Angelique, dopo le lezioni, decise di esercitarsi. La magia occupava la sua mente da un paio di giorni. Ci pensava, ancora e ancora. Le mancava. E poi, aveva deciso: ci avrebbe provato.
La prima lezione si era tenuta, ormai, anni prima (con Owen che la guardava da lontano) mentre Lexi e il suo maestro Jacob la istruivano. -Devi essere più rilassata.- diceva lui. -La magia non fluirà mai se sei così tesa.- Dopo, si avvicinava a lei come se volesse farle un massaggio. Lei si scansava subito, con una faccia disgustata. Come osava pensare di poterla toccare? Quel giorno,sotto i loro sguardi pesanti, non era riuscita a fare assolutamente nulla.
La seconda si era tenuta sempre nello stesso posto della precedente -un bosco fittissimo, appartato da tutto e tutti- ed Owen aveva deciso di partecipare. Era riuscita a spostare lievemente un pugnale.
Andando avanti così, ci avrebbe messo una vita, aveva pensato. Ed, in effetti, era stato così.
Poco alla volta, mese dopo mese, era riuscita prima ad attrarre gli oggetti a se', poi a trasformare un pugnale in un thè che aveva subito afferrato esclamando: -Proprio quello che ci serviva dopo questa fatica!-. Poi aveva scoccato un'occhiata velenosa ai due: -Ecco cosa succederà se mi dite d nuovo di no per bere.- aveva detto scherzando. Non era granchè, l'aveva ammesso, però lei si accontentava. Dopo, era successo qualcosa di grande.
Ormai aveva perso il conto delle volte, ma, un giorno di novembre, aveva capito l'obbiettivo finale di quelle sedute di magia. Quello che Lexi e Jacob stavano cercando di risvegliare dentro di lei. Avevano iniziato a farle pressione, a dirle di farlo, ma non sapeva cosa. E questo le faceva ribollire il sangue. Ma poi, era successo.
Aveva sentito un'orda dentro di lei, come una scossa. L'aveva avvolta completamente. E aveva fermato il tempo. Era durato solo pochi secondi, ma ci era riuscita. Quello era rimasto il suo obiettivo, ciò che voleva fare.
Era ancora in un bosco, sperando che questo potesse aiutarla. La prima volta, iniziare, era sempre la cosa peggiore. Sforzi e speranze inutili che non servivano a nulla. Ma, al contrario di ciò che aveva pensato, le andò bene: riuscì quasi subito a estrarre il pugnale e, quando se lo ritrovò tra le mani, sorrise soddisfatta.
Fino a quando non sentì una voce dietro di lei.
-Molto, molto impressionante.-
Blur era dietro di lei, una figura buia e minacciosa. Gli occhi fiammanti mentre la guardava con un ghigno. Si avvicinava lentamente. Allarmata, indietreggiò all'istante. Ma la raggiunse in un attimo, sussurrandole: -Ci rivedremo tra poco, non sei contenta?- I suoi ricordi sopraggiunsero in modo rapido. Lui ed Axel insieme..
Ma, un attimo dopo, come se nulla fosse accaduto, andò via.
-
-Perchè sei qui, Lì?- chiese Malia. Avevano abbandonato le ricerche. Non ci sarebbero riusciti. Era quello che si era detta la ragazza. Era stata una scelta dolorosa da fare, ma necessaria. Ma, il giorno dopo, Liam si era presentato lo stesso sulla soglia di casa sua.
-Non sei felice di vedermi?- chiese lui. Il cuore iniziò a battergli forte e la paura a crescere. E se gli avesse risposto di no?
-Scherzi, Lì?- rispose lei. -Ovvio che lo sono.- ed era così tutte le volte che lo vedeva, sia per pochi minuti che per ore.
Le sorrise, il suo modo per dimostrarle che anche per lui era così. Gli si illuminavano gli occhi quando la guardava; gliel'aveva detto una volta Simon. Erano da soli e se n'era uscito con questa frase. Allora aveva capito che non poteva farsela scappare via. Liam le sussurrò, prendendo una ciocca di suoi capelli: -Malia?-
Lei fece un cenno del capo e gli rispose: -Sì?- volevano entrambi la stessa cosa e lo sapevano.
-Ti va di uscire insieme, tipo, ora? Andare a prendere un caffè?- le chiese lui.
-E lo chiedi anche?- rispose lei, prese la borsa e lo raggiunse. Era raggiante. -Andiamo.-
-
-Ehi.- Qualche ora dopo, Angelique sobbalzò, notando Malia a qualche passo di distanza da lei. Sapeva spuntare ovunque facendo il minimo rumore ed era una cosa che le invidiava: il solo camminare in quel bosco l'aveva fatta inciampare molte volte.
-Anche quando sono in un bosco riesci a trovarmi.- disse sorridendo, mentre scuoteva la testa.. -Incredibile.-
Malia rise di gusto, dicendo: -Beh, quando hai un naso come il mio..- e se lo indicò.
-Oh, non costringermi a dire che i lupi sono grandi cagnoloni.- si avvicinò a lei, continuando a sghignazzare. Allungò la mano e disse: -Fatti accarezzare dai!-
Mentre le si avvicinava, Malia si riprese dal momento felice, ricordandosi il motivo per cui l'aveva cercata e le rispose: -Sono qui per un motivo serio, Ang.- Lo sguardo si rabbuiò, gli angoli della bocca si abbassarono. -Devi seguirmi.-
-Non credo di avere altra scelta.- le rispose incamminandosi. -A proposito, chi vuoi sgozzare?- chiese dopo Malia, facendo un cenno al pugnale.
-Dai, sono ancora indecisa tra Erica o Alec.- sorrise debolmente. -Sai, entrambi mi trattano di merda.- Detto questo, lo ripose dentro la sua giacca. Lo avrebbe sempre portato, si disse, per sicurezza.
Pensò poi a quel breve attimo con Malia. Non era abituata a scherzare con qualcuno, anche per così poco. In quei giorni, era tutto così serio e triste.
-Punta su Alec.- rispose lei, senza esitazioni. -Erica potrebbe sembrare cattiva, ma se la conosci capirai che non è come sembra.- Con tutto quello che stava succedendo, non potè fare altro che essere d'accordo. Da quel momento in poi, camminarono seguendo la strada ripida in silenzio.
Non aveva idea di dove la stesse portando ma non poteva essere troppo lontano. Si guardava intorno in continuazione. Controllava se erano sole o se erano arrivate?
Poi comparse. Una casa in mezzo al bosco. Chi abitava lì era davvero pazzo, pensò lei. Sembrava esattamente il tipo di posto in cui qualcuno può spuntare dagli alberi e colpirti e nessuno sentirebbe le tue urla. Questo posto le metteva i brividi. La casa era tetra, il muschio avvolgeva quasi completamente il muro. La vernice era scrostata e la porta aperta.
All'interno, Erica, Simon e Liam circondavano un uomo dalla lunga barba e con il viso allungato. Lì, sporgevano le prime rughe. Ma, al contrario suo aspetto, era vestito come se fosse pronto per combattere.
Era come se tutto quello facesse scattare qualcosa nella testa di Angelique. Come se l'avesse già visto.
-Liz..- mormorò lui. -Ci incontriamo ancora. Benvenuta.- La conosceva pure lui.

STAI LEGGENDO
Run Away | Book 1
Hombres LoboAngelique -viaggiatrice del tempo con un passato burrascoso vissuto tra le varie epoche- si ritrova a vivere in una strana cittadina nel 2015, con abitanti inusuali, proprio come lei. inizio: dieci maggio; in corso.