Capitolo 8

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La sera dopo stavo lavorando al locale. Era abbastanza pieno. Avevo appena finito di servire un tipo, quando vidi Nick avvicinarsi al bancone.

Per un momento mi agitai, scervellatomi a pensare cosa avesse potuto volere. Ripensai al giorno prima, quando ci eravamo guardati al supermercato. Poi mi calmai e avvicinai per servirlo.

-Cosa vuoi?- chiesi

-quand'è che sei libera un giorno del fine settimana?- chiese. Restai sorpresa che mi chiedesse di ancora di uscire, soprattutto un giorno del fine settimana!.

-Non la settimana prossima- dissi mettendomi i capelli dietro l'orecchia e mettendo le bottiglie a posto. Quando mi girai lui era ancora lì che mi guardava in attesa di una risposta. Sbuffai e cominciai a pensare

-ma quella dopo dovrei essere libera sabato, credo...-

-perfetto!- disse senza esitazione.

Ero davvero sorpresa dal fatto che volesse ancora uscire, dopotutto i nostri due appuntamenti erano finiti un disastro e non ero molto entusiasta all'idea di uscire un'altra volta.

-Allora tieniti libera!- disse guardandomi -perché usciamo, ti passo a prendere alla solita ora!- aggiunse, poi se ne andò prima che potessi dirgli qualcosa e io scossi la testa irritata.

Dopo un po' Cassie mi raggiunse

-che voleva?- chiese e io alzai le spalle, pensando a una scusa.

-Brontolare per non essere stato servito- dissi e lei sbuffò

-tipico! Mando Michela al suo tavolo- disse allontanandosi e io tirai un respiro di sollievo.

Quando guardai verso il tavolo di Nick, lui non c'era più.

Poco dopo arrivò Michela con gli ordini per quel tavolo, brontolando.

-Che c'è?- chiesi

-Nick è venuto a brontolarti per niente, visto che se ne è andato!- disse Michela infastidita

-il solito stronzo!- disse Cassie, alzando le spalle, mentre preparava un cocktail.

Cominciai anch'io a preparare cocktail, ritrovando a chiedermi se era venuto apposta per farmi quelle domande. Era tutto, così strano e inverosimile.

-Hey? A cosa stai pensando?- chiese Max, attirando la mia attenzione, mentre si appoggiava al bancone -eri così assorta, a cosa pensavi?-.

Scossi la testa, finendo di preparare il cocktail e mettendolo nel vassoio.

-Niente in particolare- dissi guardandolo -e tu? A chi stavi puntando?- dissi cercando di distogliere l'attenzione da me. Lui sbuffò

-bah non so-

-che hai? Che sbuffi, drammi esistenziali?- chiese Sara avvicinandosi ridendo e Max scosse la testa

-no, piuttosto amorosi-

-amorosi?- disse lei ironica ridendo

-dai, hai capito!- disse lui. Lei si guardò intorno, poi si avvicinò a lui

-se ti può aiutare, secondo me con quella vai sul sicuro, ti sta mangiando con gli occhi!- disse.

Io scossi la testa sorridendo e andai ad aiutare Cassie.

La sera che restai a casa nel giorno libero, sorprese un po' papà. Speravo che questo placasse un po' la sua curiosità e lo tranquillizzasse.

Passammo la serata a guardare film e facemmo anche qualche partita a carte.

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