Capitolo.2

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-siamo atterrati a Toronto- quella voce comincia a darmi veramente fastidio.

Guardo ancora una volta mia madre e mi alzo dal mio sedile.
Prendo la mia valigia e passo a mia madre il suo zaino.
Oltrepasso il sedile su cui poco fa ero seduta e, mentre mi avvio verso l'uscita scontro accidentalmente un ragazzo.

Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi,è un ragazzo bellissimo.

È alto,muscoloso,ha i capelli scuri e gli occhi marroni,noto subito che è leggermente strabico,ma questo non rovina affatto il suo viso,le sue labbra sono carnose e il suo sorriso è il più bello che io abbia mai visto.

Rimaniamo l'uno davanti all'altra per qualche secondo mentre ci guardiamo negli occhi.

È una sensazione stupenda,mi sembra che tutto quello che mi aspetta e che tra qualche ora devo affrontare non esiste più e che su quell'aereo ci siamo soltanto noi e nessun altro.

Sento qualcuno appoggiarmi la mano sulla spalla,mi giro,è mia madre

<Sophie,stai bloccando la fila> quella frase mi fa tornare con i piedi per terra.

Mi giro verso l'uscita,lui è ancora lì,davanti a me,

<Scusami> riesco solo a dire,lui mi guarda,mi sorride ancora una volta e mi fa passare.

Mi dirigo verso l'uscita,saluto le hostess e seguita da mia madre,scendo la scaletta e ci avviamo all'aeroporto.
Una volta entrate ci sediamo su delle sedie per riposarci dal lungo viaggio da un continente all'altro.

Mia madre mi guarda,per un attimo immagino che voglia parlarmi della mia nuova vita a Pickering,ma dice solo

<Che mi dici di quel ragazzo?>
ho sempre odiato quando fa così

<Mamma!> la rimprovero

<Ho solo scontrato un ragazzo!> sento il mio viso diventare rosso

<Ma comunque era molto carino>incalza lei

<Si lo ammetto era carino> cerco di evitare il suo sguardo.
C'è qualche secondo di silenzio.

<Allora?> dice lei

<Mamma,mi mancherai tanto>

<Anche tu tesoro,devi solo promettermi che tu sarai forte,sarai sempre forte,qualunque cosa accada. E se succedesse qualcosa,anche la più piccola cosa non esitare a chiamarmi>

vedo ancora la tristezza nei suoi occhi

<Prometto che sarò sempre forte mamma,qualunque cosa accada.>

<Promesso?> dice

<Promesso>

<Andiamo> dice lei alzandosi dalla sedia e prendendomi per mano.

Usciamo dall'aeroporto,cerco ancora con lo sguardo quel misterioso ragazzo ma non lo trovo,comunque non è la mia preoccupazione più grande al momento.

Siamo ormai uscite dall'aereoporto,mia madre sta cercando di fermare un taxi per portarci a Pickering,sono esattamente le 19.42,ma visto che a Londra è circa mezza notte sono un po' stanca.

Un taxi si ferma davanti a noi e entriamo nella macchina che mi  porterà da mio padre.

Guardo fuori dal finestrino e sprofondo nei miei pensieri.
Sono molto eccitata perché vivró in una nuova città,avró nuovi amici e conosceró mio padre che non vedo da otto anni.
Ma allo stesso tempo sono molto spaventata da come puó reagire mio padre e triste per come sta reagendo mia madre.

That BoyWhere stories live. Discover now