addio mamma

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Raggiunsi mia madre nella sala del trono e la trovai piangente, come se tutto il suo mondo stesse crollando.
Aveva la testa tra le mani e gli occhi lucidi, come se si stesse riprendendo adesso da un trauma che l'aveva sconvolta.

Mi avvicinaei cautamente e lei mi abbracciò come se fosse l'ultima volta che ci saremmo viste, mi abbracciò così stretta che stavo per soffocare.

Piangeva ininterrottamente , come se la sua vita stesse per finire...

E fu allora che si sentì il rumore , il rumore di una feccia che scoccava, la vetrata si frantumò e l'arma colpì in pieno torace mia madre, la quale crollò a terra sanguinante.

Il sangue le fluiva dal corpo a pochi centimetri dal cuore ; il suo volto si incupì e i suoi occhi si chiusero.
Strillai così forte che mi avrebbero potuto sentire anche in Inghilterra alla corte della mia migliore amica la principessa Elisabetta seconda.
Dopo pochi secondi mio padre irruppe nella stanza , mi raggiunse immediatamente e mi abbracciò dicendo queste semplici parole:-"Devi dimenticare tutto quello che è successo questa notte , per il tuo bene".
Purtroppo dopo quella notte non riuscii più a chiudere occhio.
A differenza di me mio padre era molto bravo a mascherare i propri sentimenti, io non ci sono mai riuscita e ancora non ci riesco.
Sono stata per giorni a piangere disperatamente ; avevo visto la morte della persona che mi aveva cresciuta , non ho aperto bocca per giorni, il mio cuore si era frantumato a poco a poco sempre di più e per lungo tempo ho anche pensato che non li avrei mai rimessi di nuovo assieme.
I giorni passavano e la mia vita assomigliava sempre di più ad un incubo. Ogni volta che provavo a chiudere gli occhi , vedevo sempre la stessa scena : il suo viso pallido, i suoi occhi chiusi, la sua bocca semi chiusa e il sangue che le sgorga dalla ferita provocata da quella maledetta freccia.
La cosa che mi incuriosiva di più era che quella freccia non aveva le solite dimensioni delle altre ,era molto più piccola ed era molto strano che le avesse provocato un a taglio così profondo, continuavo a rimuginare su questa cosa e a pensare che la persona che scoccata doveva avere una forza straordinaria.
Mi raggirare nel letto e continuai a piangere .Ero distrutta,non sapevo cosa fare,la mia vita si era appena sgretolata in mille pezzi, non avevo idea di come,ma nel
giro di 24 ore avevo perso mia madre.

Il giorno del mio quattordicesimo compleanno avevo un grappoli al cuore,erano passati nove mesi,due settimane,cinque giorni e sei ore; dalla tragedia.
Quella mattina mio padre aveva avuto la fantastica idea di bussare alla porta della mia stanza ed era più di un'ora che andava avanti così.
Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia,infatti fino a quel momento non mi ero mai mossa dalla mia camera e non avevo neanche aperti bocca.
La porta era chiusa a chiave, ma purtroppo mio padre era determinato ad entrare e dopo tentativi estenuanti ci riuscì.
Mi rannicchiai sotto le coperte appena mise piede in camera; Si avvicinò al letto,appoggiò qualcosa sul comò e mi disse all'orecchio:-Tua madre prima di morire mi aveva affidato questo pacchetto dicendomi che quando sarebbe giunta la sua ora
te lo avrei dovuto consegnare,
speravo tanto di non dovettero dare mai, ma purtroppo mi sbagliavo-".
Appena chiuse la porta
uscii da sotto le coperte e agguantai lo scatolo. Lo aprii con molta facilità e cominciai a guardarci dentro.
Vi trovai un diario sigillato e una mappa che sembrava piuttosto
antica,in fondo alla scatola piegata con cura vi era una lettera :-"Cara Mary,mia adorata figlia,so che un giorno avrai bisogno di questa lettera.
Bambina mia,quello che stai per leggere potrà sembrarti strano ma no sottovalutare queste parole.Molti anni fa,ancora prima della tua nascita a palazzo si presentò una donna
dall'aspetto ripugnante,era vestita con
stracci e aveva i capelli di un colore
nero che assomigliava al carbone,era bassa e il suo volto inquoteva paura.
Si avvicinò a me, ma tuo padre ingenuamente provò a difendermi da colei che secondo lui era una minaccia. L'anziana donna lo immobilizzò e venne lentamente verso di me,ammetto che in quel momento anch'io avevo paura ,ma qualcosa in lei mi trasmetteva fiducia.
Arrivò davanti a me e con fare regale cominciò a parlare di come il nostro regno fosse bello e prosperoso,ma ad un tratto cambiò completamente espressione e i suoi occhi diventarono
verde smeraldo, brillavano di luce propria. Cominciò a narrarmi ciò che io ho interpretato come unaprofezia
-"La vostra primogenita nascerà con la discendenza di Nettuno nel sangue,
dovrà trovare il Giardino Delle Tre Sorelle,attraversare il Labirinto del Minotauro, incontrerà il suo destino, l'amore la salverà o la ucciderà e il volto di un demone le lascerà una sola principale di vita-".Questa profezia narra ciò che io speravo che non ti avrei dovuto dire mai. Quando sei nata la paura mi ha assalito mille dubbi cominciarono ad assalire la mia mente. Non ho mai avuto il coraggio di parlatene ,non volevo rovinarti la vita,perché secondo le mie riflessioni questo è ciò che accadrà. Ti voglio bene bambina mia auguri per il futuro e ricorda se fai del bene, quel bene ti verrà sempre ripagato".

Non credevo a quelle  parole le riflessioni più e più volte,senza capirci quasi niente. Il terrore mi stava assalendo,mi sentivo come se il sangue nelle mie vene si stesse gelando. Non avevo mai sentito parlare del Labirinto del Minotauro,né della discendenza di Nettuno,né tanto meno del Giardino delle Tre Sorelle,del quale solamente il suono del nome mi faceva rabbrividire.
Mi alzai dal letto, mi diresse verso la scrivania e cominciai a Dipingere, lo facevo sempre quando ero agitata o nervosa.
Non avevo mai disegnato cose simili,avevo cominciato senza pensare a cosa stavo creando sulla mia tela.Mi ritrovai a dipingere ombre scure e spaventose che inghiottivano la terra e tre piccole donne che osservavano la scena con dei piccoli sorrisi in volto. La paura mi assaliva ogni volta che poggiano il pennello sulla tela. Appena finii il quadro il sangue nelle vene cominciò a ribollire e dei piccoli brividi di terrore cominciarono a risalire per il mio corpo. Feci cadere il pennello a terra,avevo la mano che tremava,mi rannicchiai in un angolino della camera e rimasi li a rimuginare su quello che avevo appena scoperto e su quello che avevo appena disegnato.Dopo varie ore mi alzai e mi stesi nel mio letto, dove il profumo di cannella,il preferito della mamma,mi inebriò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2017 ⏰

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