EPILOGO

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SEI MESI DOPO

"No, non l'ho dimenticata. Anche se non le ho più scritto. Anche se da quel giorno non le ho detto più di un "ciao". Anche se quelle poche volte che i nostri sguardi si sono incrociati mi sono voltato con indifferenza, non l'ho dimenticata. Non ci ho nemmeno provato, perché non voglio dimenticarla. Non voglio dimenticare il suo sorriso stupendo, o quegli occhi verdi che ridevano sempre nel veder sorridere me. Non voglio dimenticare quei capelli biondi che profumavano costantemente di margherite, e che le finivano sempre davanti agli occhi. Non voglio dimenticare quel suo buffo modo di arrabbiarsi per finta, perché tanto non ce la faceva ad essere cattiva. Non voglio dimenticare nemmeno il modo in cui si mordeva le labbra quando era concentrata, perché era una delle sue stranezze più belle. Quella ragazzina la conosco meglio di tanta altra gente che la frequenta da una vita. Ogni tanto ci penso a cosa sarebbe successo se non le avessi mandato quel messaggio. Due righe su un maledetto schermo mi hanno cambiato la vita. In bene o in male, non lo so. Ma comunque me l'hanno cambiata. A volte penso che saremmo diventati la coppia perfetta, e che saremmo durati per sempre. Ma poi ripenso a quanto siamo diversi, e a quanto io sono sbagliato per lei. E forse ho fatto bene ad andarmene. L'ho fatto per lei. Sicuramente adesso sarà felice con un altro ragazzo migliore di me, e non potevo sperare di meglio. Però ci penso ancora che quel ragazzo potevo essere io. Ho letto che a volte la cosa più gusta è quella che sembra più sbagliata, ma a me sembrava tremendamente ingiusto allontanarmi da lei. Le ho prese io le sue cuffiette, e ci ascolto ancora la musica. Le avrà cercate tanto, e probabilmente non immagina nemmeno lontanamente che ce le abbia io. Le ho prese per avere sempre qualcosa di suo accanto, anche quando non c'è. L'amore é una cosa orribile; ti coglie quando meno te lo aspetti, e la persona speciale a cui ti leghi non é facile da dimenticare.

Spero tanto di non averle fatto del male. Spero di aver fatto la cosa giusta, per una volta."

Non posso credere che l'anno prossimo andrò al college. Dovrò lasciare i miei amici, la mia città. ultimamente ho fatto molti test per entrare, e a breve riceverò le risposte sull'ammissione.
In realtà io non voglio andare all'università, anzi, vorrei viaggiare, scoprire nuovi posti, ma i miei mi hanno imposto di prendere la laurea, perché è importante, Christian, cosí dicono.
"Non importa quanto ci metterai figliolo, un uomo senza laurea al giorno d'oggi è senza futuro! E come pensi di guadagnare i soldi per fare questi tuoi viaggi, eh? Lavoro, figliolo. Lavoro"
Diciamo che l'idea di un anno sabbatico non gliel'ho nemmeno accennata. Per la testa ho mille idee, sogni, ma forse è tempo di abbandonarli e pensare...
Accidenti! mi è caduto il caffè addosso, e brucia!

<Chris, tutto a posto?> la voce di Cara mi risveglia dai pensieri. <come hai fatto a rovesciarlo? A che pensavi?> Si avvicina roteando gli occhi e mi aiuta a pulire tutto.

<Scusa "mamma"!> rido imitando le sue mosse, e lei scoppia a ridere.

<sbrigati che usciamo, devo comprare il vestito per il  compleanno di Elen, e anche tu avresti bisogno di qualcosa di elegante! Stai sempre in jeans e maglietta, a noi ragazze non fa male vedere il proprio fidanzato elegante qualche volta, e anche a te farebbe bene sai?>

Sbuffo, ma lei mi guarda facendo gli occhi da bambina, e mi convinco di uscire. Stiamo insieme da due mesi ormai, e Cara mi piace molto.

E non pensi più a Becca, quindi?

Non ho detto che non penso a lei.

Però ci hai messo poco a trovarti un'altra ragazza, da fuori non sembra proprio che ti manchi.

Forse perche è così?

No, perché lei ti manca. Ti si legge negli occhi. O forse lo leggo solo io che ti sopporto da tutta la vita.

Di solito la coscienza è carina e gentile, ma tu sei davvero insopportabile.

Guarda che io sono te, sono lo specchio dei tuoi pensieri! Christian, hai diciotto anni, devi crescere un po'! Non posso sempre dirti tutto. Cara sará pure carina, ma Rebecca è un'altra storia.

Smettila, ho da fare con la mia fi-dan-za-ta. Devi rompere pure quando inizio una relazione seria?

Io e Cara usciamo di casa mano nella mano. Saliamo in macchina e andiamo al negozio. Non so nemmeno come si chiama, ma lei ha insistito che è davvero fantastico, e la accontento fingendo di aver capito.

<è la prossima a destra> mi avvisa lei.

Arrivati davanti al negozio noto i vestiti elegantissimi da donna esposti sulla sinistra, e mi viene un colpo notando quelli da uomo. Abiti neri, beige e grigi... cravatte! Oddio no, le cravatte no! L'ultima volta che ho messo una cravatta l'ho dovuta tagliare con le forbici perché non riuscivo a snodarla.

Cara mi trascina dentro tutta entusiasta.

<provo questo viola, questo giallo e di sicuro quello argentato. Chris mi cerchi una S?>

<certo> senza sapere bene che fare mi dirigo verso gli abiti argentati che mi ha indicato. Sembrano così stretti; le ragazze si vogliono proprio complicare la vita.

<scusi, c'è una S di questo?> chiedo a una ragazza con i capelli raccolti in un'elegante chignon che ha tutta l'aria di essere una commessa.

Con una voce stridula toppo impostata mi risponde che dovrebbe esserci e si mette a rovistare tra gli abiti appesi. Dopo una breve ricerca mi porge l'abito e cerco i camerini per portarlo a Cara.

<Come mi sta questo?> Cara sbuca dal camerino indossando un abito viola che le fascia i fianchi e si apre leggermente all'altezza dei polpacci. Resto a bocca aperta a fissarla per qualche secondo: è davvero bella.

<sei stupenda>

In fondo, lei mi piace.

Ma non sei innamorato.

Torna da lei.

Non ti stanchi mai, eh? Basta, ho detto che non voglio più saperne niente di lei.

Non puoi mentire a te stesso, non per sempre.

Tu non l'hai lasciata per proteggere lei, ma per proteggere te stesso dalla paura di soffrire.

Comunque io ti conosco meglio di chiunque altro...

Tu la ami Christian; e tornerai da lei."

I hate you, I love you. ||Christian Collins ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora