17. Fobos e Clario

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Dopo alcune ore Fobos e Deimos si ritrovarono fuori dalla casa della dea Flora.

" Tu pensi che abbia fatto la scelta migliore?" chiese Deimos al fratello.

" Sì, te l'ho detto già cento volte " sbuffò il dio della paura con un sorriso.

" D'accordo, allora andiamo e speriamo che ci perdonino " sussurrò il gemello, non senza un pizzico di paura.

Fobos trovò Clario in mezzo ai fiori del suo giardino, circondato da farfalle variopinte.

" Ciao " sussurrò il dio della paura in grande imbarazzo.

Il suo ragazzo non rispose e continuò ad osservare i fiori appena spuntati.

" Mi dispiace per quello che ho detto e per come mi sono comportato. A mia discolpa posso solo dire che la morte dei miei genitori mi aveva talmente sconvolto da rendermi incapace di comportarmi normalmente.
So che tu, come tuo fratello, come i miei nonni, volevate solo aiutarci, ma non riuscivo a rendermene conto.
La sola cosa che avevo, davanti agli occhi, erano i corpi dei miei papà e...basta..." disse Fobos.

Clario sollevò gli occhi violetti e li specchiò in quelli blu del suo fidanzato.

" So che hai parlato con rabbia e so che non volevi dire ciò che hai detto...non posso negare, però, il fatto che le tue parole mi hanno fatto male.
Che cosa sarebbe successo, Fobos, se i tuoi genitori non fossero tornati dal regno dei morti?"

" Non lo so " rispose il dio della paura.

" Io lo so eccome, invece, tu non mi avresti più rivolto la parola e, insieme a Deimos, ti saresti rinchiuso nella tua casa con i bambini e ti saresti dimenticato di tutto e di tutti.
Devi crescere, ti sei comportato come un bambino incapace di affrontare la realtà e sei stato solo capace di piangerti addosso.
Io non so se posso e voglio sposare un uomo così "

Fobos cercò di non piangere davanti al suo ragazzo, ma non potè impedire che una lacrima gli scivolasse su una guancia.

Clario vide tutto, ma non disse nulla, anche se il suo cuore gli urlava di abbracciare il suo fidanzato e di stringerlo forte a sè.

" Va bene, se è questo che vuoi, io rispetto la tua scelta. Addio piccolo, ti auguro di essere felice e di trovare qualcuno che ti renda più felice di quanto ho saputo fare io "

Dopo aver pronunciato queste parole, Fobos si voltò e tornò verso la propria abitazione.

Tempus ( Saga di Cupido libro 13 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora