Capitolo 16

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Billie's POV

Martina non è tornata a casa. E sono passati cinque giorni. Mi ha rifiutato, non vuole sposarmi. Sara, la moglie di Tré, mi ha spiegato che non è riuscita a parlare, ma per me rimane sempre un rifiuto. Ma continuerò sempre ad amarla. Questi cinque giorni sono stati strazianti. Non può essere scomparsa e basta. Avrebbe chiamato per dirmi che stava bene e di sicuro non avrebbe mai lasciato da sola nostra figlia. Deve esserle successo qualcosa di brutto. Non riesco a stare senza di lei, è come se impazzissi, l'unica cosa che voglio è...fare sesso con la prima che mi viene davanti. Ma non posso farlo, l'ultima volta ho causata il tentato suicidio dell'unica ragazza che mi abbia fatto innamorare veramente. E dovunque sia, la voglio riavere tra le mie braccia, poterle dire ti amo all'infinito, coccolarla e baciarla. Vorrei tanto rivederla fare le sue magnifiche magie, o magari mentre prepara una delle sue pozioni. E da quando si è svegliata dopo il coma non fa niente di tutto ciò. Come se si fosse dimenticata. In casa e in compagnia si sente la sua mancanza.

Sono in sala musica, mentre suono Say Goodbye e canticchio, ricordandomi di lei. Sento il cellulare squillare e mi fermo. Appoggio la chitarra accanto a me e lo prendo in mano, notando che è un numero privato. Dovrei rispondere?

"pronto? Parla Armstrong."

"salve signor Armstrong, da quanto tempo che non ci si sente."

Cain. Ringhio attraverso l'apparecchio che tengo in mano, stringendo la presa.

"cosa vuole? Perché mi sta chiamando?"

lo sento ridacchiare.

"volevo dirle che la sua amata si trova da me e che se la vuole riavere indietro sana e salva dovrà unirsi al mio branco, altrimenti...non penso che dell'argento le possa fare del bene. Ha due giorni."

"figlio di-"

non finisco la frase, perché il bastardo mi mette giù. Butto il cellulare contro il muro urlando-ululando dalla disperazione. Cado in ginocchio, iniziando a singhiozzare piano. L'unica cosa che voglio è che lei possa stare tra le mie braccia.

"p-papà..."

mi volto verso mia figlia, asciugandomi le lacrime. Si sta stropicciando gli occhi, assonnata. Cazzo, mi ero dimenticato che a quest'ora le piace sonnecchiare un po'...con sua madre.

"h-hey Peppy..."

dico con la voce rotta dal pianto, per poi alzarmi e andare da lei. La abbraccio, per poi appoggiare le mie mani sulle sue spalle.

"sai una cosa? Ora io e gli zii andiamo a recuperare la mamma, cosa ne dici?"

le si illuminano gli occhi e mi sorride.

"si! Ti prego mi manca così tanto! Portala a casa!"

"lo farò."

le scompiglio i capelli per poi andare a recuperare il mio cellulare completamente distrutto. Ne comprerò un altro, i soldi non mi mancano. Lo butto via per poi prendere il telefono di casa e chiamare Mike, Tré e Jason. Arrivano a casa dopo qualche minuto e iniziamo a discutere riguardo il salvataggio di Martina.

"sappiamo chi ce l'ha, ma non sappiamo dove si trova. Come possiamo fare?"

domanda Mike.

"usa quel cervello Mike! Siamo fottuti lupi mannari, i lupi mannari sono simili ai cani, i cani fiutano le cose! Possiamo usare il nostro olfatto per ritrovare le sue tracce!"

Living With Green Day 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora