Qualcosa cambia.

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Dalton era al bar insieme a Wave,venuto a fargli visita. Ad un certo punto irruppe nel bar uno dei buttafuori:

"Dalton,presto! Il negozio di Red, l'hanno incendiato!"

Dalton corse immediatamente fuori e vedendo il negozio in fiamme corse verso il negozio, quando ad un certo punto esplose.

*il giorno dopo*

"Per la miseria,Red te l'ho detto fino alla nausea. Il tuo negozio può essere salvato. Lo ricostruiremo da capo,ti aiuteremo." Disse un ex poliziotto amico di Red.

"No." Rispose Red.

"Tanto paga l'assicurazione che ti frega?"

"Sono vent'anni che Weasley spadroneggia in città e si arricchisce alle nostre spalle."

"Hai le prove che ha appiccato lui l'incendio?" Chiese Dalton.

"E anche avessi le prove... a chi potrei darle? Tutta la polizia è su suo amico paga,maledizione!"

"Senti ho un amico a Springfield,che lavora per l'FBI." Disse l'ex poliziotto.

"Intendi testimoniare contro di lui?" Chiese Red.

"C'è solo una persona in città che può deporre contro quel delinquente. Weasley stesso purtroppo.

"Dalton. Tu lo hai spavebtato ieri sera.   Brad Weasley che non trema di fronte a nessuno. Ieri sera quel figlio di puttana ha sudato freddo." Gli disse il sig. Tilghman.

"No,non è così." Disse Dalton prima di uscire.

Arrivarono davanti alla centrale uno dei buttafuori lo fermò.

"Dalton,qui succede un casino. Weasley è venuti col gippone ha detto che sfascia tutte le macchine."

Dalton accostò e si fermò a vedere cosa stava facendo.

"Hai perso fiducia in me,Steve. E questo non mi piace affatto,come non mi piace che mi tradisci. Beh? Che aspetti,Kenny? Fai un po'di fuoristrada." Disse Weasley.

L'uomo accese il motore e distrusse la centrale.
Elisabeth era stanca di starlo a guardare senza dire nulla, quindi sentì il bisogno di intervenire.

"Ma cosa fai? Vuoi far saltare in aria tutta la città?" Disse Elisabeth.

"Quel Dalton è un vagabondo, non ti vergogni a frequentare un tipo così? Un buttafuori."

"Non vedo lui cosa c'entra. "

"Bene. Convincilo a sparire Elisabeth,perchè se non ci riesci,non resterà vivo a lungo. "

Elisabeth,se ne andò insieme a Dalton.

*a casa*

"Dalton,Dalton,Da... "

Dalton era seduto vicino alla finestra con la testa bassa ed uno sguardo vuoto,senza emozioni. Come se fosse morto.

"Ehi,stai bene?" Gli chiese Elisabeth.

"No,non sto bene." Le rispose Dalton sempre con quel tono freddo.

"Dai,calmati un attimo,adesso sistemiamo la situazione con calma."

"No." E si mise la testa tra le mani.

"Dalton." Gli prese la testa e la appoggiò alla sua spalla. Dalton cominciò a singhiozzare ed Elisabeth cominciava a sentire le lacrime scendere sul suo viso.

"Dai,tesoro. Raccontami tutto.

"Ok." Disse Dalton asciugandosi le lacrime.

"Mi sento dentro una rabbia che neanche un gigante potrebbe contenere." Disse Dalton.

"Anch'io sono molto arrabbiata. " intanto Dalton stava con la testa bassa. Elisabeth gli prese il viso con le dita.

"Io non ti posso costringere ad andartene. Tutto dipende da te. Se vuoi andartene perchè ti senti in pericolo,vai. Ma se vuoi stare qui per il bar o per me,resta. Io non ti posso dire niente."

"Veramente lo pensi?"

"Vedi Dalton lui può comandare quello che vuole,ma i tuoi sentimenti non li comanda nessuno. Neanche tu puoi comandarli. Ti senti così, punto. Qualsiasi decisione tu prenda,io ti starò vicino. E se deciderai di andartene,non preoccuparti per me,io starò bene,perchè so che tu stai bene."

"Ti amo." Le disse Dalton.

"Ti amo anch'io."

Elisabeth si avvicinò a lasciargli un bacio sulla guancia,ancora bagnata dalle lacrime , poi appoggiò la testa sulla sua spalla,abbracciandolo. Ad un certo punto suonò l'allarme per i ladri. Dalton fece nascondere Elisabeth e andò a vedere chi era entrato. Neanche il tempo di immaginare chi fosse che si ritrovò davanti Jimmy. Uno degli uomini di Weasley.

"Preparati a crepare." Gli disse lui.

"Non fai paura a nessuno,stronzo." Gli rispose Dalton per poi cominciare una rissa.
Ad un certo punto non vedendo più Dalton pensò fosse successo qualcosa,ed andò a controllare. Vide Dalton uccidere Jimmy.
Andò a controllare se era ancora possiblie salvarlo. Ma non era possibile. Elisabeth se ne andò disgustata.

Le origini di Aka Manto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora