Ti svegli una mattina
e vieni catapultato
nell'assurdo più bello
che sia mai esistito.
Sai che sei destinato a grandi
cose, alle più grandi,
eppure sei così meschino.
Non vedi l'ora di crescere
ma poi preghi per un sol
secondo ancor nell'innocenza.
Sei un gigante di ferro
che al primo colpo di vento
si sgretola e versa
lacrime, lacrime rosse,rosse come i sogni,
sogni di violenza e libertà,
sogni di dolce perversione,
sogni tanto vivi
da diventare reali.
E la realtà è ciò che vuoi,
e la realtà non ti capisce.
Ed io non ti capisco,
ah come sei complicato...
Ami l'amor per l'odio
eppur odi l'odio per l'amore,
ti avveleni eppure
vuoi vivere in eterno,
sali le scale per l'Inferno
mentre scappi dal Paradiso.
Come sei complicato...
Come sei difficile...
Ma altro non sei che
il sorriso dell'ultimo pianto,
la madre che mangia
i propri figli,
il buio della luce nel buio.
Ma tu sei in me,
ed io sono in te,
e allora ti posso finalmente dire:
<<Come sei grande Uomo,
così grande che stai
nel palmo di una mano>>.