Non so se esiste...

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*Scorpius*

"Ehi...vie-vieni co-con mme" dice la ragazza bionda. È certamente ubriaca. Cerco di staccarmi da lei, ma non mi molla il braccio. La scanso subito di lato e cerco Albus tra la folla, lo intravedo tra due ragazzi più avanti. Spingo con i gomiti per farmi strada tra gli invitati, mi sento soffocare. È come se tutto si stesse oscurando e vengo schiacciato dagli altri, intenti a bere e divertirsi, che non si accorgono di me. Grido qualcosa ma senza voce. Mentre collasso sul pavimento vedo una figura snella che incombe su di me, è ancora lei. Sta ridendo, una risata acuta e fastidiosa, che eccheggia in tutti gli angoli della stanza...e poi buio.

*Rose*

Siamo in ospedale in piena notte. Sono seduta di fronte alla stanza di Scorpius; ancora non so cosa gli è successo: circa mezz'ora fa stavo spegnendo le candeline della torta, e poi l'ho visto mentre cercava di respingere qualcosa di invisibile, per poi accasciarsi a terra. Forse avrà esagerato con la birra, non c'è altra spiegazione. Lo zio Harry ha subito chiamato a casa Malfoy, e i genitori si sono fiondati in ospedale. Nessuno dei due ha parlato da quando sono arrivati, ma ho visto il padre di Scorpius scambiare occhiate furtive con Harry. Quando il medico esce dalla stanza si avvicina ai due genitori e gli dice qualcosa che non riesco a sentire, poi i due entrano per vedere il figlio. Anch'io mi alzo per andare da lui ma un'infermiera mi blocca davanti la porta, dicendomi: "Possono entrare solo i familiari."

"Ma io DEVO vederlo."

"Mmh.." ci pensa su, mi squadra da capo a piedi e mi chiede "sei la sua ragazza?"

"Certo" mento, ma devo farlo no? Niente ferma Rose Minerva Weasley.

"D'accordo, allora entra."

La stanza è grande, con sei posti letto, ma solamente due sono occupati: nel primo sulla sinistra è sdraiato un uomo anziano, con dei tubicini che gli escono dal naso e che penso gli servano per respirare; mi rattrista vedere persone in quello stato, persone che forse non riavranno mai la loro vecchia vita. Continuo a camminare verso il letto in fondo a destra, dove dietro ai signori Malfoy intravedo capelli biondo ossigenato. Quando sono quasi dietro di lui, il padre di Scorpius si gira e mi chiede cosa ci faccio lì.
"Sono qui per vedere come sta."

"Non so cosa sia successo a mio figlio, ma se scopro che c'entri tu..."

"Su Draco" gli dice la moglie mettendoli una mano sulla spalla "la ragazza non c'entra."

L'uomo biondo si rassegna e si sposta di lato per farmi passare. Sdraiato sotto la coperta bianca c'è Scorpius, i capelli chiari arruffati sulla fronte, la luce bianca delle lampade al neon che li rende ancora più chiari e marca i lineamenti appuntiti del viso. Apre gli occhi appena mi sente vicina.
"Rose..." ha la voce roca dal sonno.

"Ehi, come..come stai?"

"Io...credo bene.." si mette a sedere e mi chiede: "Che ci faccio qui?"

"Non so cosa è successo di preciso,ti ho visto cadere, forse sei svenuto e hai battuto la testa.."

"Mmh...non ricordo molto, solo una ragazza bionda che mi tirava per un braccio e poi..."
Lo vedo tremare, il che mi spaventa, ma voglio sentire cosa è successo.
"...poi ho cercato di allontanarmi, volevo andare da Al, ma era come se le persone mi stessero schiacciando, non riuscivo a respirare e ricordo di essere caduto."
Draco e sua moglie si guardano per un attimo, stanno pensando che loro figlio è impazzito. La porta si apre ed entra zio Harry.
"Draco, dobbiamo parlare" dice.
Malfoy così esce dalla stanza seguito da Potter. Anche la signora Malfoy decide di andare.

"Rose.." dice Scorpius prendendomi il polso. Lo guardo, lui mi guarda, capisco che deve dirmi qualcosa.

"Puoi dirmi tutto" gli assicuro "qualsiasi cosa."

Lui ci pensa su, poi mi si avvicina all'orecchio "Quello che è successo a casa tua..."

"Oh.."

"No, non in camera tua" dice abbozzando un sorriso che inevitabilmente mi fa arrossire "intendo quella ragazza che ho visto alla festa."

"Ah, giusto, perché non mi dici com'era, magari posso aiutarti."

"Era bionda, aveva i capelli molto lunghi, e...aveva del trucco pesante."

"Mmh...Non mi viene in mente nessuna ragazza così.."

"Il punto è che lei non ha fatto nulla, cioè non mi ha aggredito, mi ha solo stretto il braccio per trascinarmi chissà dove, e poi, quello che è successo dopo mi sembrava così surreale, era come essere in un incubo, uno di quelli in cui gridi ma non hai voce."
Sospira e si sdraia di nuovo. Sono preoccupata, mi sembra davvero troppo stanco, sarà stato uno shock tremendo.

"Sei stanco" gli dico "devi riposare."
Così dicendo mi volto per uscire e lasciarlo un po' da solo, ma prima che possa allontanarmi mi prende la mano e me la stringe nella sua facendomi fermare. Lo guardo ancora una volta e di nuovo quella sensazione: il verde e il grigio si fondono e i nostri occhi si aggrappano gli uni agli altri.
"Non so cosa significhi" dice in un sussurro.

"Cosa?"

"Quello che sento quando ti vedo..."

Mi si scioglie il cuore solo a sentirlo.

"...e giuro, non so se esiste una sola parola per descriverlo, ma quando la troverò te la dirò."

"E io aspetterò, per te."

Non ti biasimo se mi odi || scoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora