Trouble Maker

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Mi svegliai con la prima luce del sole, ancora incastrata tra il corpo di Dylan e quello del mio migliore amico.

Sgattaiolai via nel modo più silenzioso possibile, e mi diressi verso il lago.

Vi era una lieve brezza, ed era una fredda mattinata, ma nonostante ciò l'idea di fare il bagno mi attraversò la mente.

Senza ulteriori indugi, cominciai a camminare verso l'acqua e ad entrarvi a poco a poco.
Ad ogni passo una scia di brividi mi percorreva la schiena, eppure non riuscivo a smettere di camminare, mi piaceva quella sensazione e la desolazione che mi circondavano.

Arrivai ad immergere anche le spalle; ormai il freddo era diventato irrilevante.
Mi stesi a galla, a pancia in su, per poter scorgere il cielo ancora limpido.

Chiusi gli occhi per qualche secondo, lasciandomi coccolare da quella sensazione.

Sentii improvvisamente qualcuno prendermi per la vita, e tirarmi su, mi voltai di colpo spaventata, pronta a respingere chiunque fosse, quando scorsi il viso di Dylan. Era preoccupato?

"Che cazzo stavi facendo, eh? Sei forse impazzita?"

"Dylan? Ehi va tutto bene, mi ero venuta solo a fare una nuotata" cercò di dire nel modo più tranquillo possibile

"Una nuotata? Alle 7 del mattino?! Dio Allyson, non senti che freddo fa qui? Sei congelata! Ti ho vista distesa, inerme e ho pensato al peggio, ti ho urlato non so quante volte, e non vedere alcuna reazione mi ha terrorizzato"

"Scusami" dico semplicemente, abbassando poi la testa

Si, certo, ero convinta fosse stata una reazione esagerata, ma visto il suo sguardo non potei fare a meno di pensare che ci fosse qualcosa di più sotto, e non volendo ancora indagare, lasciai perdere.

Mi diede un lieve bacio a stampo, per poi sussurarrami un 'vieni qui' e prendermi in braccio, facendosi strada verso la riva.

"Andiamo in casa, starai morendo di freddo" dico al moro, prendendolo poi per mano

Lui fece cenno di si con la testa e mi seguì.

Arrivammo nel bagno della mia camera.
Aprii l'acqua della vasca, e preparai il necessario affinché lui potesse fare un bagno caldo e rilassante, ma quando stetti per andarmene lui mi prese per un braccio, impedendomi di varcare la soglia.

"Resta con me, avrai freddo pure tu immagino"

La sua voce era calda e rassicurante, inoltre non aveva torto, stavo congelando.

"No, non ti preoccupare, sto bene, mi cambio i vestiti e sono pronta" mentii

"Bugiarda, hai le labbra viola" mi rimproverò lui, avvicinandosi per rubarmi un bacio

Si distanziò di poco da me, alzandomi la maglia, affinché potessi togliermela, e così facemmo anche con la sua. Mi aiutò poi a sfilare i pantaloni del pigiama e nuovamente lui fece altrettanto.

Non mi sentivo in imbarazzo ad essere in intimo davanti a lui, ero a mio agio come se lo conoscessi da sempre.
Osservavo i suoi muscoli coperti dai brividi e le sue vene farsi più evidenti, a causa del freddo.

Mi voltai affinché potesse sganciarmi il reggiseno, e con una lentezza quasi estenuante lui iniziò a sfilarmelo.
Passo le sue mani lungo la mia schiena, fino ad arrivare all'elastico delle mie mutandine, sfilando poi, pure quelle.

"Voltati" mi sussurrò all'orecchio, interrompendo per la prima volta quel dolce silenzio.
Feci come mi aveva detto, e me lo ritrovai davanti, che mi fissava.

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