Capitolo 6.

36 19 3
                                        

Angelique, il giorno dopo, notò subito Liam all'ingresso. Era con i suoi amici che rideva, però -a sottecchi- ricambiava il suo sguardo e lei lo sapeva. Non che le importasse più di tanto, ma, sotto sotto, ne era contenta. Le piaceva avere la sua attenzione, proprio come quando lui era Julian. 

La cosa differente tra i due era il carattere: Liam era quasi tenero, un aggettivo che invece non si addiceva all'altro. Lui e Malia l'avevano salvata, ma non per questo lei aveva la sua fiducia. Non dopo che, solo qualche giorno prima, gli aveva detto chiaramente 'sei un lupo'. 

In quel momento, lui si staccò dagli altri, avvicinandosi a lei. Vedeva il gruppo fissarli espressamente e i loro sguardi la mettevano in qualche modo a disagio. 

-Mi devi ancora delle spiegazioni. Lo sai.- disse in modo duro Liam. Come non detto, pensò Angelique, credo non sia poi così tenero nemmeno lui. La guardava con superiorità, come se sapesse già cosa lei gli avrebbe detto, provocandole fastidio. 

Si scostò da lui. Provò a sorridergli per smorzare la tensione, dicendo con entusiasmo: -Ovvio che te le devo. Ma non è come pensi.-

Lui non apprezzò il gesto carino, infatti le prese il polso, sussurrandole: -Non ci provare nemmeno. Non sono un coglione, capisco quando la gente mi mente. Farai meglio a presentarti dopo la scuola all'ingresso del parco.- 

Detto questo la lasciò, strattonandola all'indietro e facendole male, per poi andarsene, percorrendo con velocità il corridoio, lasciandola sola e senza parole per lo stupore di ciò che era appena successo.

-

Erica era a lezione, immersa nei suoi pensieri e a riflettere, quando un bigliettino le colpì la nuca. Non era una sfigata, né era mai stata presa di mira, quindi quando accadde sapeva che qualcuno voleva dirle qualcosa e si girò. Quando vide Malia indicarglielo con frenesia, lo afferrò al volo.

'DOBBIAMO andare da Chris. Ci serve, lo sai.' citava il biglietto. Lo ignorò: di certo vedere ancora Chris non era la cosa che aspettava di più. Ma era anche consapevole che non fare nulla non avrebbe aiutato nessuno.

Ben presto, Malia, in preda al panico, le lanciò un altro pezzo di carta. 'Non hai scelta. Non piace a nessuno di noi, me compresa. Quindi, o tutti o nessuno.'

Erica sospirò. Non aveva scelta. Malia era in grado di prenderla in spalla e portarla lei stessa dal ragazzo, se si fosse rifiutata di camminare. Oppure l'avrebbe stesa con un colpo e poi trascinata. O avrebbe fatto arrivare quello direttamente lì da loro. 

Era deciso anche per lei e, contro la sua volontà, tutti sarebbero andati da Chris.

-

Liam si avvicinò. Vedere lei ancora era l'ultima cosa che voleva: sapeva troppe cose di loro e loro niente di lei. Tranne il nome. O era inventato anche quello? Non era umana, non era un lupo. Aveva troppe domande insieme ed era lì solo per avere, finalmente, delle risposte.

-Ehi, hai visto Alec?- fu la prima cosa che gli chiese, appena la raggiunse. 

-Alec? No, non penso ci sia a scuola oggi. Ma non provare a distrarmi. Siamo qui per te.- Liam scosse la testa. -Vieni, camminiamo.- Passeggiarono in silenzio, Liam con i soliti pensieri, Angelique con la paura di essere, per la prima volta, scoperta da uno di loro.

Raggiunta una panchina, Liam si sedette e pose la stessa domanda alla bionda. -Cosa sei? Come sai che sono un lupo?-

Angelique si preparò. La storia era, in realtà, vera. Quindi, in parte Liam avrebbe dovuto essere felice. Ma non era quello il motivo per cui sapeva della sua natura. L'avevano sempre educata così. Ovunque andasse, c'era gente che la riconosceva, che la addestrava. Persone che le avevano fatto scoprire tutto su quelle creature. Fino ad arrivare in epoche come quelle, in cui non le serviva più nessuno perchè sapeva già tutto. Come incastrarli o fermare la loro trasformazione attraverso la magia, che aveva iniziato da lì a praticare ma in cui era sempre stata scarsina. Le riuscivano solo gli incantesimi semplici. Le avevano poi fatto scoprire i loro punti deboli. E, soprattutto, dove puntare e come ucciderle. -Avevo un'amica come te. Era una lupa e apparteneva ad un branco. Si chiamava Lexi.- iniziò a raccontare. -Ma, proprio come te, non sapeva controllarsi. Ogni giorno riceveva delle pressioni dagli altri. Ma non riusciva e si disperava per questo. Si procurava sempre delle bruttissime ferite alle mani, come le tue. Alla fine fu uccisa, perchè durante un attacco non fu prudente e, presa dalla furia che non poteva controllare, le spezzarono il collo. Me lo raccontarono solo settimane dopo la sua sparizione.-

Angelique finse un po' di lacrime: un'abilità che, molte volte, le risultava utile. Si era abituata all'idea che Lexi non ci fosse più ma, soprattutto, nelle altre epoche, tutto ciò che era successo nelle precedenti non sembrava vero. 

Questo fece sciogliere il cuore di Liam che disse: -Mi dispiace.- e poi esitò prima di chiedere: -Ma tu sei umana?- 

Lei sorrise. -Ovvio.- 

Ma proprio come lei stava mentendo, lui, ancora, non le credeva.

-

Liam, quel pomeriggio, era seduto nella cucina, accanto a Malia, intento a leggere dei fogli. Contenevano nomi su nomi, in cui speravano di individuare Dalia, sua madre.

-Basta, Liam. Devo accettarlo. Non si farà trovare. Mi arrendo.- disse lei. Erano giorni che non facevano altro che cercarla e fare grandi buchi nell'acqua. Era come se fosse scomparsa da ogni sito internet. Solo lei poteva trovare loro. -Non capirò mai cos'ho fatto di male per essermi fatta lasciare.-

Era l'unica cosa che voleva sapere. Ma voleva farle anche una domanda: ci aveva mai pensato, a lei? Se l'avesse mai trovata, sarebbe stata così incazzata che l'unica cosa che avrebbe voluto sarebbe stata vendetta. Far sentire lei cosa lei aveva provato per anni.

Liam la guardò negli occhi. -Malia..- sussurrò, avvicinandosi a lei. -Non potrà mai scoprire la persona che sei diventata ora. Sai quanto sei meravigliosa? Sotto tutti i punti di vista possibili. Sei determinata, forte, pronta a combattere, ma sai essere anche dolce. E, in questi momenti, io vorrei solo..- il ragazzo si fermò, troppo timoroso per continuare. 

Non riusciva a dire quanto volesse baciarla, quanto vedere quelle labbra gli faceva venire quel grandissimo desiderio. Che aspettava sempre di venire a casa sua dopo la scuola per stare con lei, anche solo a cercare.

-Vuoi cosa, Lì?- chiese piano lei. Lo voleva. Con tutta se stessa. 

Lui non perse tempo, la afferrò e fece scontrare le loro labbra in un bacio passionale, perchè aveva bisogno di lei, in quel modo e doveva capirlo. Lei socchiuse le labbra, in modo che le loro lingue potessero unirsi ancora, continuando fino a quando entrambi avevano il fiatone.

Costretti a staccarsi per riprendere fiato, Liam sorrise. -Finalmente.-

-

Alec si avvicinò a Blur. Il lupo aveva tratti duri e sembrava perennemente imbronciato, come se non gli andasse mai bene nulla. La sua pronunciata mascella spiccava nel suo volto, insieme agli occhi scuri e con capelli altrettanto mori.  Era arrivato più di una settimana prima e, da allora, erano riusciti a terrorizzare il branco. Sembrava essere bastato solo così poco.

Nessuno sospettava di lui, o almeno così credeva. Allearsi con quel ragazzo, che l'aveva provocato e offerto un maggiore potere, era la cosa migliore mai fatta. Si sentiva come se avesse potuto abbattere migliaia di orde di umani. Senza mai fermarsi. Stava diventando invincibile.

-Bel colpo, la sua macchina del tempo. Era proprio quello che ci serviva.- disse l'altro.

-Lo so benissimo.- si vantò lui. -Ti ha fatto sapere qualcosa?- si riferì ad Axel. Il loro attacco decisivo sarebbe stato da lì a breve, ma si rifiutava di far sapere loro quando. Come facevano a prepararsi se non sapevano tra quanto avrebbero dovuto affrontarli? Ogni volta che sollevavano l'argomento, lui ruggiva che non si dovevano permettere. Era lui che facevano gli ordini, lì. Lui che decideva cosa rivelargli.

Blur. a quel punto, sorrise, compiaciuto. La rivalità tra i due era palpabile: si invidiavano in modo reciproco e si vantavano in modo spudorato di tutte le loro piccole vittorie. -Tra tre giorni.- disse prendendo la spada.

La tempesta stava per arrivare.

Run Away | Book 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora