Capitolo 21 L'Inizio di una missione importante

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Dopo aver letto il biglietto Alessio insiste per continuare la nostra piccola pausa in tranquillità e solo dopo pranzo torniamo a casa. La giornata si conclude serenamente e in cucina troviamo la mamma affaccendata a preparare la cena e il papà sul divano a leggere un libro con i suoi occhiali da lettura che per il caldo scivolano lungo il naso costringendolo più volte a riportarli su. Appena si accorgono di noi abbandonano tutto per avvicinarsi.
"Ehi Mia ho sentito il tuo messaggio in segreteria ma quando sono giunta qui i tuoi amici mi hanno detto che eravate fuori... tutto bene?"
"Si mamma ti devo parlare di una cosa importante, devo parlarne a tutti" mi passo una mano tra i capelli sospirando.
"Alessio... sta bene?" dice papà rivolgendosi al mio ragazzo.
"Ehi ci sono anche io ho detto di star bene"
"Si ma tu puoi anche non dirmi la verità per farmi star tranquillo"
"E Alessio no?"
"Lui non vuole dispiacere suo suocero" dice sicuro e sorride.
"Sei incorreggibile" sbuffo e mi siedo sul divano aspettando che gli altri tornino a casa.
"Eccociiiiii!!!" pochi minuti dopo la voce di Sarah e Nicole mi giungono alle orecchie.
"Amoriiiiiiii" mi alzo e corro loro incontro abbracciandole.
"Ma che succede? Siamo tutti qui nello stesso momento"
"Mia vi deve dire una cosa..". Ci sediamo tutti e tutti mi guardano in attesa che io parli ma l'ansia mi attanaglia il petto.
"Inizio col raccontarvi tutto da una conversazione che ho avuto con Chris e Clarisse lo scorso pomeriggio. Mi hanno riferito che Damon è ancora vivo e lo hanno localizzato più volte. Ieri quando eravamo in spiaggia mi ha contattata con un biglietto che mi diceva che sarebbe presto venuto a prendermi ma io avevo già preso una decisione" faccio una pausa sospirando.
"Non voglio mettervi in pericolo. Dopo Jack... non permetterò mai più che ci sia un altro <effetto collaterale>, un altro sacrificio per salvare me. Voglio che voi, tutti voi stiate qui e mi sosteniate solo con la mente. Io starò bene, ve lo prometto. Non sono ingenua ed indifesa ed inoltre so cosa fare. Quindi quando verrà lasciate che mi prenda e non cercatemi"
"Idiozie! Alessio tu sei d'accordo con lei?"
"Come puoi pensare che lo facciamo!" le proteste iniziano a sollevarsi ma Alessio li zittisce.
"Sono d'accordo con lei perché mi fido di lei. Ragazzi noi siamo dei poveri mortali e questa è solo la sua missione. Il suo piano non prevede uno scontro quindi non vedo perché dovrebbe farsi male. Non mi piace perderla ancora una volta ma è la cosa giusta".
Dopo che si furono placati parlai con mamma in disparte per spiegarle il mio piano e lei mi sentì in silenzio e annuendo. "Sei una brava ragazza in ogni senso piccola. Sono sicura che ce la farai. Tu puoi farlo ne sono sicura e papà capirà, è sempre stato testardo e incredibilmente geloso ma lo convincerò a stare buono"
"Grazie mamma... non ti deluderò" dico e torniamo dagli altri.

La giornata trascorre in compagnia tra scherzi e risate e le prove dei ragazzi e presto giunge la sera. Osservo le stelle dal dondolo del giardino con una coperta pesante sulle ginocchia. Tutti gli altri se ne sono andati. Una brezza leggera accarezza la mia pelle anche se fredda e pungente come una carezza gelida. Il vento inizia ad alzarsi e con lui le foglie degli alberi che si sollevano dal prato compiendo strane danze intorno agli alberi eppure non mi scompongo. So cosa sta per accadere, me lo aspettavo da tempo ormai. Quando tutto si ferma bruscamente un fulmine cade vicino ad un albero a pochi metri da me. Ed eccolo, tremendamente bello quanto tenebroso, appoggiato con la schiena contro il tronco dell'albero, i capelli corvini scompigliati dallo stesso vento che ha provocato, il sorriso furbo sul viso, il suo abbigliamento scuro e i suoi occhi glaciali puntati su di me.
"Mi stavi aspettando angioletto?" la sua voce è chiara e allo stesso tempo melliflua.
"Ti sorprenderai a scoprire che per una volta nella tua vita hai ragione, Damon"
"Oh finalmente hai capito che quell'umano non faceva per te! Per un momento ho temuto che avessi ereditato da tua madre il mancato buon senso"
"Chi ti ha- mi fermo, non è il caso di iniziare a litigare, è esattamente quello che vuole lui- hai intensione di perdere tempo discutendo di cose futili o  vuoi portarmi con te in chissà quale oscuro meandro della terra?"
"Sei impaziente di scappare con me? Beh anche io ti sorprenderò angioletto, dove andremo è tutt'altro che oscuro" sorride e si avvicina porgendomi una mano che prendo tremante.
"Dovrai concentrarti, non è semplice, rilassa la mente... dovremo smaterializzarci e se sei troppo tesa il tuo corpo subirà danni molto dolorosi" aggiunge e mi attira a se abbracciandomi. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare, rilassata dal pensiero di Alessio a casa, al sicuro. <Tornerò amore mio, tornerò presto> penso mentre inizio a sentire il mio corpo cambiare, perdere la sensibilità e poi tutto accade in un attimo. Apro gli occhi e vedo i miei arti ricomporsi in un grande giardino che non è quello di casa mia. Quando mi riprendo mi gira un po' la testa e mi appoggio a Damon inconsapevolmente.
"Tieni un po' di cioccolata, ti farà bene" sussurra lui porgendomene un pezzo che prendo mangiandolo lentamente.
"Devo prendere la tua gentilezza come qualcosa che non va?"
"Tu non mi conosci Mia... non puoi sapere cosa per me è normale e cosa non lo è"
"Tu hai ucciso il mio amico! Hai tentato di uccidere me, poi mio padre e hai indotto mia madre a suicidarsi per sfuggirti cosa posso pensare di te?"
"Non sai nulla del passato, del mio passato" dice accentuando la parola -mio- e la sua voce diventa fredda e inespressiva.
"Da quando un angelo utilizza la trasfigurazione per spostarsi da una parte all'altra?"
"Da quando una mezzosangue ha deciso di salvare il suo amante distruggendo me. Non mi dire che il popolo celeste non spettegola della mia perdita di poteri! Per colpa tua ho perso gran parte dei miei poteri devo rafforzarli con le arti occulte e con l'appoggio della magia" solleva le spalle e si sposta entrando in casa senza aspettare che io lo segua.
-Iniziamo bene Mia- penso procedendo dietro di lui nella casa.
Devo ammettere che è molto bella... una struttura estremamente moderna con pareti in vetro e muro liscio e nero come la pece, inserti di pilastri marroni e il tutto perfettamente regolare e spigoloso a livello geometrico. L'interno allo stesso modo è decorato da mobili moderni e la tecnologia è ovunque, tra le più sviluppate. Ce ne sono anche alcune che non ho mai visto prima, sicuramente non ancora sul mercato ma... ehi cosa vi aspettate da un angelo cattivo? Chissà cosa avrà combinato nel mettere in piedi questa casa... è gigantesca.
"Avrai il tempo di visitarla". La sua voce è tranquilla, sorride addirittura quando si volta a guardarmi prima di salire le scale facendomi cenno di seguirlo.
"Me la immaginavo... diversa. Più cupa, con il nero come colore dominante visto che ti piace molto" provo a fare conversazione indicando la sua maglia e il suo outfit in generale rigorosamente nero.
"Non mi conosci Mia" sentenzia lui semplicemente giungendo alla fine delle scale.
"Ma ti conoscerò?"
"Forse... "
"Nemmeno tu conosci me, perché sei così ossessionato da me"
"è qui che ti sbagli" sorride porgendomi la mano mentre sono sull'ultimo gradino e con riluttanza gli do la mia "sono avvantaggiato rispetto a te, io conosco ogni tuo singolo passo da quando la tua mamma ti ha messo al mondo. Io potrei esser stato la tua ombra e tu non te ne saresti resa conto. Qualsiasi cosa io voglia sapere su di te, posso farlo senza supplicarti di raccontarlo. Non mi sentirai mai supplicarti per qualcosa, spero lo capisca".
Stringe la mia mano nella sua che inaspettatamente è calda e rassicurante nonostante il soggetto a cui appartiene il quale è l'esatto opposto. Il che è così strano che inizio a dubitare quella mano appartenga davvero a Damon. Mi accompagna davanti ad una porta e si ferma.
"Chiudi gli occhi Mia" dice con un tono dolce ma che allo stesso tempo nasconde un ordine forte e marcato a cui bisogna solo obbedire. Chiudo gli occhi e sento il cigolio della porta che si apre lentamente. La mano di Damon si posa sulla mia schiena e mi spinge lentamente all'interno della stanza prima di richiudere la porta.
"Ora puoi aprirli" sento la sua voce accanto a me e la mano separarsi dal mio corpo così apro gli  occhi e mi guardo intorno. La camera in cui mi trovo è molto spaziosa, forse anche troppo per i piccoli spazi in cui sono abituata a vivere. C'è un armadio a muro coperto da una tenda che veleggia leggera nel suo blu scuro e intenso. Una scrivania in mogano copre metà della parete meridionale sormontata da alcuni ripiani su cui sono appoggiati dei libri rilegati dei colori più disparati. Il letto a baldacchino, un classico, è ricoperto da coperte che riproducono il blu in ogni sua sfumatura da quello notte in prossimità del cuscino all'azzurro più chiaro. La cosa che più mi stupisce nella stanza avviene quando alzo lo guardo al soffitto. Su di esso è rappresentata una specie di mappa del cielo notturno. Il colore della notte ricopre la parete più alta (il soffitto appunto) punteggiato di stelle ed esse sono esattamente nella stessa posizione visibile nel mio emisfero il giorno del mio compleanno. Riconosco addirittura alcune costellazioni abbastanza evidenti e la stella polare e splendente; le conosco perché tra le mie lezioni ho passato molto tempo a studiare anche astronomia ed è stata una mia curiosità approfondire l'argomento imparando alcune mappe stellari utilissime per orientarsi sulla terra. Avrei tanto voluto insegnarlo ad Alessio...Le pareti sono rosa e bianche e su di esse ci sono quadrati raffiguranti paesaggi bellissimi, come un quadro o un biglietto dipinto, ma su di esso ci sono delle citazioni. Mi avvicino ad uno di essi e sfioro la scritta con la mano. "Viene da uno dei miei libri preferiti"
"Questa è la tua stanza"
"Grazie... è... è bellissima, non me lo aspettavo"
"Io non voglio che tu mi veda come un cattivo e basta Mia. Si, ho degli scopi che tu non condivideresti, ti ho rapita, ho messo a rischio la vita dei tuoi amici, ho ucciso uno dei tuoi amici più cari e ho tentato di uccidere l'amore della tua vita dicendo che non era per te. Non mi pento di quello che ho fatto, sia chiaro. Ho fatto più che bene... Non sono riuscito a convincere tua madre del suo errore ma dimostrerò a te che essere la mia principessa è molto meglio che vivere con un... uomo"
"Quell'uomo è l'uomo che amo! E non è dispregiativo quel termine. Tu non sai nemmeno cosa voglia dire essere un uomo, provo profonda pietà per gli angeli, miei fratelli, che non sapranno mai cosa significa. E per te... per te provo più pietà che per ogni essere dell'universo, perché sei solo un guscio vuoto che cerchi di riempire con le tenebre che ormai vi regnano. Dubito che tu abbia mai provato amore, persino per mia madre!" urlo piena di rabbia. Avrei dovuto stare calma, controllarmi. Dopo tutto sta cercando di essere gentile ma le sue parole mi hanno fatta infuriare cancellando tutte le buone impressioni che mi aveva fatto. Nominare tutto quello che mi ha fatto passare... le persone che ho perso e che sto perdendo a causa sua... le persone che amo.
Lui mi guarda a sua volta infuriato con il fuoco e brucia all'interno dei suoi occhi chiari e si avvicina pericolosamente a me.
"Tu non sai nulla. NULLA. Tu non puoi capire, sei solo una puttana come tua madre! Ma cambierai idea, dovrai farlo, non hai scelta." Dice duro e freddo facendomi spaventare prima di andare via sbattendo la porta. Mi accascio sul pavimento con la schiena al muro e scoppio a piangere. Le lacrime rompono gli argini inondando le mie guance rosee e già sto crollando. Mi chiedo se sono abbastanza forte da resistere.

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