Capitolo XI

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<<Dunque la situazione si complicava, eravamo isolati, con risorse limitate e ed in territorio sconosciuto.>>
<<E qui venne promosso a capitano, ammiraglio Sol?>>domandò il kalsirr.
<<No, si figuri! Io, inesperto in materia di navi spaziali, promosso a capitano? Non siamo precipitosi...>>Lo interruppe Sol nella sua solita posizione.
<<E quindi cosa accadde?>>chiese curioso Grahoon.
<<Sarei ugualmente stato nella catena di comando della nave. Venni convocato in una sorta di consiglio di emergenza in quanto uno dei pochi esperti di tattica rimasti a bordo... Eravamo in cinque ed uno era il maggiore Kahn... Che odio che provavo per quell'uomo, devo ammetterlo, non mi era mai piaciuto.>>
<<Maggiore Kahn? È per caso quel Kahn? Quel generale Kahn?>>
<<Sì maestro. Eravamo compagni di bordo, anche se non siamo mai andati d'accordo.>>rispose Sol.
<<Va bene, ma per questo ci sarà tempo immagino...>>dedusse Grahoon, poi proseguì<<Cosa è successo dopo, ammiraglio Sol?>>

Indagini

Si risvegliò in preda ad un dolore lancinante. Urlò talmente forte da sentire la gola graffiarsi e bruciare. Iniziò a battere i pugni sul freddo pavimento di metallo mentre due mani lo tenevano stretto con le spalle a terra.

Il soccorritore tirò la gamba: il dolore crebbe esponenzialmente, aumentando le urla e le imprecazioni del giovane oralita. Se Sol fosse stato zitto, si sarebbero potuti sentire dei rumori innaturali dell'osso che tornava in asse ma le urla dell'oralita coprivano persino le parole che i due soccorritori scambiavano fra di loro per coordinare l'operazione.

<<Ecco, la gamba è di nuovo a posto. Konrad, porta questo oralita nella zona ospedale. Non fargli toccar terra a quel piede, non sappiamo ancora cosa si è fatto di preciso.>>ordinò il colonnello.
<<Agli ordini signore. Fante, ce la fai ad alzare il busto?>>chiese l'elodiano.
Il ragazzo si rialzò dritto.
<<Piano, piano. Ti tiro su io adesso. Tieni la gamba il più dritto possibile.>>si raccomandò l'uomo.

Sol si sentì alzare da terra, afferrato per le ascelle. Riconobbe uno dei suoi soccorritori. Era il pilota elodiano. Aveva sentito più volte il suo nome... Kra, se non sbagliava.

<<Su, appoggiati alle mie spalle.>>gli consigliò l'altro pilota. Questo, sorreggendolo, iniziò a camminare, lentamente. Al loro fianco, Kra li seguiva.
Sol lo osservò: indossava la divisa da pilota di Elodia, era alto e muscoloso, il mento leggermente squadrato ed i capelli erano tagliati corti, quasi rasati. La barba era leggermente incolta e la bocca corrucciata in un'espressione perennemente preoccupata. Gli occhi erano piccoli e scuri, li teneva sempre un po' strizzati, come se la troppa luce gli desse fastidio.

<<Cosa stavi facendo qui? Andavi al ponte di comando?>>domandò l'altro.
<<Sì. Dovevo parlare con il capitano Vaghne.>>
<<Ah sì? In che merito, oralita?>>chiese curioso quest'altro.

Stava per rispondergli quando si ricordò che Kra era un elodiano, come l'aggressore. Non poteva dirglielo. Meglio mantenere il segreto per il momento.

<<Non lo so. Il capitano mi aveva convocato li, non so per che motivo... È ancora vivo?>>
<<Magari. Siamo in una situazione critica. Ma te lo spiegherà meglio il tuo superiore. Eccolo la che arriva.>>lo rassicurò Kra.

Basilias gli venne incontro, seguito dal maggiore Kahn e due guardie oralite.
Il maggiore guardò con sospetto i due elodiani ma lasciò che fosse Basilias a parlare, così da frenare la lingua.

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