Capitolo 8 - La torre Eiffel

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Si precipitarono tutti sul tetto dell'edificio che si era rivelato abbastanza alto da permettergli di vedere sui verdi prati che circondavano il centro. Il gas era appena stato lanciato e cominciava a inglobare già i primi soldati. Tra gli uomini di Max fu il panico. I soldati scappavano in tutte le direzioni e i primi colpi furono esplosi, tutti sparati a caso o verso i soldati che erano dentro il gas o che già manifestavano un cambio d'atteggiamento. Poi d'improvviso i colpi diventarono tanti, troppi per provenire dai soldati in rotta della squadra Oro. Dalla sinistra, dietro gli Huuti, decine di uomini urlanti correvano e sparavano. I loro colpi erano grezzi, rumorosi, come rocce lanciate sul fondo di un pozzo vuoto. Armi prebelliche. Tutti guardarono verso il nuovo numeroso protagonista che avanzava; uomini vestiti di scuro e altri malamente vestiti, con squarci nelle vesti malamente abbinate. "Che mi venga un colpo, quelli sono i miei compagni-Raoul aveva gli occhi sbarrati-stanno aiutando la vostra dannata spedizione! Si faranno ammazzare!" Si stava per lanciare giù per le scale quando fu bloccato per un braccio da una delle due guardie Argento: "Fermo! Guardate là-indicò al di là della torre, dal buco nel suolo, la base Huuti, stavano uscendo tramite un enorme ascensore circolare che occupava tutto il diametro decine di possenti guerrieri Huuti, lanciati verso la battaglia- "Stanno attaccando. E' il momento migliore di fare la nostra contromossa."

"E come diavolo credi di fare?" Ross aveva espresso la sua perplessità a nome di tutti. L'altra guardia accennò un mezzo sorriso: "Venite, torniamo di sotto".

"Così dite che questo funzioni?" Tom stava guardando la cassa che fremeva, e raschiava impercettibilmente il muro su cui poggiava. Era l'unica cosa che erano riusciti a salvare la squadra Argento.

"Si, ma prima bisogna demagnetizzare la torre"

"Cosa? Come fai a sapere che si può fare?

"Dopo l'attacco, quando io e Sebastien siamo rimasti nascosti di guardia aspettando voi, la torre è stata demagnetizzata un paio di volte per consentire l'atterraggio di velivoli all'interno della base."

"Dov'è la parte difficile?" volle sapere Kamil.

"Il dispositivo demagnetizzante è sulla punta della torre, in compagnia di una guardia" fece Sebastien, :"ma-indicò il suo compagno-Stefan ha visto la guardia scendere dalle scale principali, per cui possiamo salire anche noi.

"D'accordo quindi il piano sarebbe: eliminare guardia e dispositivo magnetizzante in cima alla torre, piazzare le bombe Termiti sulle colonne portanti della torre-la termite era una bomba che oltre a provocare danno da esplosione corrodeva, come termiti il legno, qualsiasi superficie metallica o di altro genere indebolendo notevolmente la struttura portante di un qualsiasi edificio-fare esplodere prima quelle sul lato che da sulla base Huuti, poi le altre due e far cadere la torre dentro l'intera struttura?"

"In poche parole, si. Dobbiamo riempire però la punta della torre di esplosivo così che esploda una volta infilatasi nella base di punta."

"La fai facile. E se non funziona?"

"Allora avremo fatto incazzare i giganti sbagliati. Dobbiamo solo sperare, e non abbiamo più tempo..dobbiamo agire."

Si divisero i compiti: Sun e Tom in quanto più leggeri e agili, si sarebbero arrampicati sulle gambe della torre e avrebbero piazzato la Termite a circa cinque metri sotto il primo "anello" della stessa. Così avevano calcolato che la struttura, già indebolita dal tempo e dall'incuria, si sarebbe piegata e caduta esattamente entrando nel buco della base Huuti. Entrambi avrebbero aspettato le due guardie, Sebastien e Stefan, che avrebbero portato la cassa fin sotto la torre una volta che Kamil, il più grosso e forte e sicuramente quello con più chance di sopraffare un Huuti, avrebbe eliminato la guardia e smagnetizzato la torre. Baumann avrebbe infine salito le scale di corsa portando il resto della Termite rimasta a Kamil affinchè la piazzasse. Gli altri avrebbero difeso il perimetro armandosi, una volta cadute libere dal magnetismo, le armi dei loro compagni morti. Era una piano disperato la cui delicatezza dipendeva dalle infinite percentuali della casualità. Una cosa che non fosse andata come speravano, e tutto il loro piano si frantumava lasciandoli in balia di nemici più forti ed equipaggiati.

Creations - Sotto il sangue degli UmaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora