8. Vacanze quasi al termine

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Ieri era l'Epifania. Tra quattro giorni sarò di nuovo a scuola, da sola. Lui partirà per Gland domani pomeriggio, quindi oggi è il nostro ultimo giorno intero insieme. Domani mattina lo aiuterò a preparare le valigie. Chissà tra quanto lo rivedrò!

Non c'è niente in programma per oggi. A me andrebbe bene anche un giro tranquillo per Saint Moritz: alla fine ne abbiamo visto solo poche strade! Siamo sempre andati via da qui, a parte per un paio di cene e il giorno in palestra. Sarebbe davvero un peccato non visitarla, anche perché era proprio questa città che morivo dalla voglia di vedere e per cui Luca ha organizzato questa vacanza.

Mick sta ancora dormendo. Mi sono svegliata presto, non riuscivo più a dormire. Così ne ho approfittato per vestirmi, senza fare rumore per non svegliarlo, e andare a godermi la vista dell'alba. Un punto della mia lista di cose da fare lo posso togliere. In ogni luogo che visito devo vedere almeno un'alba, assolutamente. Potrei quasi dire che le colleziono. Amo quel momento della giornata per la sua magia, come del resto ha anche il tramonto. Il mio momento preferito, però, è la notte, la sua calma, il suo silenzio, poter fare tutto tranquillamente senza che nessuno mi dica niente e, soprattutto, senza che mi venga detto di fare qualcosa. Come si fa a non amare la notte?

Quando non riesco a dormire, amo sedermi alla finestra a guardare fuori e riflettere, a volte anche con cuffiette e musica. Estremamente rilassante. Una volta, in estate, mi sono persino messa a cercare di capire le diverse costellazioni, ma sono una frana, davvero. Avevo solo capito qual era Venere, stella del mattino. Era palese fosse quella, perché si vedeva benissimo nonostante stesse per sorgere il sole. C'è una mia amica che le sa tutte. Adesso è in quinta, studierà fisica all'università ed ha già abbastanza le idee chiare sulla magistrale, è indecisa tra astrofisica e fisica teorica. In qualsiasi caso la mia risposta è "wow". Mi è capitato di leggere qualche libro del fisico teorico Stephen Hawking su tempo e buchi neri, perché comunque mi affascina anche questo argomento, l'universo in sé è affascinante. Studiare questi argomenti, però, è tutt'altra faccenda, credo che non ce la farei, perché non si possono vedere fisicamente. Chissà, magari, in futuro si riusciranno a fare viaggi in stile Star Trek. Un Gran Premio del Sistema Solare, why not?

Questo mi fa venire in mente l'inizio di quest'anno scolastico, quando la prof di filosofia ci ha dato la traccia del primo tema: "la mia domanda fondamentale". Solo questo. La scadenza era due settimane dopo, durante la prima settimana ho provato a scrivere qualcosa, ma prendevo il computer, aprivo Word e mi bloccavo, su cosa avrei fatto il mio tema? Una sera, guardando il cielo, la mia lampadina si è accesa: "cosa c'è alla fine dell'universo?". Domanda dall'ardua sentenza, ho provato a dare una mia risposta, cercando qualche strampalata teoria, ma quella domanda tornava sempre, qualsiasi fantasiosa ipotesi proponessi. Se ci fosse qualcosa alla fine dell'universo, cosa c'è alla fine di questo qualcosa? Entrando così in un circolo vizioso dalla quale non si può uscire. Una domanda, probabilmente, anzi, fino a questo momento certamente, senza risposta. Come si fa a plasmare la propria vita su domande senza risposta? O magari cercando di collegare due branche della fisica per adesso incomunicabili come cercano di fare i fisici teorici?

I fisici teorici e Stephen Hawking mi fanno pensare ad un mio amico. Non li sopporta, è troppo divertente sentirlo parlare di questo. Mi dispiace che non sia riuscito ad apprezzare Interstellar, un così bel film, ben fatto, praticamente tutto scientificamente provato. Per realizzarlo hanno chiamato un signor fisico teorico, Kip Thorne, che aiutasse a non commettere sciocchezze, come i rumori nello spazio, che assolutamente non ci possono essere.

Quanto ridere! Credo di star ridendo da sola in questo momento, per fortuna non c'è in giro nessuno.

Una volta io e questo mio amico abbiamo avuto una discussione sul fatto che i pesci rossi possano avere si o no l'Alzheimer, il tutto perché avevo detto "a volte sono più smemorata di un pesce rosso con l'Alzheimer". I problemi che si è fatto a quella affermazione, è andato a cercare pure su internet se fosse possibile. È giunto alla conclusione che non lo possono avere, perché mangiare pesce aiuta a combatterlo.

È passata mezz'ora da quando mi sono alzata. Chissà se Mick si è svegliato. Stava dormendo così bene. Sul mio cuscino gli ho lasciato un biglietto per dirgli dove andavo, senza dover interrompere il suo dolce sonno.

Qualcuno mi tocca la spalla e salto via.

Io: "Mick... mi hai fatto prendere un colpo, avvisare che stavi arrivando, no eh?? Mi hai spaventata. Non ho neanche sentito i tuoi passi"

Mi stringe a sé e mi sussurra un "Scusami piccola, non volevo". Così mi fai sciogliere però! Scusate, avete un cucchiaino per tirarmi su?

Io: "Per fortuna sei tu"

Mick: "Ho letto il tuo biglietto e ho pensato che questo era il luogo giusto per vedere l'alba. Detto questo, perché? Non riuscivi più a dormire? È successo qualcosa?"

Io: "Solo non riuscivo a dormire e ne ho approfittato per vedere lo spettacolo dell'alba"

Mick: "E pensare che siamo andati a dormire a notte fonda, a causa di tutto quel parlare. Comunque se me lo avessi detto, sarei venuto subito qui con te, così non mi perdevo neanche un secondo"

Io: "Non avrei mai osato, stavi dormendo così bene, mai ti avrei svegliato solo perché io non riuscivo a dormire"

Mick: "Ammetto che stavo dormendo molto bene, era bellissimo il sogno che stavo facendo"

Io: "Cosa stavi sognando?"

Mick: "Segreto – mostra uno dei suoi sorrisi migliori – comunque cosa ne dici di ripetere anche domani? Mi è stato detto che sono ancora liberi i posti in prima fila per l'alba"

Io: "Perché no? Basta che dopo tu non sia stanco per il viaggio di ritorno a Gland"

Mick: "Non ti preoccupare per questo, in ogni caso io non posso comunque guidare fuori dalle piste"

Io: "Me lo dimentico sempre questo, per me sei un pilota e basta, quindi puoi guidare sempre"

Mick: "Purtroppo no, non è così, devo fare la patente come fanno tutti"

Io: "Ma te ci metterai poco, sai già guidare bene"

Mick: "Spero di metterci poco, qui in Svizzera non è così semplice prendere la patente"

Io: "Vedremo"

Rimaniamo in silenzio per un po' ad ammirare il paesaggio. Alcuni raggi di sole entrano dalla sommità di questa grande finestra.

Mick: "Che ora si è fatta? Ho lasciato sia orologio che telefono sul comodino"

Io: "Sono passati circa venti minuti da quando sei arrivato"

Mick: "Cosa ne dici di andare a fare colazione?"

Io: "Manca ancora un po' prima che aprino per la colazione"

Mick: "E chi ti ha detto che intendevo qui all'hotel? I bar dovrebbero essere già tutti aperti"

Io: "Al bar ci sto! Già in mente quale?"

Mick: "Ad essere sincero, per niente, andremo ad ispirazione"

Io: "Se cercassimo prima di intraprendere in folli avventure per trovare un bar?"

Mick: "Buona idea, non ci stavo pensando, ero già proiettato verso l'avventura". Alle sua parole scoppiamo entrambi a ridere.

Io: "Incamminiamoci verso la stanza, nel frattempo io cerco"

Spazio Autrice💕

Ehilà! So che ho sempre dei tempi lunghissimi, ma mi farò perdonare, prometto

Arriveranno capitoli per entrambe le storie, in questi giorni ero abbastanza ispirata, quindi un po' di capitoli prossimamente

A presto!❤

Number 29 || Mick SchumacherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora