Capitolo 6

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Il suono a intermittenza della sveglia mi fece alzare di malavoglia, mi trascinai in bagno e accessi l'acqua della doccia, mentre aspettavo che divenisse bollente mi girai verso lo specchio e quello che vidi mi fece urlare e cadere: quella che prima era solo una ciocca ora erano tutti i capelli, li presi tra le mani e li guardai, erano soffici ma sopratutto erano bianchi! Senza smettere di pensare a cosa fare per nasconderli mi buttai sotto il getto dell'acqua calda e solo a quel punto capii che tutto questo era per colpa di quel l'elemento chimico chiamato H2O, misi le mani a bacinella e ne tenni un po' li, la fissai fino a quando il nervosismo si impadronì di me e la scaraventai a terra. Mi inginocchiai e li, nella doccia, cominciai a piangere, piansi per i capelli, piansi per quella scuola e sopratutto piansi per i miei veri genitori. Dove erano? Perché mi avevano abbandonata a Caren? Perché ? Perché ?! Perché?!?
Dopo qualche minuto decisi di fregarmene, mi alzai, finii di lavarmi e spensi il getto dell'acqua. Quella era la mia vita, non mi doveva importare di cosa avessero detto gli altri riguardo ai miei capelli, non dovevo pormi domande a cui non avrei mai avuto delle risposte. Tamponai quello scempio bianco e li asciugai con un phon che trovai in uno degli armadietti, feci un cucù ma alcune ciocche ricadevano ai lati, optai per indossare un paio di jeans e una felpa con un cappuccio in modo che li avrebbe tenuti nascosti. Mi sedetti alla scrivania e accessi il laptop, mandai un messaggio alla preside dicendo che la situazione era alquanto peggiorata e che ormai tutti i capelli erano bianchi. Qualche secondo dopo sentii bussare alla porta, mi alzai ed andai ad aprire, uno Stephan sorridente era sulla soglia della porta e una volta visti i miei capelli si dipinse sul suo volto una faccia del tipo "oh merda", lo presi per il braccio e lo feci entrare, gli raccontai della fantastica scoperta della mattina e gli chiesi aiuto per nasconderli, l'unica sua risposta fu:
"È il secondo giorno che sei qui, è già nessuno ti riconoscerà. Sei fortunata mi dicono." Gli diedi un pugno alla spalla e lui finse di sentire dolore:
"Quando hai finito il tuo teatrini, ho un altra novità brutta da dirti"
"Aspetta mi preparo psicologicamente"
"Devi, quel ragazzo da cui devo stare lontana ha proprio la camera davanti alla mia"
"Cara Arya Demvire, ti conviene sprofondare in una fossa, o ti consiglio un sacrificio umano propiziatorio" mi diede un abbraccio e grazie alla sua parlantina e alle sue battute mi fece dimenticare sia i capelli sia Kal, mi consigliò anche di prendere uno zaino e metterci qualcosa, allora presi la tracolla e ci infilai il blocco di disegni e un quaderno a spirale dove la sera prima avevo riportato sulla prima pagina l'orario che dovevo seguire, Stephan guardò interessato la miriade di scritte e di spille e si mise a ridere:
"Vuoi un altro dei miei fantasmagorici pugni?"
"Se ti vuoi sorbire un'altra opera teatrale come quella di prima, prego" ci rinunciai e tirandomi su il cappuccio uscii dalla camera.
Il corridoio era affollato di persone che entrano e uscivano dalle varie camere:
"Allora qual'è la tua prima lezione oggi?" Tentando di ricordarmi l'orario risposi;
"Algebra, anche se non capisco esattamente a cosa mi serva qui"
"È obbligatoria per tutti, io ho divinazione alla prima, quindi mi troverai fuori dalla tua classe quando avrai finito"
"Ti ringrazio Steph, ma, divinazione?"
"Si, è un corso che ho deciso di seguire, ricordati di iscriverti a quelli che preferisci, lo puoi fare dal computer. Grazie Stephan per avermi installato e sistemato tutto! Oh, non c'è di che cara amica, è stato un piacere" disse cercando di imitare la mia voce, ma fallendo miseramente nel tentativo:
"Io te l'avevo detto che avresti fatto il duro lavoro con me!"
"Si ricordo ricordo, bene, tu sei arrivata,in teoria ci dovrebbe essere anche.." Prima che riuscisse a finire la frase un ammasso di capelli ricci mi abbracciò facendomi quasi cadere, Athen era un raggio di sole in una mattina che era cominciata con pioggia e buio pesto, mi chiese di sedersi accanto a lei e io accettai con gusto. Salutammo Stephan e ci avviammo in classe, prese posto in seconda fila sulla sinistra e mi sedetti accanto a lei:
"Algebra non è così male, insomma, se la capisci è ovvio. Tu come andavi nella tua vecchia scuola?"
"Abbastanza bene, ma mi annoiavo sempre perché la nostra professoressa ripeteva le stesse cose un miliardo di volte, e io le capivo subito"
"Che fortunata! Dovrai toglierti il cappuccio però, il professor Sneider è molto severo"
"C'è un piccolo problema" spostai di poco il cappuccio e gli mostrai capelli totalmente bianchi, lei fece una smorfia, misto tra ammirazione e -oh diamine!- e io annuii:
"Beh, se fossi in te li porterei con felicità, sono simbolo di saggezza" mi fece l'occhiolino e a malincuore, tolsi il cappuccio e l'entrata del professore mi salvò da brusii e occhiatine. Salutò la classe e si mise subito a spiegare, era un argomento che avevo già svolto e quindi mi preparai per un ora di pura noia, tirai fuori il blocco dei disegni e iniziai a scarabocchiare . Eravamo a metà lezione quando la porta si aprì e Kal entrò con il ricciolino, il professore era molto irritato e io sprofondai nella sedia senza togliere però lo sguardo dai due individui:
"Ah, finalmente avete deciso di unirvi a noi, in ritardo come sempre, Lazar e Kenway, sedetevi e non fatemi perdere tempo" il ricciolino che ora aveva un cognome con un sorriso rispose:"Professore, quante volte gli ho detto di chiamarmi Ethan?" E ora aveva anche un nome! Bene!
"Si sieda" solo a quel punto il professore mise gli occhi su di me, che avevo ripreso nel frattempo a disegnare:
"Tu con i capelli bianchi, sei la nuova studentessa giusto? Cosa sta facendo di così interessante per non seguire la mia lezione?" Come diamine lo sapeva?
"Mi scusi, signore ma ho già svolto questo argomento nella mia vecchia scuola"
"Allora può essere così gentile da venire qui e svolgere un esercizio per la classe?" Di malavoglia e imbarazzata, mi alzai e Athen mi disse in bocca la lupo, mi avvicinai alla lavagna che occupava l'intera parete e il professore mi porse un libro e un gessetto:
"Il numero 794" li presi entrambi e cominciai a scrivere il testo alla lavagna, era semplice, un limite notevole con forma di indecisione zero su zero, sentii che il mio cervello cominciò a lavorare e ridando il libro al professore feci l'esercizio in cinque minuti. Una volta scritto il risultato ridiedi il gessetto al professore che sconvolto e, arrabbiato, parlò con sufficienza:
"Bene, è capace, ma per questo non può non seguire la lezione, si risieda" andai al posto annuendo e sotto gli sguardi di ragazze e ragazzi che probabilmente non avevano neanche capito cosa era esattamente un limite. Mi risedetti e senza prestare ascolto al professore mi rimisi a disegnare. Una volta suonata la campanella mi alzai e Athen mi segui:
"Come hai fatto a risolverlo? Noi non ci siamo ancora arrivati!"
"Te l'avevo detto che me la cavavo in algebra" come promesso Stephan era li che ci aspettava con un piede appoggiato al muro e le mani in tasca
"Arya ha zittito Sneider, roba da non credere!" Steph si congratulò con me e mi accompagnò alla prossima lezione, ittiologia...che cavolo era ? Mentre mi accompagnava sentivo uno sguardo penetrarmi nella nuca, mi girai e vidi che dietro di me c'era il tipo strano che stava nel trio di Kal, mi fissava e io non seppi cosa fare se non accelerare il passo sotto lo sguardo interdetto di un Stephan che non capiva. Girammo per un po', a quanto avevo capito avevamo dieci minuti per arrivare da una lezione ad un altra, cosa molto utile, arrivammo davanti ad una porta dentro la quale sembrava esserci una specie di laboratorio, c'era una targhetta sulla porta -idrogeologia, studio dell' acqua e dei suoi componimenti-
"Temo che qui non conoscerai nessuno, quindi cerca di fare la brava, ci vediamo più tardi" mi salutò e se ne andò, io entrai e una signora bassa e cicciottella mi si avvicinò:
"Tu devi essere Arya Demvire,piacere sono la dottoressa Sprite, nome curioso per una persona che studia l'acqua, non credi? Passeremo insieme due ore nelle quali studieremo e sperimenteremo. Puoi sederti pure qui, a Elen non dispiacerà, non è vero Elen?" Una ragazza minuta e con degli occhialoni alzò lo sguardo da un libro e mi guardò spaventata, fece cenno di no con la testa e la Sprite mi disse di mettermi comoda. Allungai una mano alla ragazza
"Piacere, sono Arya, tu sei Elen, giusto? Bene, allora ti piace questa materia?" Non ero brava a iniziare delle conversazioni ma l'avevo riconosciuta, era quella che era scappata il giorno prima quando ero appena arrivata.
"Non dovrei frequentare questa materia in realtà, è un corso che ho aggiunto perché mi piace la chimica" la voce era molto bassa e la mia curiosità si fece largo a gomitate:
"Tu che potere hai? Si insomma, non per farmi gli affari tuoi, ma sono nuova e fatico a capire quanti poteri esistano esattamente"
"Sono una mediatrice. Parlo con gli animali"
"Che bello. Beh, credo che andremo d'accordo, io amo gli animali" sorrise e a quel punto suonò la campanella e la classe si riempì. Furono le due ore più lunghe, ma ben passate, della mia vita; ascoltare la dottoressa Sprite era bellissimo, con la sua voce pacata avrebbe invogliato un dark-emo a vestirsi di rosa e andare in giro a saltellare e canticchiare spargendo petali di fiori, era molto interessante. Salutai Elen e uscii dalla classe, come immaginavo Stephan era lì che mi aspettava
"Salve, come è andata?"
"Splendidamente direi" ridemmo di gusto e ci avviammo verso la mensa, durante il tragitto incontrammo Life che si unii a noi e mi chiese dei capelli, una volta spiegato il tutto disse:
"Beh, io ho all'incirca il tuo stesso problema, quando uso il mio potere i capelli diventano verdi, sono una PRAKRTI, posso far crescere qualsiasi tipo di pianta e cose del genere" rimasi affascinata e mentre ci raccontava di come l'avevo scoperto, entrammo in mensa. Una volta preso del cibo andammo verso Athen che si sbracciava per farsi vedere, ci sedemmo e mangiammo raccontando la nostra giornata; tutto stava andando per il meglio fino a quando non si avvicinò Rebecca con altre cinque ragazze al suo seguito, sembrava determinata ad avanzare verso la nostra direzione.

Spazio autore
Di nuovo ciao! Come promesso il secondo capitolo di oggi, spero che ora mi perdonerete.
Come sempre, lasciate stelline ⭐️ o commenti!!

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