9. Saluti prima di partire

567 31 16
                                    

La giornata di ieri è passata così velocemente. Il tempo è volato. Abbiamo fatto un giro per Saint Moritz, come, alla fine, avevo proposto.

Vorrei tornarci ancora, quando farà più caldo, per esempio quest'estate, così da poter apprezzare i luoghi anche senza neve. Secondo me, l'atmosfera sarà bellissima. Amo il lago in generale, infatti spesso vado al Lago Maggiore e al Lago d'Orta. Mi piace soprattutto quando cala il sole e si accendono tutte quelle lucine meravigliose sul versante opposto. Cerco sempre la presenza di una luce verde.

«Allungò le sue braccia verso il mare scuro in un modo strano e, per quanto fossi piuttosto lontano, avrei potuto giurare che stesse tremando. Senza volerlo mi trovai a guardare verso il mare... e non distinsi nulla ad eccezione di una sola luce verde, piccola e distante, forse l'estremità di un molo

Ecco il motivo della mia ricerca: quel libro. È stato uno dei pochi casi in cui ho guardato prima il film e dopo ho letto il libro. Dopo il film, quello di Baz Luhrmann con DiCaprio, la storia di Jay Gatsby mi ha incuriosito ulteriormente e morivo dalla voglia di leggere l'opera di Fitzgerald. Ovviamente, poi, non potevo non vedere quello del 1974 con Robert Redford e così l'ho visto, altrimenti avrei fatto la scelta più sbagliata in assoluto.

Adesso ci stiamo dirigendo nel luogo di ieri mattina per poter ammirare ancora e per l'ultima volta l'alba.

Mick: "Sai che dopo per un pezzettino venite con noi?"

Io: "No! Non lo sapevo! Fino a dove?"

Mick: "Fino all'aeroporto d'Engadina, 10 minuti di macchina"

Io: "Aeroporto?"

Mick: "Non siamo venuti qui in macchina, ma in aereo. Altrimenti sarebbe stato troppo lungo il viaggio, più di cinque ore"

Io: "Ecco perché non ti interessava dormire questa mattina, tanto devi prendere l'aereo e, in più, per un viaggio cortissimo"

Mick: "Esatto, poi sono abituato a prendere l'aereo, quindi..."

Mi fermo a guardare fuori senza più rispondere, sento che sta dicendo qualcosa, ma non le parole. Questi discordi sul viaggio mi stanno facendo riflettere ancora una volta di ciò che accadrà poi, in seguito al ritorno nelle nostre rispettive case. Sarà difficile tutto questo, non ho mai avuto una storia, per giunta non una storia a distanza. Una consolazione è proprio che correrà nella F4 italiana, ma solo una gara è vicino a me.

Mick: "...Te cosa ne pensi?"

Lo guardo un po' stranita, non ho la minima idea di cosa stesse dicendo. Dopo aver visto la mia faccia, alza gli occhi al cielo. Ops...

Mick: "Non hai sentito mezza parola di quello che ho detto, vero?"

Io: "Ehm... indovinato... scusami tanto, sono stata sopraffatta dai miei pensieri"

Mick: "Cosa ti sta turbando?"

Io: "Stavo pensando a noi, a come faremo quando tu sarai a Gland e io a Milano"

Mick: "Ammetto di averci già pensato anch'io, questi giorni con te sono stati bellissimi, non si poteva avere una vacanza ed un inizio anno migliori di così"

Subito dopo aver detto queste parole dolcissime, mi dà un bacio sulla fronte.

Io: "E pensandoci a che conclusione sei giunto?"

Mick: "Nessuno dice che sarà una cosa semplice, però è innegabile ciò che proviamo e faremo di tutto per far funzionare questo che c'è tra noi - fa una breve pausa, nel frattempo si gira per potermi guardare negli occhi - e ti prometto che verrò da te tutte le volte in cui ce n'è la possibilità"

Io: "Te lo prometto anch'io e verrò a vederti a qualche gara"

Mick: "Sarai il mio portafortuna"

Sentire questa frase mi ha fatto arrossire, sarò diventata dello stesso colore della Ferrari.

Mick lo avrà notato sicuramente.

Mick: "Colazione allo stesso bar di ieri?"

Io: "Siiiii era troppo buona quella brioche, ne voglio un'altra"

Scoppia a ridere e lo guardo male, ma dopo averlo fatto mi metto a ridere anch'io.

Mick: "Ma provane un altro tipo dai"

Io: "Nah voglio un'altra di quelle"

Mick: "Dai, andiamo a prendere questa briochefantastica, io ho bisogno di un caffè"

Io: "Si si, andiamo, inizio a sentire un certo languorino, poi il ripensare a quella brioche... passando alle cose serie, hai già tutto pronto per dopo?"

Mick: "Mancano giusto le ultime cose da ritirare, ma c'è ancora tempo per farlo quando torniamo"

Io: "Altrimenti prima ritiriamo e dopo andiamo"

Mick: "Stai tranquilla, in certi momenti mi sembri più agitata di quanto lo dovessi essere io se non fossi abituato a viaggiare con l'aereo, rilassati, te niente caffè oggi, a colazione una bella camomilla"

Io: "Ehi dai, io mi preoccupo per te"

Mick: "Grazie, ma fatto sta che ti devi rilassare un po'"

Io: "Cercherò di farlo, ma non togliermi il mio caffè, è sacro"

Mick: "Sei fantastica"

----------

Siamo arrivati in aeroporto. Non avrei mai immaginato una vacanza del genere. Le nostre due famiglie sono andate subito d'accordo e all'inizio non ne ero proprio così sicura.

Saluto prima Corinna e Gina, poi vado da Mick.

Io: "Tienimi aggiornata, ti prego, scrivimi quando atterri, quando sei a casa, insomma scrivimi"

Mick: "Certo Lele"

Detto questo ci abbracciamo e lui posa le labbra sulla mia fronte, prima di spostarle sulle mie. Questo bacio sembra quasi un addio. Dentro di me so che non lo è, però non so tra quanto riusciremo a vederci, tutto quel tempo mi sembrerà un'infinità.

----------

L'aereo sta decollando. Noi guardiamo per qualche secondo il suo volo per poi tornare alla nostra auto. Mentre stiamo tornando in hotel, guardo fuori dal finestrino e non riesco a fare a meno di pensare a tutto questo, ciò che abbiamo passato e ciò che ci aspetterà in futuro.

Luca, che è dietro con me, mi posa una mano sulla spalla per provare a consolarmi un po'.

Spazio autrice💕

Ecco a voi il nono capitolo di questa storia, spero vi piaccia

Questa è una settimana sacra, la settimana del Gran Premio di Monza. Waaaaa non vedo l'ora! L'anno scorso la domenica è stata troppo emozionante, chissà quest'anno con una Ferrari così😍

Al prossimo capitolo💕

Number 29 || Mick SchumacherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora