Capitolo V

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Il colonnello

La mensa della stazione orbitante di Hask era colma di soldati ed ufficiali appena richiamati al dovere, pronti ad essere inviati al fronte. Ogni uomo la presente, dagli oraliti ai jarodi, dai matroviani a diversi battaglioni di volontari europi. Da tutto il Regno Latieta erano stati adunati riservisti per poter sostenere l'incredibile pressione che i kalsirr traditori ormai esercitavano nei loro territori. Una flotta era già stata sconfitta e costretta a ripiegare in un lembo di galassia rimasto poi tagliato fuori da una sacca creata delle forze kalsirr.

<<Questa guerra non doveva neppure scoppiare!>>gridò Sol mentre discuteva animatamente con un pilota elodiano.
<<Siamo qui per servire il nostro sovrano, è un onore!>>rispose l'altro. Sol si mise le mani per i capelli. Discutere con quell'uomo era quasi inutile, la sua apparente devozione verso Latietia lo rendeva cieco ed incapace di osservare esternamente la situazione.
<<Non avrei neppure dovuto essere qui...>>bisbigliò fra sé e sé Sol.
<<Come? Vorresti dire che avresti disertato? Traditore!>>gridò il pilota, apparentemente ubriaco, poi rincarò la dose di insulti<<Non sei altro che un vigliacco, oralita!>>

Sol si voltò di scatto colpendo al viso il pilota, facendolo crollare sul tavolo colmo di vettovaglie.
<<Hanno colpito il sergente Kra!>>urlò uno dei compari dell'uomo appena abbattuto da Sol. E si scatenò una rissa furibonda. Alcuni amici di Pavel, che avevano seguito la scena da lontano, vennero in suo soccorso. Volarono pugni e calci, alcuni bicchieri ed una marea di insulti. Il tutto non durò neppure cinque minuti, l'intervento degli ufficiali di rapidissimo. In pochi minuti la rissa venne sedata dai corrispettivi superiori mentre una piccola folla di soldati ridenti e sghignazzanti di era radunata attorno ai lottatori improvvisati.

Mentre Sol continuava ad elargire colpi ad uno dei piloti che lo avevano insultato, un uomo gli cinse l'addome da dietro, sollevandolo da terra e sbattendolo indietro di qualche metro. Stava per rialzarsi e colpire il suo aggressore quando riconobbe il colonnello Basilias. Intanto era ritornata la calma attorno a loro. Alcuni piloti si alzarono zoppicanti. Quello che Sol aveva colpito per primo si rialzò e camminò minaccioso verso di lui ma venne subito fermato da Basilias.

<<È per quelli come voi che perderemo questa guerra, oralita! Ragione su ciò che pensi e magari sarai un vero latieta un giorno!>>urlò indicandolo minaccioso.
<<Lascialo stare Hermann, andiamocene.>>lo scoraggiò un jarodi qualche passo più indietro.

Restarono solamente Basilias e le sue guardie nella mensa. Il colonnello, basso ma provvisto di una forza eccezionale, rialzò in piedi Sol. Poi gli porse una vecchia scopa.
<<Dai una pulita al macello che hai creato Sol.>>
<<Ma signore io...>>
<<È un ordine, zitto ed esegui, Sol.>>lo zittì Vladimiro.

Col tempo Sol iniziò ad apprezzare quel superiore. Un uomo basso e tarchiato, calvo ma che compensava con due rigogliosi baffi ed una barbetta incolta ed ispida. Non lo si direbbe un gran soldato ma vantava una vasta conoscenza di arti marziali. Essere sotto il suo comando non era facile. Esercizi stancanti e simulazioni di battaglia ogni giorno. Per Sol, poi, era ancora più difficile essere ai suoi ordini. Basilias lo credeva un raccomandato e per questo lo prendeva spesso di mira, assegnandogli compiti lunghi e faticosi o talvolta semplicemente ignorandolo. Inizialmente la recluta tentò di non dar peso al colonnello ma con l'inizio di quella lunga e difficile guerra divenne chiaro che sarebbe rimasto ai suoi comandi molto a lungo. E la rissa a cui aveva appena preso parte e, soprattutto, dato inizio, non aveva fatto altro che peggiorare i rapporti. Ormai Basilias lo considerava uno spaccone, un uomo eccessivamente sicuro di sé. Probabilmente le origini non aiutavano il carattere già di per se scontroso: Vladimiro era orginario del pianeta Eaca, situato ai confini dei Ducati Dek, una nazione neutrale simpatizzante dei Latietia. Eaca era un mondo estremamente inospitale, abitato solo per la posizione strategica e le ricche miniere di platino ed esmeraldite nella zona solare. Il pianeta era suddiviso in tre zone: la solare, la crepuscolare e quella antartica. Nel primo caso si trattava di un enorme deserto inabitabile ed invivibile in superficie al centro del quale trovava sfogo una super tempesta dovuta ai venti caldi che sferzavano quella porzione di mondo.
La zona crepuscolare, al contrario, era la più abitata, in cui trovavano sede le maggiori città, abitate da funzionari a ricchi imprenditori che detenevano il controllo delle miniere. Infine, nella zona antartica, perennemente al buio ma illuminata da meravigliose aurore boreali, si diceva nascessero e si formassero i migliori fra soldati e mercenari delle galassie conosciute.

Tutto cambiò una sera, poco prima della partenza per la loro prima vera missione sul campo. Vladimiro offrì a tutto il plotone un giro di veho, la bevanda più comune fra i soldati latieti. Quella sera si scatenò anche una piccola discussione su chi fosse il più forte del plotone. Ovviamente, tutti erano d'accordo che il più forte fosse il colonnello ma questo si tirò fuori. Arrivarono alla finale. Restavano Sol ed Ebolius, un europo alto quasi due metri e dalla muscolatura a dir poco invidiabile.
A quanto pare, Ebolius per Basilias era peggio di Sol, tant'è che l'ufficiale gli si avvicinò all'orecchio poco prima dell'inizio della sfida finale.
<<Stringigli la mano in modo da fargli compiere una leggera rotazione e poi tira verso di te. Così metterai in tensione i muscoli e lo affaticherai. Al momento giusto, tira uno strattone e sbatti la mano sul tavolo.>>sussurò l'eaca.

In effetti aveva ragione: Sol quella sera vinse senza difficoltà, ma non fu quello che fece cambiare le idee del colonnello nei suoi confronti, sarebbe servito molto più tempo. Quella sera Basilias pronunciò una frase che Sol ancora ricordava e conservava nel profondo della sua anima.

<<Sol, dopo l'addestramento esistono tre tipi di soldati: chi non supera l'addestramento, i soldati che fanno la guardia al comandante, quelli che vengono massacrati dal nemico e gli eroi. E tu, Sol, fidati, non sei un eroe. E non credo lo sarai mai.>>
Da quel giorno il giovane oralita fece di tutto per fargli rimangiare quelle affermazioni.

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