata, ora che sto per sapere qualcosa di più.
Forse quello che mi spaventa di più è proprio il fatto di non sapermi ancora spiegare quello che è successo ieri.
Sto aspettando Styles seduta ad un tavolino di Starbucks.
So che non è elegante che una ragazza aspetti per un’abbondante decina di minuti un ragazzo, da sola, in un bar. Però sono troppo ansiosa per aspettare l’ora esatta dell’appuntamento.
All’improvviso lui entra, col fiatone, tenendomi gli occhi puntati addosso, un po' impacciato, si siede di fronte a me.
- Scusa il ritardo – dice, sedendosi – è tanto che aspetti?
- Emh – guardo l’orologio: sì, decisamente un bel po’ – no, assolutamente.
Styles mi chiede cosa voglio prendere da bere e si offre di andare lui al bancone ad ordinare.
Poco dopo torna con due Frappuccini alla Mocha.
- Allora – mi dice, prendendo un sorso dal suo – come ti senti?
Questa domanda mi spiazza: non mi aspettavo che potesse preoccuparsi di come mi sentissi. Solo di... come incastrarmi in quell’assurda realtà di cui avevo avuto un assaggio.
- Sono un po’ frastornata – rispondo – per questo sono qui.
Lui sorride.
- Fossi in te non lo direi a Scott – mi consiglia – ultimamente è un po’ nervoso e... lui tecnicamente è il capo branco e si occupa lui di certe cose. Forse avrebbe voluto spiegarti lui.
Non capisco se con “capo branco” intenda "leader del loro gruppo" o  “capo branco”, nel vero senso della parola – visto che si parla di lupi mannari.
- Non mi sembra che abbia molto tatto. Preferivo parlare con te – confesso, onestamente.
- Oh, wow – sembra sorpreso – di solito è lui quello premuroso e delicato. È che... ultimamente sta passando una brutta situazione. Comunque! Non siamo qui per parlare di lui.
- No, infatti.
- Cosa vuoi sapere? – poi aggiunge subito – non vale la raffica di domande! Una per volta.
Scoppio a ridere, più per la sua buffa faccia allarmata che per altro.
- Allora, sto cercando di credere che i lupi mannari esistano. Che altre creature ci sono di cui dovrei conoscere l’esistenza?
- Ce ne sono tante, troppe. Nemmeno noi le conosciamo tutte. Però posso assicurarti che molte creature leggendarie... beh... possono esistere in carne ed ossa.
Mi sento un po’ spaventata, ma reprimo questa sensazione.
- E di lupi mannari? Quanti... quanti ce ne sono?
- Parecchi.
Risposte brevi e concise. Non saprei dire se è un bene o un male.
- E quali storie su di loro sono vere?
- Intendi dire se... si trasformano con la luna piena o cose del genere? – fa una pausa – beh, si trasformano quando vogliono, o almeno, possono farlo quando riescono ad avere controllo sulla trasformazione e su loro stessi. Un umano appena trasformato in licantropo non ne ha tanto, te lo assicuro, e può essere pericoloso. Con la luna piena il suo corpo impazzisce e ha molte più difficoltà a controllarlo. Tuttavia i più esperti tra i lupi mannari lo sanno fare bene. Ma questo accade anche a molte altre creature soprannaturali, intendo... di impazzire sotto l’influenza della luna piena.
- Wow – è tutto ciò che riesco a dire – e come si trasformano le persone in lupi mannari?
- Beh... quando vengono morsi da altri lupi mannari. Ma non sempre avviene la trasformazione.
Capisco subito cosa intende dire: se un morso non ti trasforma, ti uccide.
Cerco di ingoiare il groppo che ho in gola, ma per un po’ non riesco a parlare.
Styles mi studia con attenzione.
- Stai bene?
- Sì – rispondo troppo in fretta – sto solo cercando di elaborare.
Lui mi sorride, il che mi rassicura.
Non saprei dire perché, ma questo ragazzo mi ispira fiducia. Poi però penso che non dovrebbe, visto il contesto degli avvenimenti.
All’improvviso mi rendo conto che c’è una cosa che mi sfugge.
- Styles – richiamo la sua attenzione dopo un po’ di silenzio – cosa centro io con tutto questo?
Lui mi guarda e non riesco ad interpretare la sua espressione.
- Crediamo che ti stia succedendo qualcosa – mi spiega, la voce ferma – e non sappiamo cosa. Per questo vorremmo tenerti d’occhio. Vogliamo aiutarti.
Mi ero fermata alle prime parole.
- Mi sta succedendo qualcosa? – ripeto. Inizio ad essere spaventata – che significa?
- Si tratta di quel taglio – mi indica lui con un cenno del mento – la donna che è morta ieri sera ti ha ferita per un motivo. Noi... abbiamo qualche sospetto, ma nessuna certezza.
Scuoto la testa, ma non stacco i miei occhi dai suoi. Com’è possibile? Che... che sta dicendo?
Lo sa che me lo sto chiedendo, ma non dice niente.
- Quali sospetti? – domando, allora, cercando di avere una voce ferma.
- Lei, quella donna, era... una strega.
Le parole arrivano in ritardo, al mio cervello.
Una strega.
Certo.
Lupi mannari.
Streghe.
Come no.
- Non saprei dire come, ma pensiamo che possa averti trasmesso il suo potere tramite quel taglio. Non credevamo potesse essere possibile, ma non possiamo escludere questa possibilità.
Quando nota la mia espressione totalmente persa aggiunge: - Né confermarla.
Cerco di rallentare il battito del mio cuore, ma invano.
Ho mille pensieri che turbinano nella mia mente, ma mi costringo a non farmi domande e accettare queste novità.
- Okay – rispondo.
- Okay? – sembra sorpreso.
- Sì okay – insisto – ho capito.
Lui annuisce debolmente, studiandomi con attenzione.
- Non mi aspettavo questa reazione.
Faccio spallucce e finisco di sorseggiare il mio frappuccino.
- Che cosa intendete fare, ora?
- Beh... temo che domani sera dovrai restare con noi – mi dice, serio – c’è la luna piena.

Moonlighters (Teen Wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora