La nostra canzone finì e andammo verso la saletta ad aspettare gli altri.
Presto ci ritrovammo a girare nuovamente la bottiglia.Nel giro precedente avevano lasciato Kristen e Robert come coppia fissa, infondo lei era la festeggiata.
Taylor aveva ballato con Rose e Cloe con Mackenzie!
Sierra invece era stata invitata da un altro tipo che non conoscevo.Le coppie già uscite erano, oltre a Robert e Kristen, Taylor-Mackenzie e Rose-Sierra. Povera Rose, non le era ancora capitato un ragazzo!
Rimanevamo io, Cloe, Cameron e... Christian.
Io e Cam ci scambiammo un occhiata. Notai la sua espressione felice, ma allo stesso tempo un po' preoccupata.
Voleva invitare Cloe, questo lo sapevo, però avrei dovuto ballare con Christian.Gli feci cenno di stare tranquillo, e di invitare Cloe.
Si schiarì la voce, era rosso come un peperone!<ehm, io, Cloe... vuoi ballare?>
Teneva le mani lungo i fianchi, dondolandosi sui talloni.
Sembrava un cucciolo.<certo!> esclamò Cloe.
Cameron tirò un sospiro di sollievo e si diresse verso la pista con Cloe.
Io li guardai, sperando che Christian parlasse per primo.
Con la coda dell'occhio vidi che mi stava fissando.
<non ti aspettare una proposta romantica, andiamo a ballare e basta dato che stiamo facendo un gioco>
Lo guardai di colpo, non mi era piaciuto come si era rivolto a me.
<di certo non sei il tipo più romantico che conosco, e nemmeno il più educato> borbottai
<tu non mi conosci> disse ridendo.
Mi irritava enormemente quell'atteggiamento.
Non risposi, semplicemente mi alzai.
Lui mi seguì e andammo in pista.Neanche a farlo a posta partì un remix di I hate you I love you, che la rendeva perfetta per un lento.
Ma quella canzone per me significava tantissimo, tanti ricordi, tante emozioni, legate proprio a Christian.Restammo ai margini della pista.
<so che mi odi, ma andiamo a ballare, le regole sono regole>
<non ti odio> dissi quasi in un sussurro, anche se non sapevo bene nemmeno io cosa provavo per lui.
<certo> sospirò.
Mi mise le mani sui fianchi e l'emozione che provai è indescrivibile.
Senza accorgermene stavo vivendo il momento che sognavo da una vita.
Ma davvero volevo accettare di innamorarmi di Christian?
Davvero volevo rassegnarmi a dipendere da un suo sguardo, dalla sua voce, dai suoi occhi, da lui?
Mi sentivo, in un certo senso, in trappola.
Lui controllava tutto di me, e non volevo lasciarglielo fare.Cercai di sembrare il più naturale possibile, ma non credo di essere riuscita bene nell'intento.
Posai le mani tremanti sulle sue spalle.
Tra noi c'era una distanza, e avevo intenzione di mantenerla.Era stato lui a scaricarmi in quel pub dopo avermi usata come la sua falsa fidanzata, non meritava la soddisfazione di provocare qualche reazione in me.
<ti dà fastidio starmi vicino?> lo stava chiedendo sul serio?
Non risposi, mi rabbuiai e mi voltai verso gli altri.
Proprio in quel momento sentii il ritornello.
"I hate you I love you, I hate that I love you"
Non riuscii a trattenermi, in quel momento stavano succedendo troppe cose.Una lacrima scese lenta sulla mia guancia.
Perché dovevo soffrire così?<ehi> La voce calda di Christian non fece altro che peggiorare la situazione.
Ero e sono sempre stata una ragazza un po' lunatica, cocciuta, irrazionale.
Perché in quel momento non volevo altro che stare con lui, abbracciarlo, baciarlo, quando fino a un secondo prima l'avrei preso a pugni?
A volte non mi capivo nemmeno io.<perché piangi?> non sembrava sorpreso, semplicemente voleva sapere il motivo delle mie lacrime.
"penserà che sei pazza, una che piange ad una festa non è normale"
Mise l'indice sotto il mio mento e lo tirò su costringendomi a guardarlo.<io...> Non riuscii a reggere il confronto agli occhi che mi scombussolavano la vita.
<è colpa mia?> Sembrava così innocente...
"recita, sta solo facendo finta, però è dannatamente stupendo"
Aveva ragione il mio cuore.<sí> dissi infine, trovando la forza e il coraggio di pronunciare quelle due lettere che però per me avevano un significato davvero profondo.
"comunque devi ammettere che non è del tutto colpa sua... ok a parte la storia del pub, lui ti fa stare male perché non ricambia i tuoi sentimenti, e questa non è una colpa"
Diciamo che era colpa sua per metà... però non l'avrei perdonato facilmente per quello che mi aveva fatto (premesso che gli importasse qualcosa di me e del mio perdono).
<E cosa ho fatto per farti piangere? Un viso così bello non dovrebbe essere rigato da quei lacrimoni>
Alzai lo sguardo e lo guardai male.
Tutta la rabbia che privavo verso di lui venne fuori in quel momento.
Dovevo parlare, dirgli cosa mi aveva fatto, quanto avevo sofferto per colpa sua.Lui sembrò sorpreso da quella reazione, e mi guardò con un'espressione indecifrabile.
Probabilmente era abituato a quelle ragazze che pur di stare con lui si facevano mettere i piedi in testa, con loro Christian poteva fare ciò che voleva.
Ma io ero diversa, spesso il mio orgoglio prendeva il sopravvento e le emozioni per un attimo passavano in secondo piano.
<tu... tu non puoi fare così!> delusa dalle uniche parole che riuscii a dire aspettai la sua risposta.
<così come?>
<prima mi tratti come uno straccio, poi fai il gentile, con me non funziona>
<ma io non ci sto mica provando con te>
Per un momento mi fermai per mandar giù le parole che aveva detto.
Parole così amare, parole che non avrei voluto sentire.<n-non ho detto che ci stai provando con me, ho detto che mi danno fastidio i tuoi atteggiamenti, e...>
"digli quanto sei innamorata di lui, diglielo"<ti piaccio vero?> sul suo viso comparve un sorriso.
<certo che no> risposi cercando di rimanere più fredda possibile.
Non era quello il momento è il posto giusto.
Christian si rabbuiò improvvisamente, devo essere stata convincente.<ci sono stata male per quella sera> sussurrai.
Lui alzò lo sguardo e fissò gli occhi nei miei.<mi... dispiace>
Christian Collins si era appena scusato con me?
Ma in che mondo ero finita?!
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I hate you, I love you. ||Christian Collins ||
FanficRebecca ha sedici anni e vive a Chicago. È una bella ragazza, intraprendente, lunatica e coraggiosa. Un giorno, durante la cena del suo compleanno, incrocia lo sguardo di uno dei ragazzi più conosciuti di Chicago: Christian Collins. Basterà uno sgua...