Capitolo due.

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«Ashton! Ashton! Ho ritrovato il tuo annuario dell'anno scorso. Non è grandioso!»

Ashton sbuffò, scendendo le scale e andando da sua madre.

«Non l'avevo perso?»

«Sì lo avevi fatto..» annuì la madre «vieni a guardare con me»

Il ragazzo sbuffò nuovamente, per poi sedersi accanto alla donna e osservando le pagine. Rabbrividì immediatamente vedendo una sua foto. Aveva la frangia che gli ricopriva maggior parte del viso e indossava una maglietta dei AC/DC assieme a dei skinny jeans neri. L'abbigliamento sicuramente non era cambiato a distanza di un anno.

«Aw il mio piccolo bambino! Guarda che carino che eri! E guarda ci sono i tuoi compagni di classe!»

Ormai Ashton era confuso.

«Oh guarda, c'è Calum! Non è in tesoro?» esclamò la madre, aggrottando poi la fronte vedendo l'espressione disgustata sul viso del figlio.

«No. È una testa di cazzo.»

«Ashton! Non dire parolacce. Secondo me è un ragazzo carino. Perché non provate a fare amicizia?»

«Perché? Ho già in amico. A proposito, Michael sta venendo qui, dormiremo insieme.»

La donna sospirò, annuì e si alzò, riponendo l'annuario su uno scafale.

«Va bene. Io vado fuori, a dopo.»

Ashton annuì. Probabilmente la madre ci era rimasta male, ma ora come ora non gli importava.

Aspettò l'arrivo dell'amico pazientemente e non appena sentì il campanello suonare, si precipitò alla porta.

«Ashy!» Michael sorrise, appoggiando la borsa a terra e saltando in braccio ad Ashton. Avvolgendo poi le gambe intorno ai suoi fianchi e seppellendo la testa nell'incavo del collo del riccio.

«Cos'è tutto questo affetto?» Ashton rise, ricambiando infine l'abbraccio.
Tutti li scambiavano per una coppia gay a scuola, perfino sua madre un giorno lo fece.
Addirittura un giorno lasciò sul tavolo un preservativo, giusto per precauzione, cosa che fece imbarazzare parecchio il figlio.

«Luke Hemmings mi ha chiesto di uscire!» Urlò emozionato Michael.

«Aspetta, cosa? Mr. Hemmings?»

Mr. Hemmings era il nuovo supplente della scuola, dato che quello precedente si era rotto una gamba giocando a tennis.
Hemmings non era tanto vecchio, anzi, era molto giovane. Tra lui e Michael c'erano solo due anni di differenza, uno ne aveva 18 e l'altro 20. Solo che uno era uno studente e l'altro un insegnante.

«Sì è venuto da me dopo la lezione e mi ha chiesto se di uscire con lui per prendere un frullato o qualcosa del genere, mi ha chiesto di uscire Ash!» Sorrise, abbracciando di nuovo il riccio.

«Oh mio dio Mickey, questo è grandioso! Avanti, andiamo in camera così mi spiegherai meglio.»

-

Luna aggiunse la lingua al bacio, mentre spingeva Calum sul letto. Lui ricambiò il bacio, chiudendo gli occhi e cercando divertirsi un po'.

Ma sentiva qualcosa non andare, inizialmente pensava che farsi un tipa sarebbe stata la cosa migliore.
Però odiava come il lip gloss della ragazza entrava a contatto con la sua bocca, come le sue braccia erano avvolte intorno al suo collo, lo odiava molto.
Voleva mani più solide, labbra carnose da mordere, senza che gli dessero fastidio.

Probabilmente voleva questo da un ragazzo.

Spostò Luna e scosse leggermente la testa, alzandosi da quel letto.
«Mi dispiace, ma non posso. Ugh, che schifo.»  Raccolse la borsa da terra, uscendo poi da quella stanza e da quella casa.
Forse era gay? In realtà non gli importava di quale fosse stata la sua sessualità, voleva solo ritornarsene a casa.

Probabilmente era solo una fase, pensò.

-

«Hood!» quasi gridò Ashton. «Cos'è questo?» guardò Calum, che nel frattempo stava scrivendo qualcosa sul tavolo.

Ashton Irwin è un cazzone.

«Questo è patetico, comunque potrei fare di meglio.» continuò Ashton, attirando l'attenzione di Calum.

«Ah sì? Mettimi alla prova.»

Michael stava seduto accanto alla sedia di Ashton, di solito si sarebbe sconvolto, ma in quel momento no.

«Ah ti piacerebbe.» Alzò gli occhi al cielo, tirando giù la manica e pulendo ciò che c'era scritto sul banco.

Per tutta la lezione pensò a quanto fosse stupido Calum, non capacitandosi di una risposta. Si girò verso il corvino, il quale già lo stesse guardando e il quale gli fece l'occhiolino.
Ashton arrossì, perché stava arrossendo.

Da: mamma.
Ci vediamo al Falhers Café, dopo scuola. x

Lesse il messaggio da parte della madre e si domandò perché incontrarsi li e non a casa. Potevano tranquillamente discutere di qualsiasi cosa a casa.

Durante tutta l'ora, Calum disegnò sul banco annoianto. Addirittura cercò di fare degli origami, usando delle fotocopie scolastiche, sentendo poi il telefono vibrare.

Da: papà.
Dopo scuola vieni alla caffetteria vicino alla biblioteca.

Calum sospirò, che cosa voleva?
Rispose con un veloce "va bene" e mise il telefono in tasca.

-

Finite le lezioni finalmente tutti erano liberi di andarsene e nessuno dei due ragazzi presero l'autobus.

«Perché non hai preso l'autobus?»

«Perché non hai preso l'autobus?»

«Perché ti interessa?»

«Me l'hai chiesto tu Hood! Comunque mia mamma vuole vedermi alla caffetteria qui vicino per parlare o boh.» mormorò Ashton.

«Oh bene, mio padre vuole vedermi alla stessa caffetteria..»

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C'è stato un problema e questa parte non l'ha pubblicata.
Ma, come scritto sul "titolo" questo è il secondo capitolo.
Scusatemi.

Forced » Cashton (Italian Translate)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora