18. La dea Ate

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Cupido ed Iris si fermarono intimoriti davanti alla porta nera e cupa che segnava l'ingresso della casa della dea Ate.

Il bambino però, nonostante questo, allungò una manina e bussò dolcemente alla porta.

Nessuno rispose e allora il piccolo bussò nuovamente, questa volta in maniera più decisa.

Per lunghi, interminabili istanti, nessun rumore si sentì provenire dall'interno della casa, finché, ad un certo punto, una voce roca e sgraziata non urlò:

" Vattene via!"

" Me io essere Cupido, signorina Tate" cinguettò il piccolo per nulla intimorito da quanto gli era stato detto " e  me io e mio cavallino e Iris di me io e bambola di Iris di me io vorrebbimo parlare con te"

" Io non voglio parlare con nessuno!" urlò la stessa voce.

" Ma mio cuore dire a me io che tu avere bisogno di parlare con me io e Iris di me io" insistette Cupido.

La voce non disse più nulla, ma, dopo lunghi istanti, la porta si aprì lentamente e due mani  estremamente pallide e dalle dita lunghe e magre afferrarono per le spalle i due bambini e li trascinarono all'interno della casa.

I bambini si ritrovarono in una stanza buia e fredda e l'unica luce che rischiarava l'ambiente era data da alcune candele poste su un tavolo.

Una figura coperta completamente da un mantello nero, con un cappuccio calato sulla testa, comparve davanti a loro e sibilò con cattiveria:

" Che cosa volete? Chi vi manda? Sono secoli che nessuno parla con me. Se non lo sapete, io sono la dea della discordia e non esiste dio o mortale che desidera avere a che fare con me"

Cupido, per nulla spaventato dalla presenza inquietante che incombeva su di lui, si avvicinò insieme ad Iris e disse:

" Me io e Iris di me io no essere mortali e nippure dei, noi essere demoni ed essere capaci di portare amore e gioia in tutti i cuori.
Tu no essere cattiva come dire tutti, io credere che tu essere sola e avere bisogno di amici.
Me io sentire che tua bontà essere nascosta da nero di tuo carattere, come tuoi occhi essere coperti da stoffa di tuo chippuccio"

Ate non disse nulla e, allora, Cupido ed Iris fecero una cosa che la dea non si aspettava...le volarono fra le braccia e l'abbracciarono.

La maledizione della dea ( Saga di Cupido libro 10)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora