Capitolo XII

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<<Quella sera ci riunimmo nella più grande sala per ufficiali. Eravamo cinque tattici, fra cui lo stesso Kahn, come già detto. Intanto Kra ed un paio di miei compagni stavano perquisendo gli alloggi di quello Jago.>>
<<Una serata tranquilla insomma...>>commentò Grahoon.
<<Decisamente. Forse troppo, doveva succedere qualcosa. La riunione fu molto importante. Prendemmo alcune scelte che probabilmente salvarono la vita delle persone a bordo... E la nostra.>>ricordò Sol, poi proseguì nel rievocare ricordi<<Eravamo riuniti in una sala ottagonale. Quella forma ricorre molto spesso nella simbologia dell'Impero, sin da quando era solo un regno. La sala era dipinta di un blu zaffiro, il pavimento di un color ciano ed il soffitto invece era una cupola rinforzata che dava direttamente nello spazio. Era piuttosto spoglia, a parte i quadri di tutti i capitani che hanno prestato servizio e comandato quella nave. Un tavolo rettangolare al centro della stanza ed alcuni seggi ai lati. Era la prima volta che mi sentivo... Importante. Come se contassi veramente qualcosa in quella pazza guerra. Avrei potuto prendere scelte che forse avrebbero cambiato il corso del conflitto, ma ancora non lo sapevo.>>
<<Qualcun altro in quella sala sarebbe diventato importante?>>domandò il kalsirr.
<<No. A parte Kahn, che divenne generale, e me, nessuno raggiunse poi posizioni di riguardo.>>ricordò Sol.
<<Il generale Kahn fu davvero un gran comandante. Quel che fece ebbe dell'incredibile.>>
<<Purtroppo sì. Davvero incredibile.>>pensò Sol.
<<Invidioso, ammiraglio Sol?>>
<<Sì. Mentirei se dicessi il contrario. Avrei voluto avere anche solo metà del suo genio.>>ammise l'ammiraglio.

Una nottata tranquilla

Sol entrò nella sala della riunione. Era leggermente in ritardo, fatto testimoniato dalla presenza di tutti gli altri quattro colleghi nella stanza.

<<Scusate il ritardo.>>esordì Sol che si avvicinò zoppicante al tavolo. Una volta che si fu seduto, Kahn iniziò<<Bene signori, siamo tutti qui. Dobbiamo prendere una decisione importante. Cosa dobbiamo fare? Siamo dispersi in un sistema sconosciuto, senza possibilità di comunicare con il comando centrale e con risorse limitate. Idee?>>
Nessuno si fece avanti. La situazione era nuova a tutti. L'unico con un pizzico di esperienza avrebbe potuto essere Kahn, ma il maggiore pareva essere anch'esso a secco di idee. Sol cominciò a pensare. Dopo qualche istante aveva elaborato un piano che pareva essere sufficientemente adatto alla situazione.
<<Abbiamo una mappa del sistema? O comunque del pianeta più vicino?>>domandò Sol. Il suo desiderio venne presto avverato: una mappa olografica del sistema, ottenuto manualmente grazie alle sonde inviate nel sistema per mapparlo, venne proiettata sul tavolo attorno a cui sedevano.
<<Dunque. Non siamo in condizioni di combattere, quindi escluderei un assalto ad un qualche pianeta vicino per recuperare materiali necessari a riparare la nave. Il pianeta qui vicino ha una luna abbastanza grande da possedere una faccia scura, mai illuminata dal sole. Potremmo rifugiarci qui mentre i sistemi di comunicazione vengono ristabiliti. Intanto invierei anche una navetta in incognito sul pianeta, così da raccogliere informazioni. Ancora non sappiamo dove ci troviamo, se territori neutrali o anche nemici. In ogni caso, dubito otterremo aiuto dai coloni, tanto meno dagli indigeni.>>
<<Non sarebbe un rischio inutile? Potremmo esporci troppo e far capire ai kalsirr la nostra posizione.>>obiettò un ufficiale dalla pelle color ebano.
<<Potrebbe essere, ma i profitti superano i rischi: scoprire dove ci troviamo ci darebbe innanzitutto un'idea della nostra situazione ed una direzione da seguire.>>spiegò Sol.

Kahn, che aveva ascoltato il piano in silenzio, si alzò in piedi<<Mi pare un buon piano. Se avete altro da rettificare fatelo pure in mia assenza. Ho un impegno inderogabile che non può essere rimandato.>>spiegò il maggiore avviandosi verso l'uscita dalla stanza.

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