5. Ovaverva

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Mick: "Ehi... che ne dici di andare? Ti prometto che torneremo qui nei prossimi giorni"

Io: "Va bene... Anche perché ho un po' di fame e perché so che tieni all'allenamento"

Mick: "Grazie"

Io: "E di cosa mi devi ringraziare? Di non impedirti di fare ciò che vuoi e che desideri? È impossibile impedirlo a chiunque e non lo voglio neanche fare"

Prende la mia mano e ci incamminiamo verso il ristorante.

Io: "Mick... posso chiederti una cosa?"

Mick: "Certo che puoi farlo, non devi neanche chiedere il permesso"

Io: "Finita la vacanza, come faremo?"

Mick: "Vivendo giorno dopo giorno, sono sicuro che ce la faremo, comunque sono in un team italiano e partecipo alla Formula 4 Italiana, in qualche modo ce la faremo... adesso non preoccuparti di questo"

Io: "Sicuro?"

Mick: "Più che sicuro" dice, sciogliendo le nostre mani e cingendo la mia vita.

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Aveva ragione riguardo al ristorante. È decisamente più semplice rispetto a quello di ieri, anche se è davvero molto carino.

Fuori ha dei tavolini da picnic, però fa un po' freddo per mangiare all'esterno. Ha delle grandi finestre da cui si vede l'interno, che è fatto interamente di legno.

Mick: "Vuoi mangiare all'esterno?"

Io: "Ma sei impazzito! O vuoi essere congelato? Fa freddo per mangiare fuori!"

Mick: "Calma, calma, stavo scherzando!"

Io: "Meno male, altrimenti ti eri già congelato il cervello!"

Mick: "Non sono così scemo da voler davvero mangiare fuori con la temperatura che c'è"

Io: "Ah si?" dico ridendo.

Mick: "Con questo 'Ah si?' cosa vorresti insinuare?"

Io: "Bah... non so... prova ad indovinare... - sono già piegata in due dal ridere - se ci riesci"

Mick: "Anche se hai sussurrato l'ultima parte ti ho sentito! Inizia a scappare"

Inizio a correre verso la strada da cui siamo arrivati. Dopo giro e mi nascondo dietro un albero, faccio una palla con la neve e continuo a muovermi dietro agli alberi, sperando che non mi veda.

Mick: "Guarda che so che sei dietro agli alberi!"

Appena guarda dalla parte opposta rispetto a dove mi trovo, gli lancio la palla di neve e scoppio ancora a ridere.

Mick: "Come hai osato fare ciò! Adesso ti prendo davvero! Vieni qui"

Io: "Tanto non mi prendi" dico facendogli la linguaccia.

Mick: "Ah si?"

Inizio a correre, però non scherzava sul fatto che mi avrebbe preso, non riesco a tenerlo dietro a distanza di sicurezza.

Sento delle braccia stringermi.

Mick: "Presa! Ce l'ho fatta!"

Mi giro e lo abbraccio.

Mick: "Non ti farò mai scappare via" dice, prima di darmi un bacio e appoggiare la sua fronte sulla mia.

Io: "Adesso ci conviene andare a mangiare"

Mick: "Mi hai letto nel pensiero"

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Siamo quasi arrivati a Ovaverva, la palestra con piscina.

Number 29 || Mick SchumacherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora