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-Stephanie?-
Mi voltai verso la voce maschile alle mie spalle e tolsi le dita dalla porta del Take Away Coffee, che stavo per spingere come al solito, quando sopra la maniglia c'era scritto in grande "Tirare". A qualche metro di distanza, c'era Michael. Lo riconobbi all'istante dai capelli color miele e da quegli occhi castani magnetici.
-Ciao, Michael.- lo salutai con un breve sorriso.
Finalmente qualcosa di bello in quei due giorni! Lui tirò un sospiro di sollievo.
-Per fortuna sei tu. Chissà se fosse stata un'altra ragazza! Che figura da idiota avrei fatto.- esclamò passandosi una mano sulla nuca.
Che carino.
E stavolta, per fortuna direi, non era una parolaccia.
-Tranquillo, ci hai beccato.-
-Ti va di entrare a bere un caffè con me? Offro io se devo convincerti.-
Sorrisi ancora, stavolta più a lungo.
-Vengo volentieri. Stavo già entrando, ma bere il caffè da soli non è bello come nei film.-
Entrammo e ci sedemmo in un piccolo tavolino alla finestra, lui da una parte e io dall'altra. Michael fece ordinare prima me, poi chiese alla cameriera un caffè medio, con tanto di zucchero. Io rifiutai le zollette, non ero di certo come Finnick, e presi un cappuccino con il cacao. Tutto era più buono e speciale con una spolverata di cacao amaro. Mentre sorseggiavo la mia bevanda calda, sbirciavo i suoi modi nel suo profondo silenzio. Senza il vocale, era un ragazzo quasi irreale. Non si trovano spesso quelli che ti fanno ordinare per prime o che sono così educati. Sempre a parte le imprecazioni, che sperai di non sentire più.
-Michael, che sport pratichi?- chiesi, stringendo con le dita la tazza bollente, poggiata sul piano del tavolino.
-Basket. Adoro quello sport.- rispose, poggiando le mani vicino al portatovaglioli in mezzo tra noi due.
I gomiti rigorosamente via dal tavolo.
-Ah...-
Trattenni una smorfia, cercando di sembrare interessata. Augustus non sopportava il basket.
-E tu? Cosa fai nel tempo libero?-
Aprii la bocca per rispondere ma dalle labbra non fuoriscì nemmeno una parola. Nessuno mi aveva mai chiesto cosa facevo.
-Vado in palestra qualche volta a settimana.-
Finii il cappuccino in fretta e mi pulii la bocca con una salvietta profumata. Calò un silenzio tombale molto imbarazzante. Così lo spezzai.
-Ora devo andare, ma grazie mille per il cappuccino.-
Lui sorrise e cercò qualcosa nella tasca dei pantaloni. Il suo sorriso si inceppò.
-Cazzo. Ho dimenticato il portafogli. Ma porca troia!- sbraitò.
-Tranquillo, posso pagare io, stavolta.-
Lui scosse la testa.
-Che figura di merda. Ti sembrerò un cretino.-
Sorrisi falsamente, prima di avviarmo alla cassa. Ero decisamente delusa. Ma non perché avrei dovuto pagare io quattro stupidi dollari. Sbuffai. Mentre mi allontanavo, lui imprecò ancora nonostante fosse una dimenticanza da nulla. Tutto quell'uso di parolacce mi diede davvero fastidio. Come faceva quel ragazzo così perfetto a trasformarsi in uno scaricatore di porto in soli, tipo zero virgola cinquataquattro secondi? Scossi la testa. La parvenza di Augustus Waters in quel ragazzo era davvero scomparsa. E in una manciata di minuti. La sconfitta era arrivata così in fretta e mi aveva mandato all'aria tutti i piani. Come un colpo di vento su un castello di carte ancora in costruzione. Inutile a dirlo, ma Michael non mi interessava più. Davvero.
-Eccoti.-
Presi il resto che mi porgeva la barista e ringraziai. Lei mi sorrise, accecandomi con i suoi denti bianchissimi. Come faceva ad avere il rossetto rosso fuoco e i denti bianchi? Solo a me, quando mettevo il gloss, capitava di dover togliere segni dai denti? E così andavo a scuola con le labbra acqua e sapone. Ma archiviando l'angolo "make up", mi avviai verso Michael, per dirgli che non lo avrei più cercato. Ma lui mi precedette, e non nel senso che intendevo io, purtroppo.
-Ti va di andare a studiare assieme qualche volta? Potremmo andare in biblioteca oppure qua al Take Away Coffee...- propose, ma io mi sentii in dovere di rifiutare categoricamente.
-Ehm... no, mi spiace.-
Lui alzò le sopracciglia. Sembrava sorpreso dalla mia risposta negativa. Si aspettava di certo un'affermazione.
-Ah... e una colazione come questa? Porterò i soldi, lo giuro.-
Ci pensai su. Non avevo voglia di bidonarlo ancora, ma nemmeno di annuire come una scema. Decisi quindi di metterla sul dubbio, come se avessi davvero molte cose da fare.
-Boh, magari un giorno, quando non avrò tanto da studiare. Ora devo proprio andare in classe, ci vediamo.- lo salutai, sperando invece di non incontrarlo mai più.
Non avrei più avuto bisogno di rifiutarlo se non l'avessi più visto. No?
Spazio autrice
Buon lunedì!
Ovviamente scherzo, odio i lunedì, come la maggior parte delle persone al mondo.
Comunque, ho modificato il capitolo dove Stephanie incontrava Micheal e se non vi sono arrivati i cambiamenti, togliete e poi rimettete la storia nella biblioteca.
Ho deciso di spezzare subito questo rapporto tra i due perché... perché sì.
Inoltre questo capitolo è più lunghetto di tutti gli altri, tipo duecento parola in più, non me n'ero nemmeno accorta!
Comunque... MA QUANTO SONO BELLE LE CANZONI DEI LITFIBA?
Ora devo proprio andare, tra un'ora inizia Pretty Little Liars e non me lo perderei per nulla al mondo.
Lux🌹

È Colpa Tua, Non Delle Stelle -SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora