~12~

45 4 0
                                    

"Cosa dovrei mettermi?"chiesi a Chalsey, che era venuta a casa mia, visto che mia madre avrebbe lavorato tutto il giorno.
Lei si avvicinò al letto dove avevo, precedentemente, messo dei possibili outfit da indossare e li guardò con circospezione:
"No! No! Inguardabile! Oh Dio no! E no!"bocció tutti. Guardandomi inorridita, per poi continuare:
"Se vuoi fare colpo indossa questi"disse aprendo un'anta dell'armadio e estrendo un pantaloncino a vita alta bianco,con una maglia a barca nera. Nell'insieme erano perfetti,ora bastava vederli addosso.
"Vado a provarli"dissi ed effettivamente stavo d'incanto ed i pantaloncini strappati non erano nemmeno troppo corti,ma nella norma.

. . .

"Ciao Brad"lo salutó Chal entrando in macchina, gli lasciò un bacio sulla guancia e si sedette accanto al posto di guida.
"Grazie per accompagnarci"lo ringraziai io, dai posti posteriori.
Il viaggio durò tra canzoni cantate a squarciagola e qualche conversazione tra Chalsey e Brad, dove io mi limitavo a guardare il paesaggio fuori dal finestrino.

Luke: dove sei?
Inviato alle 23.04
Letto alle 23.05

Io: sto uscendo dall'autostrada
Inviato alle 23.05
Letto alle 23.05

Luke:okay allora ci vediamo in giro ;)
Inviato alle 23.05
Letto alle 23.24

Avevamo appena parcheggiato,quando avevo letto il messaggio di Luke.
Dire che ero nervosa era un eufenismo:
Primo perchè non l'avevo mai visto e secondo perchè non lo conoscevo, visto che, degli stupidi messaggi non erano niente.
Erano le undici e mezza quando arrivammo vicino "all'entrata" del rave party.
C'erano tantissime persone: una spiaccicata all'altra e la maggior parte ballava la musica house che spaccava i timpani; mentre l'altra era dispersa in giro a drogarsi.
Mentre ero immersa nel vedere quel gran casino, non mi accorsi che Brad e Chalsey erano andati chissà dove nella mischia; perciò iniziai a camminare tra la folla senza avere una meta ben precisa.
Ad un certo punto venni spinta vicino al bancone di un bar e decisi di sedermi lì.
"Cosa prende?"mi chiese un ragazzo al bancone. "Uno shottino"risposi a caso e lui mi porse un bicchiere contenente il liquido che avevo scelto.
Al mio fianco venne a sedersi un ragazzo dai capelli biondo cenere e,voltandosi verso di me, disse "Prendo lo stesso della ragazza" la sua voce era bassa e roca e il suo sorriso conteneva della malizia.
Io, d'altro canto, mi limitai ad alzare gli occhi al cielo visto il suo modo di "approcciare" pessimo.
I nostri sguardi in quel momento si incrociarono e notai il suo piercing al labbro, i suoi capelli color cenere e gli occhi azzurri.Lo stesso fece lui, fin quando il barista non ci interruppe con il rumore dei bicchieri sul tavolo.
Di scatto voltai il mio sguardo verso il tavolo e di conseguenza al bicchiere che non avevo ancora ingegnato.
Le ciocche dei miei capelli scesero sul mio viso in modo da non far vedere il leggero rossore che si era creato e, con nonchalance, bevvi tutto d'un sorso il contenuto del bicchierino. Come avrei trovato Luke?
Dov'era?
Porca puttana smettila di cervellarti, vai a vedere non ti pensa nemmeno.
Disse la mia coscienza, ed io le diedi retta: se mi voleva incontrare, avrebbe dovuto mandarmi un messaggio.
"Vuoi ballare?" Mi chiese il biondo al mio fianco.
"In realtà non mi ispira molto fare quello che stanno facendo" dissi indicando le milioni di persone che si strusciavano tra di loro, non sembrava un ballo ma più un "voglio eccitare la persona che mi sta dietro".
"Non è detto che dobbiamo ballare così" mormorò nel mio orecchio, visto che la musica era troppo alta. Un brivido mi percorse, più che altro perché quando le persone mi parlavano all'orecchio mi veniva sempre da ridere, ma non sembrava quello il caso, forse era stata la sua voce. Mi prese la mano e mi guidò al centro di quella massa di persone. Così, al ritmo di quella musica iniziammo a saltare, ogni tanto andavamo a bere qualche altro drink, così alla fine ero completamente ubriaca e non badai più al mio cellulare o a quello che stessi facendo; fin quando quest'ultimo non iniziò a vibrare nella tasca dei miei pantaloncini.
"Mi vibra la coscia" risi ormai ubriaca nell'orecchio del ragazzo che, mi afferrò la mano e portò fuori dalla mischia.
"Forza rispondi" mi consigliò, perciò risposi alla chiamata:
"Ash dove sei?" Era la mia amica Chalsey.
"Sto ballando con un ragazzo biondo bellissimo" okay ero davvero ubriaca e la cosa peggiore era che forse non mi sarei ricordata niente.
"Ash, sei ubriaca?" Mi chiese.
"Molto" Risi iniziando ad accarezzare il volto del ragazzo.
"Hai trovato Luke?"
"Non ancora, ora lo cercherò" dissi chiudendo la chiamata e iniziando a digitare un messaggio.
"Non spiarmi" mi lamentai riferito al ragazzo che stava osservando mentre cercavo la chat con Luke.
"Okay, ragazza che non regge l'alcool" rise.

Chalsey: Vieni vicino al bar
Inviato alle 02:13
Visualizzato alle 02:14

Io: Arrivk
Inviato alle 02:14

Chat Luke
Io: Dovev sei?,
Inviato e consegnato alle 02:15

Alzai lo sguardo verso il ragazzo biondo e lo salutai con un semplice: "Ci si vede" per poi buttarmi nuovamente nell'ammasso di persone, pronta a raggiungere la mia amica. Quando arrivai dove mi aveva detto mi arrivò un messaggio di Luke.

Luke: Vieni alla destra del palco

Perciò appena vidi Chalsey le dissi che dovevo incontrarmi con lui.
Aveva le pupille dilatate, sicuramente aveva fumato più del solito e questo mi fece leggermente incazzare, visto che non volevo che si rovinasse con quella merda di droga. La testa iniziava a farmi male, ed il volume della musica sembrava aumentare di minuto in minuto. Mentre mi dirigevo al luogo che aveva detto Luke, mi sentii strattonare per un braccio.
"Hey bellissima, vieni a ballare con me?" Ghignò un uomo barbuto e abbastanza sudato. Quella visione mi fece agghiacciare immediatamente, così cercai di togliere la presa sul mio braccio.
"No, grazie...mi lasci il braccio!" Gridai anche se il volume di quel dannato rave era molto più alto del mio. "Tanto non ti sente nessuno" continuò a ridere l'uomo.
Iniziai a dargli calci e pugni, ma lui mi prese in braccio e iniziò a portarmi altrove mettendomi una mano su quei dannati pantaloncini.
Non mi accorsi di star piangendo fin quando non mi lasciò con i piedi per terra e mi diede uno schiaffo sulla guancia, non più forte di quelli di mia madre, ovvio.
"Ti prego lasciami" lo implorai, ero ubriaca, ma sapevo che quell'uomo voleva farmi del male.
Non seppi che Santo ringraziare quel giorno, perché il ragazzo con cui avevo passato la serata gli diede un pugno ed un colpo nelle parti basse, che lo mise K.O.
Poi si girò verso di me e mi posò le mani sulle guance lasciandomi piccole carezze.
Lo guardai negli occhi, erano bellissimi: due pozze di ghiaccio, color mare, o meglio, il mare in tempesta. Non so cosa mi prese, ma d'istinto lo baciai. Forse per gratitudine, forse perché ero ubriaca: fatto sta che le mie labbra si posarono su quelle del ragazzo biondo e annullai la distanza fra noi. Sentivo ancora il cuore battere a mille per la paura che avevo provato, e le guance bagnate; ma il suo bacio e le sue carezze sui miei fianchi mi tranquillizzarono.
Il bacio finì e quando incontrai i miei occhi nei suoi, sentii la voce di un ragazzo chiamarlo:
"Lukeee"

Cazzo.
Allora era lui?

Colloquio Di Lavoro [Luke Hemmings]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora