L'orologio segnava 24 ore secondo la rotazione di Mundus, che era di appena una ventina di minuti differente da quella terrestre. Durante il primo giorno di volo Henry non aveva spiaccicato una sola parola. In un primo momento probabilmente gli erano mancate le parole vedendo la Terra dall'altro prima, e il buio infinito dell'universo poi. La vita era strana, lo aveva imparato Steve nel corso di quelle poche ore passate sulla Terra, un attimo prima vivi nell'ombra di una antica civilizzazione, un poveraccio a un grande banchetto dismesso, e un attimo dopo ti ritrovi a volare nello spazio. La visione delle cose allora ti viene stravolta. Non puoi più pensare in una determinata maniera; come un cantiere da tempo dimenticato e poi improvvisamente riaperto e finito ti si apre una strada, una via che non conoscevi, non vedevi..perchè non c'era. Come un miope non riesce a vedere in lontananza, non ce la fa perchè non può; ma bastano le lenti giuste e si riesce a cogliere nuovi particolari e nuove realtà che cambiano la tua opinione, il tuo pensiero, la tua, di verità. Henry ora teneva quegli occhiali poggiati sul ginocchio, non gli servivano più, ora quel che vedeva, seppur male, era per lui la miglior lente del mondo, o per meglio dire, dell'universo. Esisteva un detto, una volta, sulla Terra. Steve lo conosceva grazie a un figlio di italiani. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Lo stesso vale ovviamente anche per la ragione. Henry ora era più aperto mentalmente, ma sarebbe stato pronto ad accettare? Distolse lo sguardo dal vecchio comandante. Le luci soffuse dell'interno dell'Aquila aiutavano sicuramente a prendere sonno. Riguardò di nuovo verso il vecchio. Era seduto nella terza fila sul lato sinistro, Steve invece si era seduto parallelo ma nel lato destro, il corridoio a separarli. Stava dormendo? Ecco ora un lieve movimento della testa a sbattere contro il sedile. Stava pensando, pensando a cosa avrebbe detto, a cosa di sarebbe sentito dire, a come l'avrebbe presa. Pensava a cosa doveva aspettarsi. Steve ne era sicuro. Poi, d'un tratto, quasi stancamente la testa di Henry si girò con sorriso, anch'esso stanco, verso di lui :"Hai mai pensato di scappare, Steve?"
Steve si sorprese della domanda dopo un giorno di silenzio. Ci penso' su: aveva mai desiderato di fuggire? No, perchè mai? Su Mundus si viveva bene, non erano in troppi, come sulla Terra, nè troppo pochi, un buon equilibrio che garantiva stabilità.
"No"
Henry continuava a guardarlo, il sorriso era scemato lentamente :"E credi che morire, sia un modo per fuggire? Il voler morire dico." Ora Steve non sapeva veramente che rispondere, ma non ebbe il tempo di pensarci perchè il vecchio comandante continuò: "Quando una persona non può più scappare, non ha una via alternativa, una fuga, morire rappresenta l'unico modo per uscire. Sei morto, di che ti devi preoccupare più? Il cibo? Non ti serve. L'acqua? Neanche. I legami affettivi? Non ne hai più. Le malattia, le intemperie, i mille problemi e gli inconvenienti finiti, all'istante, non più un tuo problema. Ma sai la cosa di cui veramente ci si libererebbe?-con un dito si toccò la fronte-dei pensieri Steve, dei pensieri. Loro sono lì tutti i giorni, non ti fanno dormire, non ti fanno felice, ti ronzano nella mente, come spettri appaiono e scompaiono ricordandoti tutto quello che non hai sistemato, tutto quello che non va bene, a chiederti come farai domani, come gestirai questo, come troverai quell'altro, come sistemerai tutto il resto. Cosa dirai, che farai, cosa dirai, che farai..." per un pò continuò con la sua nenia a bassa voce, talmente bassa che Steve non riusciva quasi a sentirlo. "Non è forse questo scappare Steve? Non è forse liberarsi di pensieri e problemi?" si rabbuiò schiacciandosi verso lo schienale. Poi riguardò Steve negli occhi e con un mezzo salto si rimise seduto, la faccia sporta verso il soldato, la schiena piegata in avanti: "Ma per cosa? Credi forse, Steve, che andando via da un posto, i problemi e i pensieri non si creino anche nel nuovo? Alcuni poi ti seguono, indelebili. E io credo che no, no neanche la morte ti separi da essi. L'unico modo per distruggere un nemico dentro di te, è affrontarlo. Lui vive delle tue paure e delle tue angosce, si ciba di te. Puoi sconfiggerlo solo se non lo ingozzi di te stesso, Steve. Sei tu il suo carburante. E sei tu che lo puoi spegnere."
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Creations - Sotto il sangue degli Umani
Fiksi IlmiahL'Umanità ha rischiato l'estinzione per mano di chi l'aveva creata e ora si trova coinvolta in una guerra che non sente come propria. Tra Galassia e Terra si svolge un nuovo importante capitolo della storia Umana. Riusciranno gli Uomini ad essere fi...