"All'incirca tre giorni di viaggio. Asia ci sta aspettando ai limiti del Sistema Solare". Il pilota parve poi ripensarci guardando i motori dell'Aquila che stava pulendo e sistemando "forse qualcosa meno se attiviamo anche le turbine di emergenza. In ogni caso faremo rifornimento sull'Asia".
Steve lo ringraziò dell'informazione e si allontanò per informare Henry che trovò mentre salutava Raoul.
"Tornerai alla Stazione? Si saranno barricati. Sai che sono due settimane di isolamento dopo un attacco del genere"
"Difficilmente riuscirò ad entrare. Mi unirò a questi gentili signori". La battutina non passò inosservata a una paio di soldati che, provviste e tende alla mano, si stavano preparando a mettersi in marcia.
"Tu invece comandante-lo sguardo arcigno ed indagatore di Raoul si ripose sugli occhi di Henry-sparirai come successe un secolo fa? O tornerai dalla tua gente?" lo disse con un tono molto aspro nella voce, quasi grave. Temeva davvero che li avrebbe abbandonati.
"Io cerco la verità Raoul, quella verità che il gruppo guidato da Jefferson cercò vent'anni fa andandola a chiedere direttamente a quelli che solo ieri abbiamo scoperto questa gente chiami angeli. Sono morti per niente tutti loro? Ho la possibilità di sapere e vendicare con la verità il loro ricordo, il loro sacrificio. Non me la lascerò scappare." Raoul sbottò per un istante non totalmente gratificato dalle parole del suo comandante, quel tanto che bastò ad Henry per mettergli le mani sulle spalle e guardarlo dritto negli occhi: "e se pensi che possa scappare in un altro posto, abbandonare la Terra, la MIA casa, abbandonare voi, abbandonare le mie radici di uomo che mi legano indissolubilmente a questo suolo, a questo cielo, e a quest'aria, se lo pensi anche solo per un secondo, beh Dio mi maledica Raoul se non c'è niente di più falso. E maledica te per la tua poca fede." A queste parole Raoul aveva creduto maggiormente perchè annui sostenendo lo sguardo di Henry, lo abbracciò e senza voltarsi si avviò verso un soldato che lo stava richiamando per poi affidargli un mitragliatore di uno degli uomini morti negli attacchi dei vermi, ma non prima di avergli insegnato ad usarlo.
A quel punto Henry si avvicinò al suo compagno di viaggio. Henry stava ancora guardando Raoul affaccendarsi per imparare tutto quello che c'era da sapere sull'arma.
"Troppe sofferenze in tutti loro, soffrono della più grande paura dei bambini: l'abbandono. Eppure nessuno di noi è mai stato bambino. E' buffo non trovi?"
"Nella sua drammaticità...,si, è buffo. Ho un paio di informazioni da darti per il viaggio".
"Quindi mi pare di capire che tu sappia raggiungere Parigi"
"E' esatto. Non è lontanissima ma con quei cosi in giro non è privo di pericoli fare due passi in queste zone"
"Di questo non ti devi preoccupare nè tanto meno interessare." Max si guardò in giro. Aveva l'attenzione solo di Raoul, che gli stava di fronte. Il resto della squadra Oro era negli ultimi e più concitati attimi della preparazione. La confusione non era per lui un impedimento. Urlò.
"Voi otto siete stati prigionieri di costui no? Bene pare che la fortuna, o i vermi, abbia proprio deciso di premiarti perchè sei appena diventato il nostro nuovo Navigatore, visto che incredibilmente i nostri tre precedenti Navigatori sono stati tutti e tre divorati insieme all'attrezzatura e alla conoscenza del territorio. Speriamo solo che il destino con te sia più generoso." disse l'ultima frase dando un'intonazione dolce, che però suonava più come barattolo di miele e cocci di vetro. Lui comunque rise sprezzante come il suo solito in un'orchestra di vene pulsanti e fumo di sigaro. Infine si tolse il sigaro di bocca prendendolo con indice e medio della mano destra e lo usò per indicare il gruppo di otto ex prigionieri: "Voi lo scorterete e lo controllerete, sarete la nostra lampadina nel buio, il nostro binocolo. Ci farete strada e ci guiderete dritti a Parigi. Starete a un km da noi, manterrete costante il contatto visivo con la retroguardia e il contatto audio. Se fa qualcosa di sospetto o poco intelligente-con il mento indicò Raoul-avete l'ordine inequivocabile di ucciderlo. Così è deciso. Finite di prepararvi e fra 5 min vi voglio già diretti a Parigi. Spero abbiate salutato i vostri amici del cuore" Rise ancora e con lo sguardò indicò l'Aquila che a una quindicina di metri d'altezza si preparava a partire alla massima velocità. Gli occhi di Tom e Raoul erano particolarmente fissi sul velivolo, la mente e la speranza un passo oltre la corazza dello stesso.
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Creations - Sotto il sangue degli Umani
Science FictionL'Umanità ha rischiato l'estinzione per mano di chi l'aveva creata e ora si trova coinvolta in una guerra che non sente come propria. Tra Galassia e Terra si svolge un nuovo importante capitolo della storia Umana. Riusciranno gli Uomini ad essere fi...