Capitolo 3

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Respirai profondamente, Rebecca avanzava con passo sicuro sui suoi tacchi, faceva ondeggiare i capelli come se fosse la persona più determinata della terra. Ma per cosa era determinata? Era accompagnata da tre amiche, la imitavano ma non abbastanza, quando eravamo ormai a meno di un metro di distanza il mio respiro si fece affannoso, mi preparai per un'altra sfuriata. Ma niente. Non successe nulla. Mi superò senza degnarmi di uno sguardo e continuò per la sua strada. Evidentemente era determinata a fare finta che non esistessi, e a me andava bene.
Stephan non sembrò fare caso a Rebecca, e arrivati in fondo al famigerato corridoio mi aprì una porta appoggiando la schiena al maniglione antipanico, mi guardò e mi disse:
"Ora viene il bello. Questa è la segreteria, ritira gli ultimi documenti e poi andiamo"
"Andiamo dove?"
"Al tuo corso ovviamente, avanti non voglio stare qui tutto il giorno. C'è odore di ammoniaca".
Andai dalla segretaria che mi chiese cognome e nome, una volta detto mi diede una cartelletta azzurra e mi spiegò che dentro c'erano tutti i documenti esplicativi dei corsi, una mappa del campus-prigione e una lista di lavori e corsi extra scolastici che avrei potuto seguire. Ce ne andammo praticamente dopo cinque minuti. Ero pronta a subire le pene dell"inferno. Andammo in un altro edificio adiacente a quello della segreteria e dei dormitori, i quali, avevo scoperto, non erano separati tra maschi e femmine, ma come vicino ti potevi ritrovare chiunque. Entrammo in questo edificio strutturato a più piani come se fosse una nave, e vidi che era un immenso openspace, e in mezzo a questo c'era un uomo che indossava una tuta.
"Mi hai portato a fare esercizio fisico? Non sono una grande sportiva e faccio pena nei giochi di squadra, quindi perché non andiamo da un altra parte?"
"Questa non è una palestra, e il centro specialità. Lui" disse indicando l'uomo sulla trentina " è il coach Boom. È lui che ti farà scoprire i tuoi poteri. È un bravo uomo e soprattutto è molto comprensivo anche se sembra un burbero."
Il coach ci venne incontro e senza convenevoli disse:
"Tu sei Arya, bene, qui è dove imparerai a conoscere e a scoprire la tua specialità. È molto semplice, i piani corrispondono a delle categorie, visto che tu non hai ancora sviluppato niente di anomalo, ci concentreremo sulla manipolazione di elementi o oggetti o pensieri. Sento in te un grande potenziale. Ci vediamo oggi pomeriggio alle 15.00 in punto. Non fare tardi Biancaneve." E se ne andò. Mi aveva chiamato Biancaneve, come mai? Chiesi a Stephan quali specialità avesse, e mi rispose malinconico:
"Il coach Joseph Boom è un Auromero. Lui vede le aure delle persone e quindi anche quelle cose che forgiano l'essere di una persona. È strano che abbia lasciato addirittura tre specialità, di solito ne dice una ed al 99.9 % è esatta. Sarà sotto forma. "
Rimasi a pensare, e se avessi davvero il potere di manipolare qualcosa? Tentai di ricordare degli eventi strani, ma niente non mi era mai capitato qualcosa del genere.
Ci avviammo pensierosi entrambi verso il posto chiamato mensa. Il pomeriggio si pranza in mensa per avere un orario prestabilito, la cena invece si svolgeva dove si voleva. Stephan accelerò un po' il passo è fece aprire una porta scorrevole, una volta aperta ne uscì un odorino invitante, e soprattutto centinaia di occhi mi fissavano da capo a piedi; ero altamente imbarazzata e strabiliata dalla varietà di tipi che c'erano in quei metri quadrati. Ci incamminammo verso i vassoi e ancora nessuno smise di fissarmi o proferì parola, bisbigliavano e basta.
"È per questo che mi hai fatto cambiare ?"
"Te l'avevo detto che mi avresti ringraziato. Sei la nuova, per i ragazzi sei la novità da sbocconcellare. Prendi quello che vuoi e seguimi senza guardare negli occhi nessuno."
Obbedì e lo seguì fino ad un tavolo all'angolo piccolo ma spazioso per due, ci sedemmo è Stephan cominciò a mangiare, io ero ancora un po' agitata, ma piano piano cominciai a mangiare anche io. Il cibo era davvero ottimo e intanto che gustavo la mia pasta alle zucchine, Stephan mi spiegò i vari gruppi in cui la scuola era divisa:
"C'è il comitato studentesco, altamente da evitare perché si, sono tutti come Rebecca, meglio perderli che trovarli! Poi ci sono i cervelloni, una noia! Fattene amico uno solo, giusto in caso non riuscissi a fare i compiti. Gli sportivi, che io chiamo zucche vuote per Halloween, sono quelli che ti hanno spogliato con gli occhi prima, non devi mai dare l'opportunità di farti vedere ispirata dai loro muscoli, altrimenti cadi nella loro trappola" mentre mi spiegava e indicava le varie cricche, i miei occhi si fermarono su un gruppetto di ragazzi, erano in 3, sembravano molto amici e sembrava che uno stesse facendo una battuta sull' altro, il ricciolino sembrava divertirsi mentre lo strano era quasi offeso. Il terzo non riuscivo ad inquadrarlo bene, era un ragazzo attraente certo, ma nel suo sguardo c'era qualcosa di altamente pericoloso; come se sentisse i miei pensieri girò lo sguardo verso di me e fece un sorriso sghembo che mi lasciò senza fiato. Era maledettamente bello. Mi sentì strattonare per un braccio da uno Stephan alterato, mi stava accusando di farlo parlare al vuoto, e quando vide dove il mio sguardo era caduto, mi prese il mento e me lo girò di scatto in modo che il mio campo visivo potesse vedere solo la sua faccia.
"NON DEVI ASSOLUTAMENTE PARLARE CON LORO. Hai capito?! Sono pericolosi, sono il male. Non ti devi avvicinare a loro!"
"Ma non capisco, cosa hanno di diverso?"
Non fece in tempo a rispondermi che due ragazze una completamente diversa dall'altra si avvicinarono al nostro tavolo e cominciarono a parlare:
"Ciao! Stiamo cercando persone per un lavoretto semplice, potete essere interessati?" Disse la ricciolina.
"Hey, ma tu sei quella nuova giusto? Piacere, mi chiamo Life, e lei è la mia amica Athen, è un piacere Arya" parlò la liscia, e stranamente anche lei conosceva già il mio nome!
"È un piacere Life, ma sanno già tutti come mi chiamo in questa scuola ?" Chiesi sbalordita! E Athen ridendo di gusto disse:
"Non c'è sempre della carne fresca! Allora Steph, l'hai già avvisata sulle zucche?"
Ridemmo e Stephan fece cenno di sì. La campanella suonò e ci salutammo, Stephan sembrava ancora agitato per la storia dei tre ragazzi, stavo per chiedergli cosa avessero mai, ma mentre mi giravo per parlargli andai a sbattere contro qualcosa di solido e che mi prese per i fianchi per non farmi cadere:
"Ti ho presa" ci guardammo negli occhi e capì che era il misterioso del gruppetto proibito. Il ricciolo e lo strano ci stavano guardando di sottecchi, mentre il loro amico continuava a tenermi stretta e a fissarmi negli occhi. Gli sentii dire "ti ho trovata finalmente" anche se non ne ero sicura del tutto. L'unica cosa di cui ero certamente sicura, era il fatto che mentre lo diceva, i suoi occhi erano diventati oro.
Stephan tossicchiò e il misterioso mi lasciò andare, andandosene senza dire nient'altro.
Solo allora Stephan ebbe il coraggio di parlare :
"Sei fottuta".

Spazio autore:
Capitolo un pelino più corto ma pieno di sorprese, che ne pensate del misterioso?
Grazie per aver letto!

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