Capitolo dodici.

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Ormai sono passati giorni da quando non sento ne vedo Nathan.
Non ho risposto a nessuno dei suoi messaggi e chiamate, né a quelli di Scott, Alison e Taylor.
La prossima settimana é Natale, devo iniziare a pensare ai regali, ma prima ho bisogno di parlare con mamma, più passa il tempo più la pancia cresce.
Questi giorni mi sono serviti per pensare e prendere coraggio.

Qualcuno suona al citofono, scendo di corsa le scale.

É Scott.

"Mi devi delle spiegazioni." Afferma furioso.
"Scott, non adesso. Vengo da te stasera, scusami." Chiudendogli la porta in faccia.
È stato un gesto scorretto da parte mia, mi farò perdonare.

Mamma dovrebbe arrivare a minuti, salgo velocemente le scale.
Dall' armadio tiri fuori una scatolina, inserendoci un bigliettino.
"Diventerai nonna."
All'interno, ci sono le scarpette e il cappellino che avevo comprato insieme ai miei amici, spero solo che accetti la situazione, come ho fatto io.

"Mamma, dobbiamo parlare." Affermo decisa.
"Tesoro, per Natale arrivano Simon, Thomas e Noah." Annuncia euforica.
"Anche nonna, vogliono passarlo qui quest'anno, senza che andiamo noi in Italia." Continua.
"Ma é un notizia bellissima." L'abbraccio.
Finalmente rivedo i miei fratelli.
"Rachel, sei ingrassata? Di cosa devi parlarmi?" Chiede.
Nell' abbracciarmi deve aver notato che sono un po' più rotondetta.
"Un po, vieni sediamoci un attimo." L'afferro per mano.
"C'é una cosa che ti devo dire, ma prima tieni questa." Gli porgo la scatolina.
"Vedi mamma, io l'ho presa bene, ho accettato la situazione, e spero lo faccia anche tu." Proseguo.
Lei apre la scatolina e legge il bigliettino, gli occhi le si riempiono di lacrime, afferra il contenuto è lo guarda.
"Questo bambino, anche se arrivato nel modo più brutto, é innocente e non ha colpe, ha il diritto di vivere come qualsiasi persona. Non ti assicuro di farcela da sola, ma con il tuo aiuto sicuramente ci riuscirò. Voglio prendere questa situazione come un nuovo inizio." Finisco piangendo.
Mamma mi abbraccia forte, poi mi accarezza la pancia.
"Da quanto lo sai?" Chiede.
"Un mese, ieri ho fatto la visita, sono alla quattordicesima settimana. Tra due mesi ho la prossima, vuoi venire con me?" Le chiedo.
Lei annuisce e piange di nuovo abbracciandomi subito.
Mi sono tolta una parte del peso che mi portavo dietro finalmente.
"Mamma domani torno a scuola, mi sento meglio ormai, le sedute mi hanno aiutata, non penso serva che vada ancora." L'avverto.
"Va bene, queste decisioni spettano a te, se ne dovessi avere bisogno tornaci." Afferma.

"Sto arrivando." Scrivo a Scott.
Fuori fa sempre più freddo, il cielo é scuro, per fortuna nella via é pieno di luci.
Mentre mi avvicino alla casa di Scott lo intravedo all'entrata.
Iniziò a correre verso di lui, il suo viso si faceva preoccupato.
Gli butto le mani al collo e lo abbraccio.
Mi è mancato tanto.
"Scusami, mi serviva del tempo, dovevo pensare, ho raccontato tutto a mamma, sembra averla presa meglio di ciò che mi aspettavo." Dico tutto d'un fiato.
"Mi perdoni?" Domando in tono triste.
"Vieni qui disastro." Dice abbracciandomi.
"Sono davvero un disastro, hai sentito Nathan? Non gli ho mai risposto, mi odierà." Dico.
"Ho saputo, gli ho detto di stare tranquillo, che quando sarà il momento gli dirai ciò che devi. È davvero interessato Rachel." Afferma mentre entriamo in casa.
"Se gli e lo dico, ho il terrore che cambi nei miei confronti." Confesso.
"Rischia. Più vai avanti più si capirà senza dire nulla comunque."
Come sempre ha ragione.
Annuisco.
"Ciao Rachel." Mi saluta Eleonore dandomi un bacio.
"Buonasera signora." Ricambio.
"Dammi pure del tu tesoro, come stai?" Chiede.
"Bene grazie, tu?"
"Bene, vuoi un biscotto? Li ho fatti prima." Mi porge il vassoio.
"Volentieri." Ne prendo due, uno lo do a Scott.
Lui si alza e torna mostrandomi il succo d' arancia, a quel suo gesto rido.

"Domani torno a scuola." Lo informo mentre andiamo in salotto per guardare un film.
"Davvero? Potrò tornare a romperti le scatole durante la lezione." Ride.
"Non provarci il primo giorno dopo mesi che non ci sono." Affermo seria.
"Vediamo domani" mi fa la linguaccia.
"Non stai più nei dormitori del Reed?" Domando incuriosita.
"Si, ma in questo periodo preferisco tornare a casa, tu? Tornerai a stare nei dormitori?" Chiede.
"Credo di sì, l'auto ancora non c'è l'ho, poi mi è più comodo, faccio compagnia ad Alison almeno." Rispondo.

Finito il film, Scott mi riaccompagna a casa.
"Ti passo a prendere io domani, va bene?" Chiede.
"Grazie Scott, solito orario?" Domani.
Lui annuisce.
"Buonanotte piccolo disastro." Mi dà un bacio sulla fronte.
"Buonanotte fratellone." Lo abbraccio.

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