Please, Not Again

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SCOTT'S POV:

La rossa accanto a me, aveva un'aria preoccupata dopo la mia conversazione al telefono con Dylan, ci aveva detto di non preoccuparci, eppure lei sembrava davvero scossa.

"Scott dobbiamo sbrigarci forse" disse lei prendendomi dolcemente la mano, e avviandosi verso la porta

"Lyl, cosa c'è che non va? Ha detto che sta bene e che non bisogna preoccuparci"

"Si lo so, è che ho paura di sapere perché Harry la stia portando là e fidati, non lo fa perché sta bene" disse la rossa, ora ferma davanti alla portiera della macchina, con lo sguardo rivolto verso un punto qualunque del marciapiede

Salii in macchina, le feci cenno di fare altrettanto e partimmo.

"Allora, perché secondo te Harry starebbe portando Allyson in ospedale?" Le chiesi

"Ally ha dovuto passare periodi davvero difficili, dopo la morte del padre, sua madre si è impegnata al massimo per darle le migliori opportunità, ma così lei è dovuta crescere da sola..  Kristen non si è mai potuta accorgere che Allyson manifestava sin da piccola sintomi di una grave depressione; forse non voleva accorgersene. Ci siamo conosciute a scuola, quando eravamo ancora piccole; ricordo che non parlava con nessuno, e questa sua inumana tranquillità mi affascinò, così diventammo amiche, senza sapere che però avremmo fatto più male che bene" fece una breve pausa, mentre le lacrime giuravano di volerle uscire, sebbene lei lottassee perché non lo facessero.

Posai una mano sulla sua gamba, ma lei scostandosi dal mio tocco, fece un respiro e riprese "Vedi, anche io non facevo vita facile, e l'avvicinarmi ad Allyson all'inizio mi ha aiutata, lei ha saputo portarmi fuori dai miei problemi, mentre io ancora ingenua non capivo che il suo aiutarmi era a sua volta, un disperato bisogno di aiuto.
Fatto sta, che il suo stato ha raggiunto il culmine quando è arrivata ad essere anoressica, questo perché aveva perso interesse verso tutto e tutti.
Così capii, che l'amore fra me e lei era tanto forte, quanto distruttivo, insieme non saremmo uscite dall'oblio, perché nel salvare una, l'altra sarebbe affogata.
Per questo poi, abbiamo deciso di lasciarci trasportare dagli eventi, per questo abbiamo ideato la regola degli incontri dettati dal 'destino', perché più nulla ci ferisse"

Ora era seria e mi guardava, come se si aspettasse una reazione in particolare.

"Penso invece che la vostra amicizia sia unica, un po' come quella mia e di Dylan, siamo fratelli, farà sempre male e bene al contempo. Sono contento che tu mi abbia voluto dire tutto, so che questo mi ha portato un passo più vicino al tuo mondo, e ti ringrazio per questo" dissi io sorridendole e con una mano le accarezzai i capelli

Non disse niente, mi sorrise soltanto

"Credi quindi che abbia ricominciato a stare male?" Le chiesi poi

"Non ha mai smesso, ma si" disse lei
"Un giorno mi racconterai anche tu la tua storia, vero?" Disse con semplicità, con lo sguardo ingenuo che hanno i bambini

"Certo" Sorrisi

Parcheggiai la macchina e scendemmo in cerca di Harry, ma trovammo solo Dylan, appena poco distante da noi.

"Dyl, come stai? Sai nulla?"

"Ciao ragazzi, sto bene credo, ho chiamato ora Harry, andiamo, mi ha detto dove sono"

Seguimmo il moro fino alla stanza di Allyson, fuori dalla quale si trovava Harry, seduto su di una sedia.

"Allora, che è successo?" Chiedemmo tutti e tre all'unisono

"Scusate ragazzi se non ho dato grandi spiegazioni, Allyson sta dormenfo ora e sta bene, fisicamente, ma temo che nello stato in cui si trovi, finirà per fare qualche cazzata.. " disse lui sottovoce, come se avesse paura di dire ciò che realmente intendeva

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