20. Battaglia di Hogwarts

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La sala comune dei Serpeverde era un caos. Ragazzi e ragazze di tutte le età urlavano, piangevano o si abbracciavano.
Solaria, Draco, Blaise, Tyger, Goyle e Theodor Nott erano gli unici calmi. Non si guardavano. Erano pronti a ciò che avrebbero dovuto affrontare. Avrebbero dovuto tradire tutti i loro amici uccidendoli. Beh, o gli amici o loro stessi.

Arrivarono nella sala comune. Tutti gli studenti erano in file ordinate.
-dov'è il professor Piton?- urlò Solaria notando l'assenza del preside. Non sentì la risposta. Draco le aveva stretto il braccio talmente forte che si distrasse per guardarlo. Era di fianco a lei. I capelli biondi perennemente in ordine, anche in situazioni simili, e gli occhi più grigi del solito. Erano così dannatamente belli. Avrebbe voluto abbracciarlo, anche se non poteva. Aveva però il permesso di ricordare com'era: le braccia di uno si incastravano perfettamente con quelle dell'altro, i loro corpi erano come il pezzo del puzzle che mancava a entrambi.
Lei lo amava; lui, di più.
-so che vi state preparando per combattere- era una voce sibilante proveniente dal nulla, la voce di Voldemort che la distrasse dai suoi pensieri. Ci furono urla tra gli studenti -i vostri sforzi sono futili. Non potete fermarmi. Io non voglio uccidervi. Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. Non voglio versare sangue di mago- (Gazza: oh cazzo...n.d.a.) nella sala calò il silenzio -consegnatemi Harry Potter e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e verrete ricompensati. Avete tempo fino a mezzanotte-
Quella idiota di Pansy Park-in-zona (Made by me...n.d.a.) urlò nel silenzio -ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!-
Tutti gli studenti si alzarono contro di lei -grazie signorina Parkinson. Uscirai per prima dalla sala con il resto della tua casa- disse la Mcgranitt fredda.

Vennero divisi tra maggiorenni e minorenni. Draco era da una parte, Solaria dall'altra. Si guardavano, immobili. Lumacorno portò tutti i ragazzi dai 18 anni in su con lui.
Il marchio iniziò a bruciare. Faceva male, molto più del normale. Era il segnale che Lord Voldemort aveva dato ai suoi piccoli mangiamorte. Avrebbero dovuto semplicemente toccare quel disegno con la punta della bacchetta e si sarebbero trovati tutti con lui, pronti a lottare contro Harry Potter.
Solaria fece come gli era stato detto. Ogni mangiamorte che conoscesse si trovava in quel preciso punto. Sua madre, suo padre, Narcissa e Lucius Malfoy, Bellatrix Lestrange, Piton (Piton è 394ª parolaaaaaa...oc sono completamente pazza...n.d.a.)
Ma mancava una persona, la più importante, quella per la quale valeva la pena lottare con Voldemort. Quel furetto dai capelli argento e gli occhi di ghiaccio mancava all'appello. Solaria stava andando fuori di testa. Stava impazzendo.

Dov'è? È vivo? Non sarà che avrà deciso di ribellarsi? Ne sarebbe capace! Non lo farebbe mai...oppure sì? Chi sono io per poterlo sapere? Non sono mica nella sua mente...però dovrei conoscerlo abbastanza da provare ad intuire ciò che sta facendo, no? Ovvio che no...invece sì...sono la persona che lo conosce meglio al mondo...e non sono neanche capace di pensare a dove si trovi...sono inutile! Perché il signore oscuro mi ha voluto come mangiamorte? Cosa ho di speciale? Niente. Solo per la mia discendenza, per la mia famiglia, per il mio cognome: Malfoy. Sarà anche il cognome che avranno i miei figli? Oh no sto ripensando a lui! Merda.
Cosa? Lacrime? Non sto piangendo veramente! Non ora! Non. Ora. Ma almeno gli manco quanto lui manca a me? Mi starà pensando? Perché dovrebbe d'altronde?

Domande che non trovarono risposta. Passò chissà quanto tempo e Voldemort mandò uno dei suoi annunci che Solaria non riuscì a sentire. Era troppo impegnata a trattenere l'ansia. In effetti non sembrava esattamente una persona sana di mente. Cercò più volte di rientrare nel castello per assicurarsi che stesse bene ma non fu così semplice come si aspettava.

Aspettò, quindi.
Un'ora.
Due ore.
Tre ore.
Iniziava a dare i numeri. Sui suoi pensieri in quel momento si potrebbe scrivere un libro (fanculo, non lo faccio n.d.a.)
Lo rivide solo quando Voldemort si decise finalmente a presentarsi alla scuola.

Dopo aver ucciso Harry Potter.

Quel coglione era proprio lì, sembrava avesse combattuto già. Aveva i capelli leggermente spettinati, alcuni lembi della divisa bruciati e qualche graffio.
Il Signore Oscuro lo chiamò dalla sua parte abbracciandolo, poi si diresse verso la sua famiglia e verso Sol subito dopo. Era arrabbiata, gli lasciò uno schiaffo al centro della guancia e poi lo baciò piangendo.
-bipolare mi dicono...- disse il biondo una volta essersi staccato.
-che cazzo hai fatto tutto questo tempo? Mi hai fatto preoccupare! Sentivo già le sirene dell'ambulanza che mi avrebbero portato in manicomio. Ma, stai bene? Che è successo? Oh merda, guarda come sei conciato-
-ti prego, sembri mia madre. Sono ancora vivo. È tutto okay- cercò di abbracciarla, quando venne chiamato dai suoi genitori.
-ragazzi, Hogwarts non è più un posto sicuro. Dobbiamo scappare.- iniziò Narcissa.
-E la battaglia? Lasciamo tutto così?-
Lucius si fece avanti. Aveva un aspetto parecchio trasandato, come se negli ultimi giorni non avesse fatto altro che bere litri e litri di alcolici.
-lo so, ma...sentite, da che parte volete stare?-
Disse la donna avvicinandosi a noi e mettendo una mano sulla spalla della nipote e l'altra sulla spalla del figlio.
Lei e quest'ultimo si guardarono, poi affermarono insieme:
-Hogwarts-
-Ecco, appunto. Se Voi–sapete–chi lo viene a sapere non penso che farete una bella fine...-
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante. Narcissa si voltò verso il marito in cerca di approvazione.
-io resto qui. Il Signore Oscuro no si renderà mai conto della vostra assenza, ma della mia sì.-
-no! Non resterai solo tu.-
Era Draco. Solaria si stupì di sentire quelle parole. Sapeva che avevano un rapporto molto stretto i due, ma non si sarebbe mai aspettato tanto.
-o tutti o nessuno-
Concluse Narcissa.

Mentre Harry, che era "risorto", combatteva contro Voldemort, Draco e Solaria si tenevano la mano più stretto possibile. Non importava se i loro genitori li avessero visti. In quel momento non contava più niente.
C'erano solo loro, in un mondo separato, dove nessuno aveva il controllo, dove potevano essere chiunque volessero. Dove non erano cugini. Dove si amavano. Per Sempre.

FINEH

FINALMENTE EH...
Non vi preoccupate, ci saranno altri due capitoli.
NON UNO, MA DUE.
Siete contenti...lo so lo so...non dite altro, mi amate.

CI TENEVO AD AGGIUNGERE CHE UNA MIA AMICA HA PUBBLICATO UNA STORIA MOLTO SECZ SULLA LARRY [Harry Styles e Luis Tomlinson (hai visto, sono anche preparata sull'argomento...@sassyfede)]

E...SE VI VA DI CHATTARE, DATO CHE NON POSSO PARLARE SU WATTPAD A CAUSA DI PROBLEMI CHE NON STO QUI A SPIEGARE, SEGUITEMI SU INSTAGRAM COME:
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COSÌ MAGARI PARLIAMO coff coff scleriamo coff coff SU DIRECT EEEE NIENTE.
AL PROSSIMO CAPITOLOH🖤

My "cousin" Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora