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"Arrivo Josh, due secondi" gridò di rimando il ragazzo ancora vicino a me.
Il suo amico sparì dopo poco, lasciandoci di nuovo soli. Cazzo, lui era davvero Luke? Quel Luke?
Continuava a fissarmi, forse per vedere se fosse tutto a posto o cercando il perché del il mio blocco momentaneo.
"Comunque, Luke" pronunciò presentandosi.
"Ashley" mi limitai a rispondere.
"Ashley? Davvero Ashley?"
Sì, era ufficialmente lui e questo si constatava dalle domande sceme che faceva.
"No Maria Teresa.
Intelligente! Se ti dico Ashley, mi chiamo Ashley" lo ripresi ridendo.
Ci guardammo un attimo negl'occhi e poi scoppiammo a ridere per l'assurdità di quella situazione. Non lo so, era imbarazzante? Potevo dire di conoscerlo e allo stesso tempo dire "Hey, ma tu chi cazzo sei?" Perché quei messaggi che ci eravamo scambiati mi avevano dato un accenno della sua personalità, poi avevo passato insieme l'intera serata senza sapere la persona che avessi accanto, senza sapere che fosse lui; quindi, ero tipo "Possiamo tornare un attimo indietro che ho dimenticato dei passaggi?".
"Non vorrei filarmela visto che il mio amico mi sta aspettando, perciò vuoi venire con me?"
Era una situazione imbarazzante, ma apprezzai il fatto che lui non se ne fosse andato per questo; anzi mi aveva chiesto di continuare la serata con lui e il suo amico, perciò annuii e raggiungemmo il ragazzo che scoprii chiamarsi Josh.
Alto, moro, con gl'occhi color nocciola e con un sorriso meraviglioso mi si presentò quest'ultimo. Aveva la mia stessa età, era anche lui di Sydney e frequentava ancora la scuola; solo che, diversamente da me, era molto più bravo.
Sembravano tutti e due così lucidi e stabili mentre parlavano, invece io per qualche -molti- drink che avevo preso ero abbastanza confusa e sbadata.
Erano quasi le quattro ed io morivo dalla voglia di buttarmi sul mio letto e dormire, ma non avevo il mio letto e non potevo dormire.
"Come te ne torni a Wilton?" Questa fu la domanda di Josh, che mi colse letteralmente di sorpresa.
Se Chalsey stava uno schifo quando l'avevo incontrata, Brad non poteva che stare come lei; perciò rimanevo io che avevo bevuto e non mi ricordavo nemmeno come si guidasse un'auto. Perfetto direi. Grazie mille Chalsey.
"Ehm...in realtà sono con due miei amici, però non so quale siano le loro condizioni. Quindi? Beh, semplicemente non ci torno".
Ci pensai su un attimo e mi resi conto che ormai ero più che brilla e iniziavo a farneticare.
"Ma ci sono dei pullman o qualcosa di simile? Magari domani mattina ne prendo uno e..." gli occhi mi sembrarono chiudersi da soli.
E mi appoggiai sul braccio di uno dei due. Aveva un profumo fortissimo che mi faceva arricciare il naso, ma che allo stesso tempo non era poi così male.
"E potrei addormentarmi da qualche parte qui intorno" aggiunsi in un mormorio.
Mi sentivo i muscoli in fiamme, e tutto il corpo mi faceva male come non so cosa.
Avevo bisogno di dormire.
Sentii sommessamente una risata tra i due e poi qualche voce, ma non riuscii a capire niente di preciso: ero troppo stanca persino per aprire gli occhi.

Colloquio Di Lavoro [Luke Hemmings]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora