La sera dopo stavo lavorando al locale. Era abbastanza pieno. Avevo appena finito di servire un tipo, quando vidi Nick avvicinarsi al bancone.
Per un momento mi agitai, scervellatomi a pensare cosa avesse potuto volere. Ripensai al giorno prima, quando ci eravamo guardati al supermercato. Poi mi calmai e avvicinai per servirlo.
-Cosa vuoi?- chiesi
-quand'è che sei libera un giorno del fine settimana?- chiese. Restai sorpresa che mi chiedesse di ancora di uscire, soprattutto un giorno del fine settimana!.
-Non la settimana prossima- dissi mettendomi i capelli dietro l'orecchia e mettendo le bottiglie a posto. Quando mi girai lui era ancora lì che mi guardava in attesa di una risposta. Sbuffai e cominciai a pensare
-ma quella dopo dovrei essere libera sabato, credo...-
-perfetto!- disse senza esitazione.
Ero davvero sorpresa dal fatto che volesse ancora uscire, dopotutto i nostri due appuntamenti erano finiti un disastro e non ero molto entusiasta all'idea di uscire un'altra volta.
-Allora tieniti libera!- disse guardandomi -perché usciamo, ti passo a prendere alla solita ora!- aggiunse, poi se ne andò prima che potessi dirgli qualcosa e io scossi la testa irritata.
Dopo un po' Cassie mi raggiunse
-che voleva?- chiese e io alzai le spalle, pensando a una scusa.
-Brontolare per non essere stato servito- dissi e lei sbuffò
-tipico! Mando Michela al suo tavolo- disse allontanandosi e io tirai un respiro di sollievo.
Quando guardai verso il tavolo di Nick, lui non c'era più.
Poco dopo arrivò Michela con gli ordini per quel tavolo, brontolando.
-Che c'è?- chiesi
-Nick è venuto a brontolarti per niente, visto che se ne è andato!- disse Michela infastidita
-il solito stronzo!- disse Cassie, alzando le spalle, mentre preparava un cocktail.
Cominciai anch'io a preparare cocktail, ritrovando a chiedermi se era venuto apposta per farmi quelle domande. Era tutto, così strano e inverosimile.
-Hey? A cosa stai pensando?- chiese Max, attirando la mia attenzione, mentre si appoggiava al bancone -eri così assorta, a cosa pensavi?-.
Scossi la testa, finendo di preparare il cocktail e mettendolo nel vassoio.
-Niente in particolare- dissi guardandolo -e tu? A chi stavi puntando?- dissi cercando di distogliere l'attenzione da me. Lui sbuffò
-bah non so-
-che hai? Che sbuffi, drammi esistenziali?- chiese Sara avvicinandosi ridendo e Max scosse la testa
-no, piuttosto amorosi-
-amorosi?- disse lei ironica ridendo
-dai, hai capito!- disse lui. Lei si guardò intorno, poi si avvicinò a lui
-se ti può aiutare, secondo me con quella vai sul sicuro, ti sta mangiando con gli occhi!- disse.
Io scossi la testa sorridendo e andai ad aiutare Cassie.
La sera che restai a casa nel giorno libero, sorprese un po' papà. Speravo che questo placasse un po' la sua curiosità e lo tranquillizzasse.
Passammo la serata a guardare film e facemmo anche qualche partita a carte.
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Tutta colpa di...
RomanceCami vive con suo padre in un piccolo paesino vicino a Ravenna. Fa la barista e ogni tanto aiuta suo padre a lavorare nei campi. Insieme a lui, allena una squadra di bambini, per un torneo di calcetto, che si svolge ogni fine estate. Nick è l'allen...