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"Vorrei conoscerti un po', ci stai aiutando molto e non so neanche come ti chiami" disse Valerio ridendo.

"Mi chiamo Valentina" disse sorridendogli.

"Quanti anni hai?" Mi chiese.

"16" dissi.

"Non dovresti fumare piccola" disse Valerio.

Appena disse "piccola" arrossii, nessuno mi aveva mai chiamata così, poi lui. Era strano pensare che una persona così importante mi desse delle attenzioni.

"É da quando ho 12 che fumo" dissi guardando in basso.

"Pure io"rispose lui.

Alzai lo sguardo e ci guardammo negli occhi. Lui accennò un sorriso e io ricambiai. Aveva degli occhi bellissimi, così profondi e di un verde indescrivibile. Mi ricordavano Giorgio...Ma perché sto pensando a lui?

Da dietro di noi una voce chiamò Valerio.

Valerio pov's

"Ser!"mi chiamò una voce familiare.

Mi girai, era Madman.

"Bella fra!" Dissi dandogli il cinque.

"Sai dove cazzo sta Mostro?"mi chiese incazzato.

"A casa mia credo, perché?"chiedo.

"Devo parlargli, grazie frate ciao" disse correndo via.

Non badai a quello che era successo e mi girai di nuovo verso Valentina. Era delle bellissime curve, un fisico a clessidra come piace a me, poi aveva un decolté e un culo bello sodo. Mi piaceva ma si vedeva che non era una ragazza facile, però c'é sempre una prima volta.

"Fa parte dell'Honiro?"mi chiese.

"No, é di una altra banda però é nostro amico"dissi.

Mostro pov's

Qualcuno stava suonando in continuazione al campanello.

"Arrivo cazzo!"dissi urlando.

Finalmente il rumore assordante cessò. Scesi le scale e andai ad aprire. Era Mad.

"Mad, cazzo suoni così forte?!" Dissi.

"Zitto Giò! Dobbiamo parlare" disse mad incazzato.

"Va bene" risposi seguendo fuori casa, sembrava una cosa seria.

"La conosci?" Disse facendomi vedere sul suo telefono la foto di una ragazza. Era bionda con i dread.

"Beh ha un viso familiare ma non mi ric..." Mi stoppò spingendomi.

"Te lo dico io chi cazzo é! É la ragazza che ti sei scopato ieri!" Urlò.

Non capivo, era una puttana a caso, perché era incazzato?

"E perché ti interessa tanto una troia?" Dissi cercando di rialzarmi ma lui mi sferrò un pugno dritto in bocca.

"É la mia ragazza bastardo" disse.

Mi rialzai "Senti frate ero ubriaco"dissi.

"Quindi se io mi scopassi la tua cara Alison a te non te ne fregherebbe un cazzo, eh? Ero solo ubriaco, e ti sembra una scusa?!" Disse.

"Non stiamo più insieme" dissi.

"E ci credo, chi starebbe con una checca depressa come te?" Disse.

Mi ricordò mio padre, quando mi rimproverava mi chiamava così. Ma lo sapeva che lui mi chiamava, di sicuro lo aveva fatto apposta.

Lo presi per il collo della felpa e lo avvicinai a me.

"Non chiamarmi checca depressa brutto stronzo" dissi guardando negli occhi.

La stessa rabbia che provai la notte in cui uccisi i miei genitori era ritornata. La sentii passare per le mie vene fino a circolare in tutto il mio corpo.

"Ah si? Ti senti il re di tutti? Sei solo un coglione schiavo di se stesso" disse.

In quel momento lasciai la presa e lui se ne andò. Mi accascai a terra.

"Aveva ragione" pensai.

Valentina pov's

"Chi è Mostro?"chiesi a Valerio.

Lui si girò verso di me.

"É un mio amico" disse.

Si vedeva che non né voleva parlare, aveva un tono un po' frustrato.

"Perché me lo chiedi?" Mi chiese.

"Né ho sentito parlare" dissi cercando di sviare il discorso.

Non volevo mentirgli ancora.

"Dove?" Mi chiese.

E mo che cazzo gli dicevo? Se lui e Lowlow sono dei rapper potrebbero averlo citato in una canzone?

"In una canzone"dissi.

Lo vidi sbarrare gli occhi. Ma perché era stupito? Non potevo ascoltare il rap?

"Quale?"disse.

"Sfoghi di una vita complicata pt.1" dissi.

"Eravamo ubriachi a casa di Mostro, a parlare di cosa? Non mi ricordo..."

Per fortuna il mio telefono squillò. Guardai il display: Mamma

"Pronto mamma?"dissi.

"Ciao tesoro, volevo dirti che oggi mangiamo fuori io e papà."

"Ok, posso andare a mangiare una pizza fuori?"dissi.

"No, ti ho lasciato la pasta in frigo. Ora devo andare ciao" disse riattaccando.

Non mangerò mai la pasta che mi ha preparato mia madre. Credo che butterò la pasta e mangerò una pizza come ho detto prima.

"Ti va di mangiare da me?" Disse.

Avevamo preso subito confidenza, era veramente simpatico. Sembrerebbe anche un bravo ragazzo se non facesse parte di una banda.

"Ok" dissi sorridendogli.

"Ci saranno anche dei miei amici, ti va bene?"dissi.

"Si certo, fanno parte della banda?" Dissi.

"Si" disse guardando l'ora "Meglio che andiamo allora" disse alzandosi.

"Ok" dissi seguendolo.

Andammo verso una strada a me sconosciuta. Faceva abbastanza freddo e io da brava cogliona non mi ero portata neanche una felpa.

"Hai la patente?" Chiesi. Se avesse avuto una felpa probabilmente adesso non starei congelando.

"Ho appena finito la teoria, tra poco inizierò la pratica" disse guardandosi le scarpe.

Sbrigati a prendere sta patente però eh? Non voglio congelare un altra volta.

"Siamo arrivati" disse.

Viveva in un condominio abbastanza alto e con qualche graffito qua e là.

Suonò al campanello.

"Ehi frate, oggi mangia con noi anche una ragazza" disse Valerio.

"Ok frate, comunque Giorgio non sta messo bene" disse la voce.

"Che ha fatto?"disse preoccupato.

"Dice di essere caduto con lo skate ma ha molti lividi, soprattutto in faccia. Comunque mo' te apro" disse aprendo la porta.

Andammo nell ascensore e lì calò il silenzio.

"Scusa, non pensavo che il mio amico si fosse fatto male. Ti avrei invitata un altro giorno..." disse ma io lo interruppi.

"Fa nulla, mi stai invitando a mangiare. Se non lo avessi fatto ora starei a casa mia da sola a mangiare pasta congelata. È molto meglio stare qui" dissi.

Lui mi guardò e sorrise. Aveva un sorriso contagioso.

Scusate se non ho aggiornato da un po' comunque ecco il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia.

Instagram: ahs.alien

È quasi l'alba || MostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora