Nessuna reazione. Ecco cosa la stupì più di Chris. Parlò quasi subito dopo averla vista, dicendo:-Mi era stato detto che Scarlett era tornata in città. Ma tu sei molto diversa da lei, o sbaglio?-
Le si avvicinò, piano, mentre le assi del pavimento scricchiolavano ai suoi passi. Angelique rivolse lo sguardo verso il basso, osservandosi le scarpe. -Ormai, non mi chiamo più nemmeno Liz. Sono totalmente diversa.-
Fu come se gli altri scomparissero per sempre; c'erano loro due e basta, in quella stanza. Stavano solo interrompendo un momento privato. -Liz, che hai fatto tutto questo tempo?- le chiese lui. Non avrebbero dovuto essere lì.
-Non chiamarmi con quel nome.- rispose lei. Lo collegava ad Owen, a tutte le volte l'aveva fattto lui. Come se lui potesse leggere i suoi pensieri, le domandò: -Dov'è lui?-
Si gelò. Nessuna spiegazione poteva reggere quello.. oppure no? Le domande scorrevano veloci nella sua testa. Come faceva a saperlo? -Intendi..- disse, ma non finí la frase. Non pronunciò il suo nome ad alta voce.
Ma lo fece Chris. -Sì, Owen. Come sta? È a casa tua? È cresciuto? Voglio vederlo.- a vederlo era così entusiasta. Ad Angelique si spezzò il cuore mentre guardava Malia. Lei capì e avanzò, per stringerla, mentre iniziava a singhiozzare.
-Oh..- sussurrò lui. -Com'è successo?-
-Come cazzo conosci tutto questo?- chiese Angelique. Il dolore le martellava nel petto, era impossibile ignorarlo. Era lì, sempre, quando pensava al suo fratellino. Avevano viaggiato insieme così tanto..
-Non mi riconosci?- Lo sguardo della bionda si fece perplesso mentre scandiva le parole. -Dimmi. Chi. Sei.- Immersa nel panico più totale, Angelique respirava in modo sempre più pesante. La paura scorreva veloce nelle sue vene. Non riusciva più a connettere nulla. La vista si offuscò mentre lui raccontava: -Ero con te, Liz. Perchè la madre di Scarlett è anche la tua. Anche lei era una viaggiatrice. Cristina sapeva che c'era una grande probabilità che anche le sue figlie e i suoi figli potessero ereditarlo. Ma con Scarlett era andata bene, quindi eravamo positivi.-
Era ancora scosso da tutta quella storia, che gli aveva portato una ferita enorme. Ricordare quelle cose faceva male. E faceva lo stesso effetto alla ragazza.
-Ma fu chiaro, ben presto, che quello era il tuo destino. Vedevi.. cose. Avevi visione di epoche passate. Possedevi una forza straordinaria. Ma eri nostra figlia. Ti tenemmo per tempo ma Cristina sapeva le regole. Entro i quindici anni avresti dovuto compiere il tuo primo viaggio oppure il tuo corpo, nella dimensione attuale, avrebbe iniziato a deperire.-
Simon e Erica si abbracciarono. Si chiedevano cos'avrebbero fatto dopo quelle scoperte, quale sarebbero stato il loro prossimo passo. E ascoltavano, mentre tutti i ricordi della ragazza riaffiorarono nella sua mente.
Avrebbero mai smesso di fare male? Non avrebbero mai vissuto le loro vite in pace, forse. Ormai avevano troppi demoni, sia tutti coloro erano in quella stanza ma non solo.
-Ed era ovvio che tu saresti morta. Quando successe.- fece una piccola pausa. -Avevi all'incirca quattro anni quando Cristina rimase incinta di nuovo. Pregammo giorno e notte che quel bambino crescesse con una vita normale. Ma come tu ben sai, non accadde nulla di ciò che pregavo. Owen nacque con la tua stessa forza, urlava come te nella notte lingue incomprensibili ed, esattamente come te, il suo corpo iniziò a morire.-
A Chris sfuggì una lacrima. Ma una sola. Cercava sempre di non mostrarsi troppo quando erano presenti gli altri. -Avevi quindici anni. Io e Cristina ne parlammo molto. Giorno e notte pensavamo al momento in cui non ti avremmo più avuta. E poi decidemmo: Owen doveva venire con te. Da solo nessuno dei due sarebbe sopravvissuto. Ma insieme.. potevate essere forti.- il tono era diventato estraneo e freddo. -Quando avevi quindici anni hai viaggiato, portandoti Owen con te e non sei più tornata.-
L'unico suo movimento che Angelique riusciva a fare fu respirare, in modo veloce e affannato. Troppe informazioni. Tutte in una volta. Il suo sguardo era rivolto verso il basso.
-Ah, così è questa la storia, no?- disse amaramente. -Non aspettarti un abbraccio. Avresti dovuto uccidermi.-
Poi aprì la porta e, sbattendola, fuggì via, correndo il più veloce possibile.

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Run Away | Book 1
Loup-garouAngelique -viaggiatrice del tempo con un passato burrascoso vissuto tra le varie epoche- si ritrova a vivere in una strana cittadina nel 2015, con abitanti inusuali, proprio come lei. inizio: dieci maggio; in corso.