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La caffeina scorreva velocemente nelle mie vene, mentre in mano avevo ancora, stretto tra le dita, il bicchiere di carta di caffè più grande del Take Away Coffee. Un paio di occhi verdi mi guardavano incuriositi.
-Ti serve davvero così tanto caffè?- chiesero quelle labbra rosee, appena segnate dal sorso di cappuccino che aveva bevuto dalla sua piccola tazza.
Finalmente aveva comprato una sua bevanda e non tracannava la mia! Comunque, alzai gli occhi al cielo e gli diedi uno schiaffo sulle sue nocche.
-Logan. So gestire lo stress da esame.- replicai, sorridendo.
In realtà non era affatto vero. Ero così in ansia per il test di scienze naturali. Avevo studiato poco, lo ammetto, la concentrazione non era il mio forte, soprattutto in quel periodo di ricerca.
-Stai calma Steph, è solo un test!- esclamò, sorseggiando la sua bevanda calda.
-Calma? Ma se tu sei il primo che ha abbandonato il corso!!-
Logan alzò le spalle alla mia reazione esagerata.
-Scusami, è che ho davvero paura che mi vada male.-
Mi strattonai i miei corti capelli scuri. Ero convinta che sarebbe andato male. Ne ero sicura al 100%. Accidenti, addio alla mia libertà.
-Ehi, ho un'idea.- si illuminò lui.
Aggrottai le sopracciglia.
-Mh?-
Strizzai gli occhi, incuriosita dalla cazzata che avrebbe detto entro pochi secondi.
-Balziamo.- rispose lui semplicemente.
Ecco. L'idea del momento!
-No. Logan se mia madre viene a saperlo sono nei guai fino al collo.-
Sospirai e lasciai sul tavolo qualche moneta. Sistemai lo zaino sulla spalla destra, come al solito, ed uscii dal bar. Aspettai che Logan accendesse la sua sigaretta e attraversammo la strada fianco a fianco. Le nostre mani infreddolite erano a pochi centimetri di distanza. Ora capivo come la gente potesse tenersi per mano. Io non avevo mai preso per la mano nessuno. Non ero abituata a quelle smancerie amorose. Sempre se di amore si stesse parlando. E proprio in quel momento, la sigaretta accesa di Logan toccò le mie nocche.
-Ahi!- imprecai, portando le mani al petto.
Logan guardò prima il mozzicone, poi la mia mano arrossata.
-Merda, scusami.-
Spense la sigaretta su un palo e la infilò a random nella tasca del giubbetto. Mi prese il palmo e ci soffiò sopra.
-Vieni.-
Mi condusse alla fontanella all'entrata della scuola e aprì l'acqua fredda. Ci portai la mano sotto.
-Grazie.- dissi sorridendo per qualche istante.
In pochi secondi la mia pelle ebbe sollievo. In fondo, la bruciatura era piccola e non profonda. Dava solo un leggero fastidio, pizzicava un poco.
-Di nulla. Alla fine è stata colpa mia.-
Chiusi il getto d'acqua e asciugai la mano bagnata con uno dei miei soliti fazzoletti viola che avevo appena preso dallo zaino. Nella mia classe ero l'unica che portava i fazzoletti, e nei momenti di malattia o allergie, ero come una macchina da distribuzione. E in quel periodo era proprio la seconda situazione. C'erano pollini e polvere dappertutto. Io e Logan sentimmo la campanella, un suono lontano come mai. All'inizio non me ne accorsi nemmeno. Poi realizzai.
-Cavolo! Siamo in ritardo! E io ho la verifica alla prima ora!-
Cominciai a correre verso l'entrata, poco velocemente, come potevo fare con le mie gambe corte. Sentii i passi di Logan alle mie spalle, e in un secondo i miei piedi si sollevarono da terra.
-Ma cosa fai?- chiesi dibattendo le gambe in modo infantile.
Lui mi fece cenno di stare zitta. Mi tenne a mò di sposa fino all'entrata della scuola.
-Ehi, voi due! Siete in ritardo! E ragazzo, metti giù la ragazza, non siamo di certo in un film d'amore!- ci sbraitò dietro il preside che, per nostra sfortuna, stava facendo un giro per i corridoi.
Io divenni rossa come un peperone. Cosa diavolo voleva fare Logan? Per fortuna, fu lui a parlare prima che il mio viso si infiammasse.
-Ci scusi, ma la mia amica si è slogata la caviglia e non riesce a camminare. Ci dispiace essere arrivati in ritardo, ma sono rimasto ad aiutarla.- spiegò, indicando con gli occhi la mia caviglia avvolta dagli skinny jeans con tono angelico e un'espressione dispiaciuta.
Ero sbalordita. Ma quanto era bravo a mentire? Il preside ci liquidò con un permesso per ognuno di noi due e Logan mi accompagnò in classe. Scesi sul pavimento prima di bussare alla porta della mia classe e provai a far finta di zoppicare.
-Curva un po' la schiena, e appoggiati allo stipite, sembrerà tutto più vero.- mi consigliò lui.
Feci come aveva detto e sorrisi.
-Grazie per la copertura.-
Lui sorrise di rimando.
-Di nulla, piccola Steph. Di nulla.-

Spazio autrice
Hei!
Ma quanto fa freddo in questi giorni?
Tra otto giorni è Natale e... che dire...
Odio il Natale.
Hahha sì, odio veramente il Natale.
Cioè riesco a vedere i miei nonni ma per il resto...
Per il resto nulla.
Ma almeno ci sono le vacanze!
Aggiorno venerdì!
Lux🌹

È Colpa Tua, Non Delle Stelle -SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora