"Io non piango mai.
Piangere non è nella mia indole.
Eppure più mi convinco di ciò, più capisco che sono un'ipocrita."
Francesco passò tutta la notte insonne a guardare il soffitto, perché lo avrebbe fatto? È come se tutte le sue certezze fossero crollate, la sua mente era tornata indietro a pochi mesi fa.
I suoi pensieri vennero interrotti la mattina seguente da un messaggio:
"Sono Tommaso, mi sono fatto dare il tuo numero, spero sia tutto apposto, comunque oggi andiamo a scuola insieme e non è una domanda."
L'ultima persona che volesse vedere era appostata sotto casa sua da più di un'ora ormai;
-aahh fanculo- pensò e scese.
"Ehi" Tommaso si guardò un po' intorno e poi gli diede una pacca sulla spalla, ricambiata.
Tommaso riuscì a farlo sorridere e a non fargli pensare ai suoi problemi durante il tragitto.
Arrivati a scuola Riccardo e Francesco erano da parti opposte del cortile, eppure i loro sguardi continuavano ad incrociarsi timidamente.
"Che stai guardando?" Chiese Tommaso, cercando di capire.
"...ah capito, stai guardando Riccardo. Se continui così non lo dimenticherai mai. È inutile rincorrere chi non ti viene incontro, vuol dire che sta bene con gli altri."
"Io non stavo guardando nessuno." Rispose Francesco con lo sguardo basso e subito dopo entrò in classe.
C'era un'aria di tensione tra i due durante le lezione, nonostante tutto erano attirati l'uno dall'altro.
"Fra, ti sta fissando è troppo inquietante" Disse Eva indicando Riccardo.
"Che cazzo vuole" Urlò irritato in mezzo al silenzio.
"Paolucci abbassa il tono di voce! Vai fuori!" Urlò la professoressa di Italiano.
Francesco si alzò ed uscì sbattendo la porta involontariamente.
"Perfetto ora si prende una bella nota"
Si sentivano delle risate di sottofondo.
"Federici lo trovi divertente? Vai a fare compagnia al tuo compagno allora che si sente solo"
In classe calò il silenzio, a quanto pare le voci girano molto velocemente.
Riccardo andò in bagno, e all'entrata si sentiva puzza di fumo.
Trovò Francesco vicino la finestra a fumare.
"Butta quella merda."
"Che cazzo te ne frega, tanto non ti é mai importato niente di me." Disse facendo un altro tiro.
"Sei un deficiente, dovevo accorgermene subito. Avrei dovuto lasciarti a marcire su quel campo da calcio"
"Beh almeno io non vado a scopare con la prima che mi capita".
Francesco butto la sigaretta e si avvicinò a Riccardo.
"Ma che cazzo di problemi hai, parla lui, che é tornato da Tommaso" Gli urlò contro.
"Almeno lui è sincero, e poi è cambiato"
"Tommaso cambiato? Ma fammi il piacere ti starà ingannando come in passato, e tu idiota ci ricaschi. Guarda sai che ti dico? Rovinati la vita, è probabilmente l'unica cosa che sai fare bene..."
"Oi mi dispiace interrompervi, però la prof ha detto che se non fate silenzio e non tornate di fronte la porta vi manda direttamente dalla preside" Disse Alessia affacciandosi al bagno dei maschi.
"Tranquilla, tanto abbiamo finito" Francesco diede una spallata a Riccardo e tornò di fronte la porta, mentre Riccardo rimase in bagno.