Mi alzo di scatto. Colpa dello stesso stupido incubo che mi tormenta da sempre. Vado in bagno per farmi una doccia veloce e prepararmi. Quando esco per andare in cucina, involontariamente, mi accorgo che Ben non è in camera sua <<E tu chi sei?>> trovo una ragazza alta, bionda e con la carnagione chiara, quasi bianca, che cerca di cucinare qualcosa fallendo miseramente, rimango impietrita abbassando lo sguardo e noto che indossa solo una maglietta tutta striminzita. Avanzo di qualche passo e trovo il mio coinquilino seduto a capo tavola che sta mangiando una buonissima e bellissima pasta al cioccolato, ho una fame tremenda, mi brontola perfino lo stomaco <<Lei è Stella un'amica>> risponde non alzando lo sguardo dal suo cornetto <<Piacere>> mi porge la mano <<Mia, piacere>> dico insicura non capendo perfettamente la situazione <<Tesoro, io è meglio che vada ci vediamo domani stessa ora?>> domanda Stella mentre si infila i pantaloni <<No domani ho un impegno>> <<va bene>> gli da un bacio ed esce di casa salutando entrambi. <<Sì può sapere chi è?>> domando <<E' Stella>> risponde con un sorrisino <<Non provare a fare lo spiritoso con me; perché era qui?>> <<Bamboletta, hai diciotto anni, dovresti saperlo. Lo sai che hai un sonno molto pesante?- rimango completamente basita e anche schifata allo stesso tempo <<Allora: per prima cosa non chiamarmi mai più con quel nomignolo; secondo punto, cambiati dobbiamo andare a fare la spesa>> <<Non puoi andare da sola?>> si alza e viene verso di me <<No>> <<Peccato>> <<E' la tua ragazza?>> <<Chi?>> <<Stella>> <<No, non sono fidanzato, diciamo che lei è solo un passatempo>> si avvicina sempre di più a me <<Perché sei gelosa di me per caso?>> domanda con un sorrisetto malizioso <<Assolutamente no, mi domandavo solo se la dovevo rivedere girare per casa mezza nuda>> <<Nah, tranquilla, non esiste solo lei al mondo>> <<Sei solo un puttaniere Mascolo!>> mi volto e vado in camera mia <<Mi tratti male, ma in fondo lo so che ti piaccio>> <<Non contarci troppo>>.
Finita la spesa Benjamin torna a casa, mentre io ne approfitto per andare a fare un giro in città. Infilo le cuffiette e la mia mente inizia a vagare, penso a tante cose, forse troppe, ma in tutti i pensieri c'è qualcosa che mi obbliga ad avere in testa soltanto lui. Okey, non so ufficialmente dove sono, però ho trovato un bar troppo bellino in una via del centro, è molto tranquillo non è pieno di gente come gli altri, poi i camerieri sono veramente carini ma soprattutto fanno i migliori cappuccini che abbia mai assaggiato in vita mia. Rientro a casa e trovo Benjamin seduto sul divano che fa zapping in televisione <<ehi, stasera ti va di fare la pizza?>> <<Cosa è successo ti sei addolcita?>> <<no, però, ho capito che se dobbiamo vivere insieme almeno dobbiamo tenere un dialogo "normale" no?>> <<va bene, sai come si fa?>> si alza e andiamo in cucina <<no, te?>> <<No, guarderemo su internet>> risponde tossendo <<allora, disponi la farina su una spianatoia e forma...>> facciamo tutti le indicazioni che troviamo sul sito e devo dire che l'impasto è venuto molto bene <<Bamboletta!>> mi volto verso Ben, e mi riempie tutta la faccia di farina <<vuoi la guerra?>> prendo il sacchetto e lo inizio a rincorrere per avere la mia vendetta credo di non aver mai riso così tanto. Abbiamo appena finito di mangiare la nostra pizza fatta in casa ed è venuta davvero molto buona - tutto merito di giallo zafferano- stiamo mettendo i piatti sporchi nella lavastoviglie <<Ti ho inquadrata signorina Marconi>> <<ah si?>> <<Sì, sei complicata. A volte ti fai talmente tanta paranoie che è quasi impossibile non odiarti. Non ti piaci perché non sei perfetta. E sì non sei perfetta, ma chi lo è? Ti lamenti in continuazione, sei lunatica, insicura, un totale controsenso. Ma in fondo sei dolce. Ti nascondi dietro stati di freddezza perché hai paura di affezionarti a qualcuno. Fai finta di essere stronza ma non sei. Quindi sì, posso dire di averti squadrato o sbaglio?>> come cavolo ha fatto? << No, però ti ho squadrato anche io sai. Sei un donnaiolo. Vai con tutte e senza neanche un motivo. Questo sarà sicuramente dato da un'infanzia difficile. Sei insopportabile soprattutto quando fai quei sorrisetti stupidi. Sei un ragazzo presuntuoso. Ma sei simpatico.>> <<ti sei dimenticata bellissimo>> <<no, non me lo sono dimenticata>> <<vuoi dirmi che non ti piaccio fisicamente?>> si morde il labbro e alza la maglietta – Mia non svenire- coscienza non sei d'aiuto <<allora?>> risponde tossendo <<Ben stai bene?>> d'istinto appoggio il dorso della mano sulla sua fronte <<Benjamin tu hai la febbre!>> <<no, sto bene>> continua a tossire << sdraiati sul divano vado a prendere il termometro>> ubbidisce e io vado a cercare i medicinali << 38.5 per fortuna che stavi bene>> <<Ben, alzati devi bere questo>> ne assaggia un sorso <<bomboletta io non lo bevo ha un sapore orribile!>> <<dai non fare il bambino>> <<non mi credi?>> <<no!>> mi prende il viso e appoggia le labbra sue mie <<allora?>> <<hai ragione fa schifo ma lo devi bere>> <<solo se dopo mi dai un altro bacio>>.
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Untouchable || Benjamin Mascolo||
RomanceLei (Mia Marconi): una vita vissuta nell'ombra delle persone che aveva attorno, introversa, derisa da tutti i suoi coetanei per colpa del suo aspetto fisico. Ma nell'ultimo periodo è cambiata, dimostrando, agli altri ma soprattutto se stessa, che vi...