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Una folata gelida di vento mi investì. Strinsi le dita nelle tasche della felpa e abbassai il berretto nero sulla fronte. Quella mattina, diversamente da tutte quelle altre di marzo, era molto più fredda di quanto pensassi. In spalla avevo il solito zaino, dentro il quale vi era riposta la mia copia di Colpa delle Stelle. Mio Dio, la mia vita girava solo attorno ad esso. Era quasi inquietante. Era inquietante il fatto che prima di fare qualsiasi cosa pensassi a cosa avrebbe fatto la mia coetanea. No, forse non era inquietante. Forse era solo strano e maniacale. Anzi, lo era davvero. Masticai energicamente la gomma alla fragola che avevo in bocca e mi rifugiai su una delle sedie nella veranda al coperto del Take Away Coffee, il bar frequentato da molti studenti del mio college. Ordinai un caffè con un po' di latte e posai lo zaino sul tavolino vuoto. Tirai fuori il libro e lo aprii sulla pagina che avevo segnato con uno stupido segnalibro rosso e arancione di una vecchia mostra di quadri. Dopo qualche minuto e un paio di pagine, sentii qualcuno sedersi sulla sedia di legno davanti a me. L'odore di tabacco penetrò velocemente le mie narici, e io dovetti fare un grande sforzo per non alzare gli occhi al cielo. Li posai, invece, sulla persona che osava disturbare quel momento di pace e relax. Ovviamente, era Logan Lerman. Con la sua sigaretta. Questa volta era quasi finita, perciò dovetti subire il peso del fumo solo per qualche istante. Quando vidi, con la coda dell'occhio, il suo braccio scattare verso la portafinestra leggermente aperta sulla strada, capii che aveva lanciato via il mozzicone, e ciò fu un vero sollievo.
-Che leggi, strana?-
Alzai gli occhi dal libro solo per fulminarlo con lo sguardo.
-Strana??-
Lui alzò le spalle e le sopracciglia contemporaneamente.
-Non offenderti, ma è così.-
-Non sono offesa.- sbottai, prima di metabolizzare il fatto.
Avevo mentito. Il nominativo "strana" non mi piaceva affatto. Mi faceva sentire una specie di scarto dell'adolescenza.
-E poi, io non sono strana.- aggiunsi dopo, con qualche secondo di ritardo.
-Beh... allora cosa leggi, tu?-
Sbuffai rumorosamente.
-Non mi chiamo "tu". Sono Stephanie, cretino.-
La cameriera poggiò la mia tazza sul tavolino, e andò via subito. Il tempo di staccarle gli occhi di dosso, che Logan aveva preso un sorso del mio caffè.
-Ma... ehi! È il mio caffè! Compratene uno, se tanto lo vuoi!-
Ero innervosita dalla sua faccia tranquilla, da schiaffi. Gli strappai, il più delicatamente possibile, la mia bevanda calda dalle mani. Ne assaggiai un sorso, ma dovetti cambiare il verso della tazza, dato il sapore intenso di tabacco che c'era su una parte di ceramica. Come poteva essere possibile?
-Non ho soldi. E non ne ho voglia di andare al bancone, sinceramente.-
Gli scoccai un'occhiata.
-Allora niente caffè per te.-
Questa volta a sbuffare, fu lui.
-Quanto sei noiosa.-
-Noiosa? Io? Ma ti sei sentito?-
-Non ti va mai bene niente, Steph.- replicò lui, facendo una smorfia di disappunto.
Augustus Waters, o un suo sosia, il mio sosia, mi avrebbe chiamata Stephanie. Stephanie, e avrebbe anche chiesto se avevo un altro nome. Ma parliamoci chiaro, quella persona che avevo davanti non era l'amore della mia vita. Era un fastidiosissimo Logan Lerman. Vedendo che non rispondevo, Logan poggiò i gomiti sul tavolo, vicino al mio libro.
-Allora, Steph. Cosa leggi?-

Spazio autrice
Hei!
Ho deciso di aggiornare oggi anziché domani dato che di pomeriggio andrò in piscina e di sera starò fuori con le mie amiche.
Buon Halloween!
Lux🌹

È Colpa Tua, Non Delle Stelle -SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora