Capitolo dieci.

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Ashton si svegliò tardi la mattina seguente e la prima cosa che fece fu guardarsi intorno, alla ricerca di Calum. Ma non lo vide.
Aggrottò la fronte e sul cuscino accanto vide appoggiati i suoi occhiali, non si ricordava di averli messi lì. Li indossò e notò un foglietto di carta sotto al cuscino, lo prese e lesse.

Buongiorno principessa,
scusami se ho lasciato il biglietto sotto al cuscino, ma avevo paura che qualcuno lo trovasse. Spero tu abbia dormito bene.
I nostri genitori sono andati fuori per la colazione e io ho deciso di andare al supermercato a prendere qualcosa da mangiare per te.
Preparati che facciamo un picnic al parco.

ps: sei bellissimo.

Calum xxx

Ashton prese il foglio e lo piegò in quattro parti, facendo attenzione a non rovinarlo.
Si alzò dal letto e il suo sguardo finì sui vestiti in fondo al materasso. Calum gli aveva già preparato anche gli abiti.
Cambiò i boxer e indosso velocemente un paio pulito e i vestiti scelti dal.. fidanzato? Si poteva definire così?

Sentì delle mani avvolgergli la vita e subìto si girò. Tirò un sospiro di sollievo non appena capì chi fosse.

«Sei così perfetto.» sussurrò Calum all'orecchio del ragazzo.

Ashton arrossì, girandosi verso il corvino e baciandolo dolcemente.
Calum continuò a stringerlo per i fianchi, mentre Ashton iniziava a baciargli il collo.

Sarebbero rimasti così a lungo, ma i loro stomaci parlarono al loro posto.
Era il momento di mangiare qualcosa.

«Dov'è Harry?»

Solo ora si ricordarono del bambino.
Uscirono dalla stanza e andarono in quella del bambino, vedendolo giocare con un trenino.

Harry li vide e sorrise. «Ciao ragazzi! Mamma e papà sono fuori per la colazione.»

Ad Ashton non piaceva affatto il modo in cui chiamava Daniel, onestamente non gli piaceva Daniel come persona.

«Sì, lo sappiamo.» sorrise Calum. «Io e Ashton stiamo andando al parco a mangiare, ti va?»

Harry annuì felicemente, alzandosi e riponendo il treno su uno scaffale.
Calum nel frattempo prese il cappotto del bambino, ma il piccolo rifiutò, indicando la finestra.

«Non fa freddo qui.» Harry disse.
Poi prese per mano Ashton e Calum e iniziò a correre, obbligando i due ragazzi a seguirlo.

Una volta fuori casa iniziarono a rallentare il passo. Calum e Ashton a volte sollevavano per le braccia il bimbo, facendolo poi scendere.

«Ash posso andare sulle altalene e gli scivoli? Ti pregooooo.» domandò Harry, allungando la 'o' nel 'prego'.
Ashton annuì e Harry allentò la presa sulle mani dei due ragazzi, facendoli avvicinare un po' e facendoli prendere per mano.

Ashton arrossì e Calum lasciò la mano al riccio, in modo tale che potesse stendere il lenzuolo sull'erba, mentre Harry correva verso le altalene.

I due ragazzi si sedettero sul lenzuolo e per un momento, entrambi, chiusero gli occhi udendo tutti i rumori.
Le urla dei bambini felici, il cinguettio degli uccellini.

«Calum?»

«Si, Ash?»

«Ti amo.»

Calum riaprì gli occhi, guardando Ashton negli occhi, notò un'espressione nervosa sul suo viso.

«Ti amo anche io.» sorrise il corvino. Non aveva mai amato qualcuno, ma forse Ashton era la persona giusta.

Prima che Ashton potesse dire qualcosa, sentì le labbra morbide di Calum sulle sue.
Chiuse gli occhi e continuò il bacio, appoggiò le mani sulle guance olivastre del ragazzo continuandolo a baciare.
Calum si sdraiò e spostò, mentre ancora si baciavano, Ashton su di lui, in modo tale che potesse stare a cavalcioni.

Sembrava tutto andare bene, sembrava.

«Ma che cazzo?» sentirono una voce provenire da dietro di loro.

Forced » Cashton (Italian Translate)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora