Capitolo 7

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Rebecca avanzava verso il nostro tavolo con fare molto sicuro, una volta arrivata davanti a noi si scostò i capelli dalla spalla e con fare altezzoso parlò:
"La dottoressa Brooke ti aspetta una volta che avrai finito il tuo pranzo. Devi averla combinata grossa se già al tuo secondo giorno vieni richiamata in presidenza. Oh beh, diciamocelo, non possono essere tutti perfetti!" Lanciando la frecciatina si girò, per poi cambiare idea e tornare indietro:
"E, tra parentesi, il bianco non ti dona" sentendosi soddisfatta sorrise e se ne andò, di risposta presi una patatina e gliela lanciai tra i capelli, dove rimase impigliata. Non se ne accorse e ci mettemmo a ridere. In lontananza la sentimmo urlare con in sottofondo le sue amiche che cercavano di tranquillizzarla, mentre ridevo mi scappò l'occhio verso la porta della mensa, dove Kal era appoggiato allo stipite della porta e mimava un applauso proprio verso la mia direzione. Feci finta di non averlo notato e continuai a parlare con il gruppetto con uno strano sorriso; una volta finito di pranzare li salutai e cominciai ad avviarmi in presidenza, ero sicura che fosse per l'email che avevo inviato la mattina stessa e quindi non ero tesa...o-kay...forse un pochino lo ero, ma solo perché avevo paura di sentirmi dire che la vera anomalia ero io. Arrivai davanti alla porta della dottoressa Brooke e aspettai visto che si sentivano delle voci dalla porta socchiusa, mi decisi a bussare e ad aprirla poco poco per creare uno spiraglio in modo da farmi vedere, e chi c'era seduto sulla scrivania a braccia conserte? Proprio lui, Kal! Nel mentre che nella mia testa si formava il pensiero che mi stava seguendo, la preside mi disse di attendere fuori per qualche minuto; richiusi la porta e mi appoggiai al muro, dopo neanche 5 minuti la porta si riaprì e uscì Kal che senza guardarmi in faccia disse:
"È tutta tua, nuova. E l'applauso, era davvero sentito" imbarazzata sbiascicai un grazie ed entrai in fretta nello studio.
"Salve, mi scusi se l'ho disturbata poco fa"
"O non era niente, Arya. Non ti preoccupare. Allora, ho letto l'email e vedo con i miei occhi che la situazione è degenerata. Molto bene"
"Mi scusi, ma io forse non lo trovo affascinante come lo può trovare lei. Allora, che si fa adesso? Insomma, rimarranno così?"
"In realtà ti ho chiamata proprio per questo, ho fatto delle letture approfondite di vecchi testi e pare che i mutanti del tuo genere non abbiano i capelli bianchi, ma azzurri. Devo dire francamente che sono rimasta scioccata quanto tu lo sei ora, ma ho una teoria"
"Mi dica" mi preparai al peggio:
"Credo che tu sia, come dire, speciale e unica nel tuo genere, i capelli bianchi possono essere dovuti all'immane potere che hai. Ma non credo che sia solo questo, ti devo confidare che non ho mai visto cose del genere, quello che hai fatto nella sala prove è stato, mi scuso per la ripetizione, unico e inspiegabile. Ti chiedo quindi di concedermi qualche ora alla settimana, in modo da poter osservare da più vicino il tuo potere...ovviamente senza danneggiare i tuoi studi, si intende"
"Va bene, non penso ci siano problemi, ma deve avere pazienza con me"
"Oh Arya, non c'è persona con più pazienza di me. Mi ricordi tanto tua madre..."
"Ho una condizione però. Non deve nominare la mia vera madre"
"Non lo farò fino a quando non me lo chiederai. Se è tutto, puoi andare. Ti invierò una mail con gli orari" ringraziai e salutai velocemente, non vedevo l'ora di uscire da lì! Mi avviai verso la mia stanza dove ad attendermi fuori dalla porta c'era Stephan:
"Hey, come è andata?" Mentre prendevo la chiave e aprivo gli raccontai e mi misi alla scrivania accendendo il computer
"In fondo è andata bene, vuole solo studiarti, lo fa con tutti quelli che portano delle novità per quanto riguarda i poteri, rilassati"
"Sono più che rilassata, anzi, vorrei cercare qualche lavoretto per guadagnare soldi facilmente, possiamo cercare qualcosa insieme e poi dividerci la paga, che ne dici?"
"Ci sto, ma occhio a leggere bene cosa chiedono, una volta mi hanno chiesto di installare un computer e poi mi sono ritrovato a fare da cavia per un non so quale esperimento...mi hanno pagato bene però"
"Mm...vediamo, c'è una ragazza che chiede di trovare il suo porcellino d' India che è scappato"
"Ormai se lo saranno fatto arrosto, altro?"
"Cavia per nuovi gusti di succhi di frutta, sembra divertente e ti pagano 50 euro a persona"
"Non mi fido assolutamente, chissà se si lavano le mani prima di farli quei frullati"
"Ok ok va bene, e questo? -vorrei ridipingere la mia camera ma servirebbero delle braccia in più, 60 euro- direi che ci può stare, tra l'altro è una professoressa che lo chiede, meglio di così"
"Andata! Compila il modulo e specifica che saremo in due"
"Già fatto uomo di poca fede. Ci aspetta tra mezz'ora"
"Perfetto, intanto accendi della musica così ci prepariamo psicologicamente per dipingere le pareti di una strana tonalità di rosa o di lilla" misi la riproduzione casuale della mia playlist e mi sedetti sul letto con il blocco da disegno; iniziai a disegnare e dopo 20 minuti Stephan mi richiamò a se dandomi dei colpetti alla spalla:
"Avanti artista di strada dobbiamo andare" mi alzai e andai verso l'armadio, presi dei vestiti vecchi e andai in bagno a metterli, feci una treccia tentando di guardare il meno possibile i capelli bianchi e uscii. Trovai Stephan che sfogliava i miei disegni tutto assorto:
"Avanti prima mi metti fretta e poi perdi tempo?" Si scusò e uscimmo dalla porta, attese che avessi chiuso a chiave e ci incamminammo verso l'ala ovest:
"Dovresti iscriverti al corso di disegno, sei brava davvero"
"Ci penserò stasera. Ora dobbiamo concentrarci" arrivammo dopo 10 minuti, in ritardo, bussammo alla porta 890 e una signora che sembrava di più a un puffo ci aprii, ci scusammo per il ritardo e in risposta ci porse dei pennelli e due latte di vernice, disse che doveva andare a lezione e che sarebbe tornata dopo due ore e voleva che il lavoro fosse finito. Appena la porta si richiuse cominciammo a smistarci il lavoro, spostammo i mobili al centro e cominciammo. Dopo un ora e mezza avevamo finito di pitturare e stavamo sistemando i mobili quando la professoressa rientrò, era contenta del lavoro ma diceva che visto che ci avevamo messo così poco ci avrebbe pagato la metà, allora Stephan propose un'idea bizzarra:
"Professoressa Moone, Arya, la mia amica, fa dei disegni bellissimi, magari può abbellire una parete con qualcosa che le piace" era un genio, la signora pensò un po' e poi mi disse di fare qualcosa che centrasse con la natura, presi della pittura e cominciai; dopo un ora ero soddisfatta: avevo dipinto dei rami di alberi, tutti finemente colorati con degli uccellini. Una volta arrivata e perlustrato tutto diede 80 euro a me e 60 a Stephan e ci liquidò cacciandoci  letteralmente via. Eravamo soddisfatti ma anche stanchi morti. Optammo per cenare in camera e ordinare cinese via computer:
"Tu ordini quello che vuoi dove vuoi, dici la stanza e il fattorino imbuca il tutto in un tubo simile a quello dei vestiti negli spogliatoi, il tutto finisce per arrivare nella tua camera, è comodissimo" dopo una buona mezzoretta che avevamo prenotato un dlin ci avvisò che il cibo era arrivato, scrivemmo a Life e Athen che arrivarono dopo poco con due scatole di pizza in mano, bevande e dolciumi, Stephan che nel mentre era andato in camera a cambiarsi aveva portato altre bevande, patatine, dolci e dei film. Mangiammo ridendo su di un tappeto in mezzo al salotto e una volta cenato spegnemmo tutte le luci e guardammo The ring ridendo e urlando per la paura. Era stata una delle serate più belle delle mia vita fino a quando qualcuno bussò alla mia porta, andai ad aprire di malavoglia stoppando il film, mentre aprivo la porta Life mi lanciava dei pop corn e alcuni andarono a finire sull'ospite indesiderato:
"Salve, vicina" Kal mi guardava con un sorriso quasi maniacale in volto.

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