Capitolo 4.

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Alla fine delle lezioni, Malia, persa nei suoi pensieri, stava camminando per raggiungere casa sua, quando sentì qualcosa. Dei passi, dietro di lei -ascoltando bene, si accorse che erano anche abbastanza goffi. La persona si stava avvicinando sempre di più. Svoltò l'angolo.

Malia, però, era già pronta all'attacco. Notò che, addirittura, le sue mani, prima minuscole ed ossee, in presenza di un potenziale pericolo si erano trasformate in artigli.

Afferrò il presunto nemico per il collo, sbattendolo contro il muro. Poi si accorse che era solo il piccolo ed indifeso Liam.

-Liam! Ti stavo per colpire!- esclamò Malia, confusa. Perché Liam stava cercando lei? Cosa voleva?

-Sì, ho notato- rispose Liam sarcastico, mentre si massaggiava il collo, dolorante per il colpo appena subito dalla ragazza davanti a lui.

-Perché sei qui?- gli chiese allora lei. Non riusciva a trovare un motivo valido, nonostante si stesse sforzando -e non poco.

-Io devo.. chiederti una cosa.- disse lui, titubante. In momenti come questo, le fa davvero tanta tenerezza quel faccino.

-Pensavo che se avessi avuto qualche dubbio saresti andato da Alec.- affermò Malia.

Non era perché non volesse dare il suo aiuto al ragazzo. Semplicemente, non era il suo compito. Alec era l'apha -il true alpha-, il leader del gruppo, il capo del branco, non lei.

Liam doveva andare da Alec, non da lei.

-Sarei andato da lui, ma negli ultimi tempi è strano. Alec è ossessionato da qualcosa, forse sta cercando qualcuno. Ed io.. non so. Sento di non potermi fidare di lui. Mentre Erica non mi sembra troppo presente ultimamente e Simon è troppo impegnato per tirarla su di morale. Tu.. mi ascolterai, vero?-

Malia sentiva il cuore del ragazzo iniziare ad aumentare i propri battiti, simbolo del fatto che il ragazzo aveva paura che potesse essere respinto anche da lei.

Ma lei non poteva farlo. La guardava con uno sguardo disperato, di chi ha bisogno urgente di essere ascoltato. Lo sguardo di chi urlava aiuto.

Quindi, dopo averci brevemente riflettuto -a Liam, quel periodo sembrò infinito, nonostante siano passati solamente pochi secondi-, la bionda gli fece un sorriso rassicurante.

-Ovvio che ti ascolterò! Vieni, stavo andando a casa, dovrai camminare un po'.. Però possiamo parlare di tutto ciò che vuoi nelle prossime tre ore. Potrei anche prepararti del thè..-

Questa volta, Malia sentì che -finalmente- era sollevato. E sapeva di aver fatto la cosa giusta.

-

-Allora, di cosa volevi parlarmi?-

Malia esortò Liam a parlare. Era curiosa di sentire quello che il ragazzo aveva da dire.

Intanto, appoggiò le chiavi di casa su un mobile antico affianco ad un largo specchio. Proseguì fino ad arrivare al salotto, dove fece segno a Liam di sedersi accanto a lei sul divano.

-Ero..- iniziò a parlare, ma si interruppe subito dopo. -Io realmente non so da dove incominciare a raccontare. E Malia, sei davvero molto gentile ad ascoltarmi, ma se non vuoi farlo, ecco..-

Era ancora incerto, dopo tutto quello che gli aveva detto. L'aveva rassicurato per tutto il tragitto rimasto dalla scuola fino alla sua casa. Saranno stati venti minuti.

-Liam, incomincia a raccontare.- gli sorrise. -Ma sbrigati, tre ore passano in fretta.-

-Ero in punizione con la ragazza nuova, sai quella che è uguale a Scarlett. Tralaltro, questa cosa è terrificante, mi chiedo proprio come sia possibile che..-

La ragazza sospirò. Aveva aspettato tanto e, quando Liam finalmente aveva incominciato a parlare, iniziava a divagare. -Arriva al punto.- disse spazientita.

-Alla fine della punizione, saranno stati gli ultimi dieci minuti, mi dice che sa che sono un lupo.-

Malia lo guardò incuriosita, aspettando che il ragazzo proseguisse, ma non continuò, quindi fu costretta a fargli una domanda. -Come ha fatto a scoprirlo, Liam?-

-Ha visto le mie ferite.. sulle mani. Non riesco a controllarmi ancora con la trasformazione.- Poi, vedendo la sua faccia, aggiunse: -Ma.. ci sono quasi.-

-Sì, certo. Da quanto dici così?-

Una smorfia di dolore apparì sul suo viso. La ragazza non voleva ferirlo.

-Scusami, Lì. Fammi vedere.-

Malia le prese una mano da sotto il tavolo, guardandolo intensamente negli occhi. Aveva brutte ferite nei palmi delle mani, dove si era conficcato le unghie nella carne in preda al dolore. Fortunatamente, non si notavano molto facilmente.

-Senti, vuoi ancora il thè?- gli propose a quel punto lei, intimandogli di seguirla in cucina. Gli avrebbe fatto ragionare meglio sulla situazione.

Ma, appena la ragazza varcò la soglia, si accorse della stronzata fatta.

Sul tavolo, c'erano i fogli delle sue ricerche -che ormai, erano iniziate da parecchio tempo, ma che non le avevano dato nessun risultato. Afferrò i fogli più velocemente possibile ma Liam, dietro di lei, vide le foto.

-Cosa sono quelli?- disse, facendo segno su quello che ha appena preso dal tavolo.

Malia, tesa come una corda di violino, si affettò a rispondere. -Nulla. Sono delle ricerche per scuola.-

-Allora non ti dispiacerà se le leggo.- disse, afferrando, con la velocità di un lupo mannaro, i fogli.

La ragazza, non aspettandosi quei riflessi, non riuscì a fermarlo. Quindi, dovette guardarlo, ormai impotente, mentre lui leggeva tutto. -La scuola ti dice di fare delle ricerche per trovare tua madre?-

Malia stette in silenzio: Liam, ora, sapeva tutto. Molto probabilmente ne avrebbe parlato con il branco e lei non avrebbe più potuto seguire le ricerche da sola. Tutti si sarebbero chiesti il perché non aveva detto nulla.

Ma, mentre lei si dava per spacciata, accadde l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata. Liam sospirò, dicendo: -Ti voglio aiutare.-

-Cosa?-

Era confusa: davvero la voleva aiutare in una ricerca, davvero non avrebbe detto nulla a nessuno?

-Ho detto che voglio aiutarti a cercarla.-

Ripetè allora lui, deciso di quello che stava dicendo. Malia capì che non avrebbe mollato.

-No.- Gli risponse velocemente lei. Non se ne parlava, però: era troppo pericoloso per lui. Sua madre era, come lei, un lupo e non poteva prevedere la reazione che avrebbe potuto avere vedendola lì. Ma Malia era sicura di una cosa: la bionda non voleva esporlo a nessun rischio possibile. E questo, questo era davvero troppo.

-Io ti aiuterò con questo e tu con le trasformazioni. Se mi aiuti solo tu io mi sentirò inutile.- disse allora lui.

Era un buon compromesso, si rese conto allora la ragazza. Entrambi ci avrebbero guardagnato qualcosa: lei avrebbe accelerato il tutto, Liam avrebbe imparato, dopo circa un anno di trasformazioni incontrollate, a riuscire in un impresa per lui impossibile.

-Va bene.- sospirò lei. -Ma dillo agli altri e ti stacco un braccio. Letteralmente.-

Non poteva assolutamente permettere che il branco smettesse di fidarsi.

-Okay.- Si sorrisero. Per la prima volta in tutto il loro incontro, erano entrambi felici, ora.

E, dopo qualche secondo, ovviamente, Liam rovinò tutto, guardando l'orario e dicendole: -Ora io dovrei andare, ci vediamo tra poco. Non andare avanti con le ricerche!-

Si sorrisero ancora. -Ciao.-

La ragazza sentì sbattere la porta ma, nonostante Liam se ne fosse andato, continuò a sorridere. Era davvero bello sapere di non essere più sola.

SPAZIO AUTRICE:
QUANTO CAZZO LI SHIPPO AIUTO

Run Away | Book 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora