Ho sempre avuto qualche problema con me stessa, non mi sentivo mai sicura, fingevo di essere forte di saper affrontar tutto a testa alta come se tutti i miei problemi mi scivolassero addosso o addirittura spegnere le mie emozioni ma con il tempo ho imparato. Ho imparato a non prendere troppo sul serio le persone, a piangere in silenzio solo quando occorre. A prendermi cura di me. Ho imparato a sorridere davanti allo specchio, convinta che sia bello anche se hai gli occhi tristi. Ho imparato ad amarmi, perché non c'è niente di più bello al mondo, niente di più vero, di più importante dell'imparare a conoscersi, accettandosi per quello che si è. Perché solo amandosi, si può imparare a lasciarsi amare.
Entro per i corridoi tetri e cupi del liceo stranamente vuoti, mette i brividi, fino a quando non sento una presenza alle mie spalle mi giro di scatto <<Scusami Mia non volevo spaventarti>> <A-Alessandro no non mi hai spaventato>> <<Volevo solamente dirti che sono uno stupido, sei una ragazza speciale e vorrei che fossimo qualcosa di più che semplici amici>> aveva un tono di voce sincero <<Non so cosa dire..>> <<No, non dire niente lascia che siano i fatti a parlare>> mi prese entrambi le mani e iniziò ad avanzare verso di me. Non posso crederci il ragazzo per cui ho una cotta dalla quarta elementare finalmente si è dichiarato. Siamo vicinissimi potevo sentire il suo respiro <<Stopppp! Perfetta Ale!>> mi volto e vedo la compagnia di Alessandro con un telefono in mano, piegati in due dalle risate <<Tu eri d'accordo con loro?>> <<Certo secondo te poteva piacermi una balena come te, avanti, siamo realistici, merito di meglio>> mi oltrepassa e scomparisce nel buio del corridoio. Fino a quel momento riuscì a trattenere le lacrime, ma ora non più.
Mi alzo di scatto dal terribile incubo <<Mia tutto bene?>> mi domanda Benjamin appoggiato allo stipite della porta mentre mi strofina gli occhi ancora assonnati <<Credo di sì, perchè?>> chiedo confusa <<Stavi piangendo fortissimo e mi sono preoccupato>> <<Non c'è n'era bisogno, scusa se ti ho svegliato>> <<Tranquilla>> risponde mentre ritorna in camera sua. Io pur volendo ritornare a dormire non ce la facevo. Questo incubo mi tormenta quasi ogni notte da quando è successo realmente l'unica differenza che i corridoi non erano vuoti ma erano pieni di ragazzi e ragazze che ridevano di me, da quel giorno abbandonai la scuola e studiai a casa con una professoressa privata.
<<Ehi! ma guada chi si vede>> <<Ciao Edo!>> rispondo dandogli un bacio sulla guancia <<Oggi pranzi da sola?>> <<No tra poco dovrebbero arrivare le ragazze>> <<Capito>> <<Miaa!!>> sento urlare dall'altra parte della stanza il mio nome deve essere sicuramente Anastasia <<Eccone una>> affermo ridendo <<Tieniti libera questo sabato>> <<Perché?>> <<Come perché? C'è la cena di Natale. La organizziamo tutti gli anni a casa mia che ne dici?>> <<Certo ci sarò!>> <<Scusate se esisto>> commenta Edoardo sventolando una mano per farsi notare <<Ah..ci sei anche tu non ti avevo visto>> <<Ho notato, comunque ci sono anche io vengo con Rosi>> a dimenticavo Edoardo è il fidanzato di Rosanna e Samuele il ragazzo di Chiara si sono messi insieme circa un mesetto fa <<Perfetto! Tu Mia porti Mirco?>> <<Devo vedere se non lavora>> <<Ciao ragazze! Ciao Amore! >> disse Rosi baciando il suo ragazzo <<Manca solo Chiara qualcuno sa dov'è finita?>>domando <<Samuele aveva un' ora buca saranno a slinguazzarsi da qualche parte>> afferma Anastasia.
Sabato arrivò in fretta avevo già preparato tutti i pacchettini per le mie migliori amiche, mancavo solamente io da preparare, e qui, arriva la fatidica frase che ogni ragazza almeno una volta nella vita ha detto: <<Non ho niente da mettermi>> pur avendo un armadio stracolmo di vestiti <<Io opterei per quello Rosso d'altronde è la vigilia di Natale>> mi volto di scatto e vedo dietro di me il mio coinquilino con in mano una birra <<Te che ne sai?>> <<Fidati ho una certa esperienza in fatto di abiti da donna>> <<Al massimo avrai esperienza su come toglierli>> ritrasse le labbra – e che labbra - <<Soprattutto>> risponde con la faccia maliziosa. Sono a casa di Anastasia ed è enorme, non l'avevo mai vista prima d'ora, <<Mia, che bel vestito!>> <<Grazie ma anche il tuo non è da meno>> <<Sei arrivata da sola? Dov'è Mirco?>> <<Non ne ho idea>> sento la suoneria del mio telefono che proviene dalla borsetta <<E' lui scusami un attimo>>. <<Mirco dove sei?>> <<Amore scusami il bar è strapieno e il mio capo vuole che faccia delle altre ore, non so se riuscirò ad esserci, mi dispiace>> <<No, va bene d'altronde è il tuo lavoro>> <<Faccio il prima che posso, ti amo>> <<Anche io>>. <<Allora?>> m'interroga la mia migliore amica <<L'hanno trattenuto al lavoro non credo riuscirà a venire, a questo punto io vado a casa>> <<No dai resta, guarda che ci divertiamo poi ti devo assolutamente presentare un tipo stracarino di nome Matteo eh? Che ne dici?>> <<Sei sempre la solita>> <<Lo so!>> scoppiamo a ridere entrambe. E' arrivato il momento di metterci a tavola io sono in mezzo tra Anastasia, che a sua volta è seduta vicino a Matteo, che ho avuto il piacere di conoscerlo ed è veramente simpatico, e Chiara di fianco a lei c'è Samu poi Edo e infine Rosi stiamo per iniziare a mangiare quando sentiamo il campanello <<Oh..devono essere arrivati>> annuncia Chiara <<Arrivati chi!?>> domando <<Scusateci per il ritardo!>> non ci posso credere <<Che ci fa lui qui?>> domando sottovoce alla mia migliore amica <<A quanto pare Samuele è nella stessa squadra di calcio di Federico ha invitato anche lui e di conseguenza ha invitato anche Benjamin>> <<E tu gli hai detto di si immagino>> <<Certo! Hai visto quanto è bono?>> Ben si siede di fronte a me con a suo fianco una ragazza che sinceramente non ho mai visto prima d'ora, ha i capelli rossi e gli occhi azzurri, molto carina e Fede e la sua ragazza di fianco a lui. Non parlai tanto durante la cena sinceramente non avevo molto da dire <<Allora ragazzi giochiamo al gioco della bottiglia?>> domanda Edoardo, tutti accettarono <<A me non sembra una buona idea>> <<Ah..giusto il lavapiatti che scusa ha usato questa volta?>> domanda Benjamin con quel suo sorriso strafottente <<E' impegnato a lavorare>> <<E solo perché lui non è qui tu non puoi divertirti?>> <<D'accordo gioco!>> sfida aperta signorino Mascolo. Primo turno Chiara gira la bottiglia e fortunatamente bacia il suo ragazzo, Samuele gira e becca Edo non sto qui a raccontarvi come è finita, fino a quando è arrivato il momento che Ben giri la Bottiglia, la vedo ruotare così velocemente e spero con tutto il cuore che non becchi me, quel momento è arrivato la bottiglia si ferma tra me e la ragazza dai capelli rossi <<E adesso?>> domando <<Deve decidere chi baciare!>> nella stanza si solleva un coro di sorpresa Benjamin si siede di fronte a noi; ti prego non me, ti prego non me, si direziona verso l'altra ragazza e io tiro un sospiro di sollievo ma cambiò subito idea e si avvicina verso di me siamo molto vicini, trattenni in fiato <<Mirco!>> mi alzo in un batter d'occhio e corro ad abbracciare e baciare il mio ragazzo <<Ce l'hai fatta!>> <<Per te, sempre>> <<Ciao ragazzi! Che stavate facendo?>> <<Stavo per baciare la tua ragazza>> risponde soddisfatto Benjamin, lo guardo in cagnesco <<Scusa volevo dire abbracciare per il bel regalo che mi ha fatto>> <<Si? Cosa ti ha regalato sentiamo?>> <<Emh.. calzini tanti calzini>> risponde sorridendo <<Calzini?>> domanda dubbioso <<Sì cose da coinquilini, non puoi capire>> lo guardo, lui mi guarda e mi fa l'occhiolino.
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Untouchable || Benjamin Mascolo||
RomanceLei (Mia Marconi): una vita vissuta nell'ombra delle persone che aveva attorno, introversa, derisa da tutti i suoi coetanei per colpa del suo aspetto fisico. Ma nell'ultimo periodo è cambiata, dimostrando, agli altri ma soprattutto se stessa, che vi...