Quando mi tiro su, appoggiandomi ai gomiti, mi accorgo che sono atterrata su un letto ricoperto interamente da un piumone blu. Mi fa venire in mente il cielo stellato durante la battaglia, e solo uno spigolo del cuscino bianco spunta dalla coperta interrompendo i miei pensieri. Cerco di mettermi seduta ma un dolore lancinante mi colpisce alla testa come un ago e mi costringe a strisciare fino al cuscino: il tessuto morbido e la calma che percepisco nella stanza mi cullano finché non mi addormento. Quando riapro gli occhi, qualcuno mi ha infilato nelle lenzuola sofficissime coprendomi accuratamente con la coperta, ma non ho la minima idea di chi si tratti. Quando sono "precipitata" qui non mi sono affatto posta il problema di capire a chi appartenesse la camera, ora però inizio a farmi qualche domanda: in quale stanza mi trovo? Chi è il proprietario di questa camera? Ma soprattutto, come mai sono finita proprio qui?
Appeso al muro, un orologio classico mi indica che sono le 23:45; ho dormito per quasi otto ore e la cosa mi sorprende abbastanza visto che nessuno è venuto a cercarmi. Provo di nuovo a tirarmi su ma anche stavolta, anche se il dolore si è placato, il senso di voragine mi impedisce di muovermi. Muovendo anche solo un braccio, una fitta mi percorre tutta la schiena e le dita iniziano a tremolare diventando azzurre <Ti prego non ora...> la forza sta scivolando via verso le mani per la seconda volta e devo dire che, più che essere impaurita, sono veramente stufa di sentirmi come un morto vivente. I fuochi fatui si ripresentano e solo allora mi torna in mente che devo assolutamente recuperare il libro della biblioteca. Qualcuno vorrebbe proporre qualche altra problematica? Stavolta ci metto tutta la forza del mondo e riesco a tirarmi su, ma vengo comunque ricambiata solo da un altro sussulto che parte dalla schiena, e un piccolo lamento di dolore mi sfugge dalla bocca. <Non mi ero accorto che fossi sveglia> una voce ancora immersa dal sonno mi risveglia le orecchie e intravedo una sagoma scura avvicinarsi al letto. Mi "preparo" ad ogni eventualità (per quel poco che posso...) <I tuoi genitori sono venuti a chiedermi se ti avessi vista e gli ho mostrato che stavi dormendo. Quando poi mi hanno chiesto di un certo libro...> la frase rimane un attimo in sospeso mentre l'ombra viene illuminata dalla luce della Luna ed io riesco a vedere chi mi si è presentato davanti <...gli ho detto che non avevi portato nulla con te.>
<Oh mio dio Cristian ti adoro!> mentre si mette seduto lo abbraccio più forte che posso <Ma perché mi hai coperto?> <1-Appena ti ho visto sul letto mi sono preoccupato tantissimo perché sapevo che ancora non ti eri ripresa perciò vederti li distesa mi ha fatto prendere un colpo. 2-Ti ho coperto con i tuoi genitori perché sapevo che stavi fuggendo da loro e che stavi cercando qualcosa di importante; all'inizio pensavo di chiamare Adeline e gli altri così loro avrebbero deciso se dirlo ai tuoi oppure no, poi quando hanno bussato alla porta, e io ti ho vista addormentata, mi ha fatto venire in mente una cosa: se non volevi rotture di scatole perché dovevo essere io a farti trovare.> <Ma perché? Perché hai rischiato di nuovo con mia madre quando potevi semplicemente dirle che dopo essere comparsa all'improvviso mi sono addormentata qui?> il suo silenzio copre l'aria come un lenzuolo rendendola irrespirabile, infatti la testa riprende a farmi male. Mi sento pesante come un masso e non posso fare altro che lasciarmi andare, ma delle braccia muscolose e salde mi cingono in modo da non farmi cadere prima di stendermi nuovamente <Non ti lascerò andar via anche stavolta mezza svenuta> sorride e mi rimette sotto le coperte <Dov'è il libro?> <Dopo che i tuoi sono stati qui l'ho nascosto nella mia libreria così sarebbe passato abbastanza inosservato. La prossima volta però cerca di prenderne uno più piccolo> scherza <Non so proprio cosa fare per ringraziarti...> con un lampo torna subito serio <Che tu mi abbia perdonato dopo quello che ho fatto con tua madre è già tanto, fidati.> non mi piace quando diventava improvvisamente scuro in volto così gli risollevo la testa e con la voce più dolce che riesco ha fare gli dico <Tu non hai nulla da farti perdonare>, rossa come un pomodoro per l'imbarazzo spero che il buio copra il mio viso ma purtroppo la Luna è troppo alta per esaudire il mio desiderio. <Mi potresti ridare il libro che devo cercare una cosa?> cerco di interrompere l'imbarazzante silenzio che si è creato. Lui annuisce alzandosi e si dirige verso una libreria che io intravedo appena nell'angolo della stanza e torna dopo appena un minuto <Era questo, giusto?> mi passa un libro antico e pieno di fogli ingialliti penzolanti che riconosco subito <Sì, grazie.> Inizio a leggere dalla prima pagina, quella con il titolo del primo capitolo: le Supreme.
<Stai scherzando vero?> fissando gli occhi di Cristian rispondo fermamente <No.> Lentamente mi immagino nella sua condizione per cercare di capirlo e mi rendo conto di non poterlo biasimare: un ragazzo comune che deve accudire una diciassettenne appena tornata in fin di vita da una battaglia che si mette a leggere un libro probabilmente pieno di leggende. Penso a come convincerlo ma in effetti non c'è un modo, io stessa mi rendo conto di quanto la situazione sia assurda. Lui non ha visto ciò che è accaduto contro il branco, Marcus e Adeline sì, ma ora non sono qui. Mi rattristo pensando a loro e al fatto che nell'ultima settimana non sono riuscita a parlare con loro, soprattutto con Juliette che per me ha rischiato di morire. <Tu non eri nella foresta perciò non hai visto nulla. Ho combattuto, sono morta e poi ho combattuto nuovamente dopo essere "risuscitata"... cosa dovrei consultare secondo te? Incantesimi di base o maghiologia avanzata? Non ho la minima idea di cosa mi sia successo perciò meglio cominciare dall'unico libro che forse mi può spiegare qualcosa: MAGIA DELL'ORIGINE. > non sembra molto convinto ma neanche io lo sono. <Va bene, mettiamo che hai ragione e trovi qualcosa... che farai dopo?> <L'unica cosa possibile. Mi unirò alle persone che mi potranno far capire. Forse alle Supreme stesse...> <No> non aggiunge altro ma capisco che deve esserci un seguito a quell'unico vocabolo <Tu non le conosci, non sai di cosa sono capaci, non le hai mai viste in vita tua...> <E tu invece sì, giusto?> <Non proprio. Prima che la mia famiglia mi abbandonasse però sono stato a trovarle... loro hanno detto ai miei genitori di abbandonarmi.> Non riesco a credere alle sue parole perché mi sembra impossibile. Cosa potevano aver visto in Cristian per consigliare ai genitori di abbandonarlo? Senza più pensare alla realtà inizio a leggere le fragili pagine del libro ma non riesco a trovare nulla che mi può aiutare; richiudo il volume e lo appoggio sulla coperta. Cristian nel frattempo si è alzato e dopo aver appoggiando saldamente le braccia al cornicione della finestra, fissa il bosco in lontananza. <Nulla> richiudo il tutto un po' stizzita... sono quasi morta per questo libro e poi non trovo niente di utile. Raggiungo Cris e inizio anch'io a fissare le conifere in lontananza. Sotto la luce della Luna riflettono di un verde smeraldo unico e mi torna in mente il paesaggio che mi ha condotto nell'aldilà; ora è identico a prima solo che stavolta lo vedo da un'altra prospettiva. Una fitta pazzesca mi trafigge la testa e inizio a vedere delle immagini sovrapposte tra loro <Che cos'hai?!> chiede al mio fianco, sussultando più di me <Aspetta! Fermo!> la sua mano ha iniziato ad avvicinarsi ma la mia voce l'ha fermata di colpo. <Vedo l'ingresso di un tempio: ci sono quattro colonne in marmo rosa, dieci gradini bianchi e poi un portone massiccio con una scritta...> non riesco a leggere la scritta perché Cristian mi riporta sulla terra come se mi avesse dato uno scossone.<Impeto e forza del tempo.>
finisce la frase con un sospiro e mi fisse come se fossi appena stata io quella che ha ripetuto una frase misteriosa. <Perché mi guardi come se venissi da un altro pianeta?> <Tu non hai la minima idea del potere che possiedi. Non ti sei mai chiesta come hai fatto a sopravvivere alla battaglia? Come hai fatto ad usare la magia in biblioteca?> <Ma io non l'ho usata...> rifletto meglio perché ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa <Il teletrasporto.> Cristian annuisce soddisfatto, anche se non so per cosa <Brava!> si blocca. <Devi andare la> fisso i suoi occhi arcobaleno per due secondi, prima di iniziare ad arrossire, e credo di non aver mai avuto così tanta confusione in testa <La dove? E perché "DEVI"?> <Ora non ti posso spiegare nulla. Fidati di me.> Prende il libro e lo apre alla sezione: teletrasporto, lo appoggia a terra e, stringendomi la mano saldamente, salta dentro senza dire neanche una parola.
#Angolo autrice
Buonsalve ragazzi!
So di essere perfida a far finire così i capitoli, ma mi piace troppo questa suspance. E anche stavolta finiamo con un salto nello spazio. Secondo voi dove compariranno? E cosa accadrà poi? Commentate e lasciate stelline. Se invece trovate qualche errore (oppure orrore, se proprio non si può sentire) di grammatica, ecc. perdonatemi ma sono stata parecchio impegnata tra scuola, casa e la scrittura di un capitolo di The Daughter Of Sin (di #Blackrose2468), del quale sono l'editor. Vi consiglio di dargli uno sguardo perché è veramente forte!!! Detto questo, Bye Bye e al prossimo sabato ♥♥♥
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TWICE
FantasyCecile, 19'enne dai capelli corvini e gli occhi verdi, vive a Magata e vive un'avventura ogni giorno della sua vita. Evelyn, 19'enne bionda dagli occhi azzurri, vive a Magata e ama restare immersa nella calma della biblioteca. Le classiche "mora e b...